Addizionale comunale IRPEF : dove si paga di più ?

Stanno per scadere i termini per la presentazione del modello UNICO 2016 e per il 730 precompilato dunque è tempo di pagare le tasse. In Italia l’imposta sui redditi si chiama IRPEF ma non è l’unica a gravare sui contribuenti e sui lavoratori. Anche Regioni e Comuni possono stabilire delle aliquote per richiedere un pagamento aggiuntivo dell’IRPEF a seconda della regione di appartenenza e del comune di residenza. Vediamo cos’è l’addizionale comunale IRPEF, come funziona e i comuni dove si paga di più.

Cos’è l’addizionale IRPEF ?

L’addizionale comunale all’IRPEF è un’imposta che si aggiunge all’IRPEF nazionale e viene anch’essa calcolata sul reddito complessivo. L’addizionale Comunale è dovuta se è dovuta anche l’IRPEF nazionale. Ogni comune può stabilire un’aliquota oltre alle soglie di esenzione nei limiti delle direttive fissate dalle leggi nazionali.

L’imposta Addizionale comunale Irpef è stata introdotta nel 1998 anche se ha subito tante modifiche nel corso degli anni. Viene calcolata come composta da due parti : la prima è fissa per tutti i comuni mentre la seconda è calcolata secondo un’aliquota che può essere stabilita dai singoli Comuni. E’ un’imposta molto discussa anche perchè è un’aggiunta alle già enormi tasse che si pagano in Italia. L’aliquota aggiuntiva fissata dai comuni è opzionale anche se tutti i comuni ormai la applicano fino ad un massimo di 0,8%.

Naturalmente chi è esente dall’Irpef o chi ha un reddito imponibile inferiore alla soglia minima non deve pagare nè l’IRPEF nazionale nè l’addizionale comunale.

Come si calcolano le addizionali comunali IRPEF?

Il reddito complessivo del contribuente o lavoratore è detto Imponibile e costituisce la base per tutti i calcoli delle tasse. Naturalmente il netto dichiarato ai fini IRPEF si calcola sottraendo dall’imponibile tutti gli oneri deducibili compresa la rendita della prima casa.

L’IRPEF si calcola secondo lo schema tradizionale degli scaglioni di reddito. Per calcolare l’addizionale comunale bisogna verificare l’aliquota applicata dal proprio comune. Ricordiamo che con la legge in vigore ogni Comune può applicare fino ad un massimo di 0.8% dell’addizionale.

In generale ogni anno le Regioni fanno una delibera con la quale deliberano le aliquote addizionali da applicare per la dichiarazione dei redditi. I lavoratori autonomi devono anche pagare gli anticipi sulle addizionali oltre ad acconti e saldi.

Per conoscere l’aliquota applicata dal proprio Comune è possibile consultare l’elenco sul sito del MEF cliccando qui.

Come si paga l’addizionale comunale IRPEF?

L’addizionale comunale IRPEF può essere pagata tramite modello F24 all’interno della propria dichiarazione dei redditi. L’addizionale deve essere versata nel comune in cui il contribuente ha fissato la propria residenza o domicilio fiscale a partire dal primo di Gennaio dell’anno a cui si riferisce la tassa.

Sia i lavoratori autonomi che dipendenti pagano un acconto per l’anno successivo nella misura del 30% di quanto pagato l’anno precedente. Il periodo di riferimento da considerare va sempre dal primo di Gennaio dell’anno di riferimento dell’imposta.

Il termine previsto è sempre quello previsto dalle scadenze Irpef dunque 16 Giugno per acconti e 30 novembre per il saldo.

Dove si paga di più

La maggior parte dei comuni applica l’aliquota massima dello 0,8% variando invece le fasce di esenzione. Nel 2015 più del 30% dei comuni hanno aumentato le loro aliquote rispetto all’anno precedente sopratutto quelli che hanno sforato il “Patto di stabilità”.

Più di 200 comuni applicano invece l’aliquota massima senza alcuna soglia di esenzione, ricordiamo alcuni comuni come Campobasso, Chieti in Abruzzo e Messina in Sicilia.

Più di 150 Comuni hanno utilizzato l’imposta locale per mettere a posto i propri bilanci. Alcuni comuni virtuosi come Trieste e Rovigo hanno impostato le soglie di esenzione più elevate.

Nelle grandi città come Milano, Roma, Napoli e Firenze si applicano le aliquote massime.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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