Antitrust: multa di 100 milioni per aziende di distributori automatici

È stato scoperto un accordo per mantenere alto il livello dei prezzi e sostenere la redditività delle imprese di gestione dei distributori automatici: esisteva infatti una ripartizione del mercato e della clientela tra le aziende che coordinavano i prezzi di vendita da almeno otto anni. Questo cartello è stato sventato da Antitrust che ha multato le aziende.

Nel dettaglio, le aziende si astenevano dal presentare offerte ai clienti destinati ad un’altra azienda, falsificando così il risultato delle gare assegnatarie di servizi di distribuzione: si creava quindi un meccanismo di compensazione per rendere il favore ai finti concorrenti sotto forma di erogazioni, per il valore equivalente alla parte sottratta nell’attività illecita. Il cartello prevedeva inoltre di congelare le rispettive quote di mercato tra gli operatori coinvolti tra il 2010 ed il 2014: ad alimentare il dubbio di un possibile accordo, in quel periodo «nonostante il periodo di crisi il prezzo di vendita dei principali prodotti è aumentato in maniera più che proporzionale rispetto ai costi sottostanti»

Questa intesa anticoncorrenziale è stata portata alla luce e sanzionata dall’Antitrust con una multa di 100 milioni di euro. L’Antitrust ha multato sia i maggiori operatori della distribuzione automatica e semi-automatica di generi alimentari e bevande, sia l’intera associazione di categoria, Confida (Associazione italiana Distribuzione Automatica), per l’esistenza dell’accordo.

Nello specifico, L’Antitrust ha sanzionato il Gruppo Argenta; D.A.EM. e le sue controllate Molinari, Dist.Illy, Aromi, Dolomatic e Govi (Gruppo Buonristoro), Ge.s.a, Gruppo Illiria, IVS Italia, Liomatic, Ovdamatic, Sogeda, Sellmat, SE.RI.M. e Supermatic.com-Ggz.

Confida è stata costituita nel 1979 ed è l’unica associazione di categoria a livello nazionale che rappresenti i diversi comparti mereologici della filiera della Distribuzione Automatica di alimenti e bevande. Solo lo scorso Marzo, in un suo comunicato stampa, Confida elogiava la crescita del mercato della distribuzione (+3,4%) e del fatturato (+3,1%) nell’anno appena trascorso, “in linea con la moderata ripresa dell’economia del nostro paese e con un ritorno della fiducia da parte del consumatore”.

Invece era proprio Confida che avrebbe avuto il ruolo di “coordinamento in materia di prezzi “ che “è consistito nel frenare condotte aggressive di prezzo da parte del mercato in occasione di eventi esterni (come, per esempio, l’adeguamento all’incremento dell’aliquota Iva dal 4 al 10% sui prodotti venduti mediante distributori automatici) che rischiavano di mettere in pericolo l’equilibrio collusivo raggiunto dalle parti”. Confida è stata quindi “un tassello essenziale a questo fine per l’estesa portata dei suoi interventi quali circolari, comunicati stampa, incontri sul territorio, nei confronti della generalità dei gestori operanti nel mercato nazionale”.

Durante la relazione annuale al Parlamento, Giovanni Pitruzzella, presidente di Antitrust, ha evidenziato come dal primo Gennaio 2015 ad oggi siano state emesse da Antitrust sanzioni per un valore di 433 milioni di euro di cui 71 milioni per la tutela del consumatore: valore più che duplicato rispetto all’anno precedente.
“Ha trovato conferma la speciale attenzione che da diversi anni l’Autorità riserva al fenomeno della collusione nelle gare pubbliche. Sono state 8 le istruttorie concluse che hanno accertato violazioni del divieto di intese restrittive della concorrenza in occasione di procedure ad evidenza pubblica” precisa il presidente di Antitrust: i settori di mercato investigati dall’Autorità “sono assai diversificati e vanno dai servizi pubblici locali ai servizi sanitari, ai contratti di forniture, ai servizi strumentali, eccetera. Anche l’estensione della collusione varia nei diversi procedimenti, passandosi da casi in cui essa involge l’intero territorio nazionale a casi in cui le violazioni afferiscono a contesti prevalentemente locali”.

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