Analisi valute : Dollaro – Yen con implicazioni sull’Euro

Il tasso di cambio tra euro e dollaro è stato diminuito grazie all’intervento di Draghi e la BCE ma non basta a placare la forza di una moneta che sembra troppo forte per produrre benefici all’economia. Ad oggi si attesta ancora a quota 1,36.
Oggi vediamo di dare un’occhiata anche alla moneta giapponese Yen il cui cambio col dollaro porta dei cambiamenti anche per i paesi dell’Euro.

I mercati come sappiamo sono molto legati ed è un valore molto indicativo da monitorare con attenzione anche perchè si tratta di due valute molto deboli. Il loro valore è determinato principalmente dalle politiche monetarie delle rispettive banche centrali che rispetto alla nostra Banca Centrale Europee hanno la possibiità anche di svalutare.

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Le azioni intraprese sia dagli States che dal Giappone mirano a portare le economie dei due paesi alla crescita. Se da un lato la Federal Reserve (FED) statunitense prova ancora interventi di quantitative easing la sua corrispettiva giapponese prova a contrastare i dati sull’enorme debito pubblico giapponese.
Obiettivo del governo nipponico è quello di investire in opere pubbliche sfruttando il deficit, cosa non ammessa ancora nei paesi dell’Eurozona come l’Italia che hanno fatto enormi debiti nel passato. Con lo scorporo degli investimenti dai dati sul deficit anche il nostro paese potrebbe dedicarsi alla realizzazione di grandi opere o investimenti pubblici, ovviamente corruzione permettendo.
Se quindi lo Yen si svaluta si ottiene l’effetto di incrementare le esportazioni nipponiche con una forte politica espansiva in ambito monetario. I precedenti tentativi del governo di Kenzo Abe sono andati a vuoto fino a questo momento anche perchè il paese asiatico importa molte materie prime dai paesi esteri più che finanziare la domanda interna.
Le grandi agenzie di rating però non sono molto convinte di questi interventi, alcune come Fitch Ratings e JP Morgan prevedono che il tassi di cambio USD/YEN potrebbe toccare i 105 prima che l’anno termini.
I mercati scommettono quindi più sul dollaro, ritenuto più stabile anche grazie alla ripresa dell’inflazione negli Stati Uniti. La Fed potrebbe dunque rialzare i tassi, una notizia molto interessante per chi si occupa di forex trading.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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