Air Berlin, seconda compagnia aerea tedesca e parte integrante del gruppo Etihad (che partecipa per quasi il 30%), è sull’orlo del fallimento. Tanto che il proprio management ha avviato l’iter di insolvenza. Difficile, d’altronde, fare altro: in cassa ci sono pochi milioni di euro, e con una così scarsa liquidità sarà impossibile andare oltre qualche giorno di regolare servizio. Proprio per questo motivo il governo tedesco è intervenuto attivamente nella vicenda, erogando d’urgenza un prestito ponte di 150 milioni di euro grazie al quale le attività di Air Berlin dovrebbero continuare senza intoppi (per gli utenti) per altri 2 mesi. E dopo?
Argomenti
Cosa è avvenuto negli scorsi giorni
Per cercare di capire cosa stia avvenendo nei cieli tedeschi è opportuno compiere un piccolo passo indietro, allo scorso fine settimana. Qualche giorno fa infatti Etihad, la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti (azionista di Alitalia al 49%), si è rifiutata di effettuare altri finanziamenti che potessero tenere in vita una società, Air Berlin, che ha chiuso il bilancio con un rosso di oltre 780 milioni di euro.
Peraltro, coincidenza ha voluto che Etihad effettuasse il suo ultimo finanziamento (250 milioni di euro in 18 mesi) proprio nei giorni in cui l’altra partecipata europea, Alitalia, si avvicinava all’amministrazione straordinaria. Quel finanziamento dagli Emirati Arabi sarebbe dovuto servire a traghettare con maggiore agilità la compagnia verso un nuovo risanamento, ma le cose – sottolineano fonti dello stesso management del vettore berlinese – sono andate peggio del previsto. Molto peggio, a giudicare di quanto poi avvenuto nella notte di venerdì, quando Air Berlin ha avvisato il governo tedesco di non poter più garantire le proprie attività.
Cosa sta facendo il governo tedesco
Resosi conto del capolinea cui era giunta Air Berlin, il governo tedesco ha erogato urgentemente un prestito ponte da 150 milioni di euro, finalizzato – principalmente – a evitare che i voli di ritorno che avrebbero dovuto portare i passeggeri in Germania, in un clima pienamente vacanziero, non potessero più essere garantiti.
Pare inoltre che Angela Merkel abbia contatto Lufthansa: il colosso tedesco è da tempo interessato a Air Berlin, e valutata l’attuale situazione potrebbe intervenire a condizioni di “saldo”. Considerato inoltre che Lufthansa utilizza già una parte della flotta di Air Berlin per i suoi piani di espansione internazionale, il partner sembra essere ben individuabile…
Perché Air Berlin è in bancarotta
Immediate sono state le prese di posizione della stampa tedesca, che punta il dito contro il management di Air Berlin, reo di aver dato seguito a una strategia evidentemente fallimentare. La crisi di Air Berlin non è infatti troppo recente, e sarebbe errato indicare nella sola concorrenza delle low cost (da Ryanair a easyJet), le motivazioni che hanno condotto la compagnia in una simile situazione, maturata altresì per scelte errate sotto il profilo del target di mercato, delle rotte, delle politiche dei prezzi, e molto altro ancora.
Il risultato? Negli ultimi sei anni Air Berlin ha maturato perdite per 2,7 miliardi di euro e debiti per 1,2 miliardi di euro. Nel 2016 la società ha trasportato 28,9 milioni di passeggeri, mentre nel 2017 – al 31 luglio – il numero ammontava a 13,8 milioni di unità.
Ryanair non ci sta: via il ricorso all’UE
Il già ricco mosaico di relazioni intorno a Air Berlin scatena altresì le reazioni di Ryanair, che con un comunicato piuttosto irritato ha parlato di un piano che sarebbe stato appositamente architettato tra il governo tedesco, Lufthansa e Air Berlin al fine di ricondurre Air Berlin all’interno del maggiore gruppo, “escludendo i principali concorrenti e ignorando le regole comunitarie sugli aiuti di Stato e la concorrenza”.
Proprio per tale motivo la compagnia low cost irlandese ha domandato alla Commissione Europea di fermare ogni trattativa, scegliendo di fare ricorso sia a Bruxelles che presso le autorità federali. “Si tratta di un’insolvenza fittizia per permettere a Lufthansa di prendersi Air Berlin senza i debiti finendo per creare un monopolio che danneggerà i passeggeri con tariffe più alte” – ha affermato Ryanair. Si noti infine che Air Berlin potrebbe interessare anche a un’altra low cost, easyJet, che potrebbe utilizzare la compagnia berlinese come ponte per potersi rafforzare su un mercato, quello tedesco, dominato da Lufthansa…