Approvata la Web Tax con applicazione dell’aliquota al 6% che graverà gli introiti delle Big del Digital: a partire dall’anno 2019 la nuova tassa sulle attività digitali e dematerializzate prenderà il via definitivamente.
Si tratta di una proposta approvata dal senatore del Partito democratico Massimo Mucchetti e colpirà le transazioni digitali con un livello di tassazione del 6%, ma non riguarderà il mondo delle piccole imprese e delle aziende agricole e neppure le transazioni commerciali concluse dai cyber utenti dell’E-Commerce.
Si tratta di una nuova misura fiscale che dovrebbe portare nella cassa dello Stato circa 114 milioni di euro.
In questa guida cerchiamo di capire meglio come funziona la Web Tax e quali saranno i soggetti interessati dall’applicazione della tassa sulle attività Digital.
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Web tax: come funziona
Approvata dalla Commissione Bilancio del Senato la Web Tax del 6% che entrerà definitivamente in vigore a partire dal mese di gennaio del 2019.
Dopo un iter piuttosto “travagliato” che ha rallentato l’approvazione, la commissione Bilancio del Senato ha conferito il nullaosta alla Web Tax che era stata proposta dal senatore Massimo Mucchetti.
Come funziona la Web Tax? Sostanzialmente, a partire dal 2019 tutte le transazioni digitali concluse telematicamente saranno colpite da un’aliquota forfetaria del 6% e non riguarderà le unità produttive di piccola-media dimensione e le aziende agricole.
A tutte le prestazioni di servizi espletate con i mezzi e canali elettronici verrà applicata una tassa del 6%; tuttavia, occorre attendere fino al 30 aprile 2018 per capire meglio come evolverà la situazione.
Occorre attendere affinché i provvedimenti attuativi rendano la tassa pronta per essere operativa e l’Agenzia delle Entrate e il Fisco devono avviare le procedure necessarie per definire l’iter di adempimento.
Occorre stabilire l’ambito soggettivo e oggettivo di applicazione dell’imposta, la modalità di funzionamento del credito d’imposta per le imprese residenti sul territorio nazionale e delle stabili organizzazioni di soggetti non residenti al fine ultimo di evitare il rischio della “doppia imposizione fiscale”.
L’emendamento 88.0.1 istituisce «l’imposta sulle transazioni digitali relative a prestazioni di servizi effettuate tramite mezzi elettronici» nei confronti di stabili organizzazioni di soggetti non residenti nel territorio dello Stato ma anche di soggetti residenti che svolgono la funzione di sostituti d’imposta.
L’ambito oggettivo di applicazione della Web Tax comprende le prestazioni di servizio concluse tramite mezzi elettronici ovvero «quelli forniti attraverso Internet o una rete elettronica e la cui natura rende la prestazione essenzialmente automatizzata, corredata da un intervento umano minimo e impossibile da garantire in assenza della tecnologia dell’informazione».
Web Tax: aliquota forfetaria al 6%
L’aliquota forfetaria del 6% graverà l’ammontare dei corrispettivi relativi alle prestazioni di servizi relativi alle attività online e sarà dovuta al netto dell’IVA.
Il versamento della Web Tax dovrà essere effettuata secondo termini e le modalità previste per il versamento delle imposte sui redditi mentre, per i corrispettivi relativi a prestazioni di servizi maturati da soggetti non residenti e senza stabile organizzazione il pagamento dovrà avvenire mediante sostituto d’imposta ovvero per il tramite di intermediari finanziari abilitati (banche).
Web Tax: chi sono gli esclusi?
Dall’applicazione della Web Tax sono esclusi tutti i soggetti che applicano il Regime forfettario e quello dei minimi, oltre alle imprese agricole. Si tratta di una misura fiscale adottata per non gravare sui soggetti contribuenti ritenute “deboli”.
La Web Tax andrà infatti a gravare sui fatturati delle grandi aziende e sui giganti del web che introitano milioni e milioni di euro.
Quindi, potranno stare tranquilli tutti i consumatori che concludono le transazioni sul canale dell’E-Commerce.
Imprese fiscalmente residenti: Credito d’imposta
Per le imprese residenti è previsto che, al fine di evitare la doppia imposizione, spetti un credito d’imposta da utilizzare in compensazione per il versamento delle imposte sui redditi.
Il credito d’imposta potrà essere fruito presentando Modello F24 in modalità telematica all’Agenzia delle Entrate da pagare entro il giorno 16 del mese successivo.
Vestager: La Web Tax?
Sulla Web Tax italiana, Margrethe Vestager, Commissario europeo alla concorrenza ha commentato che potrebbe essere “un’idea molto interessante, anche se ritengo sia meglio lavorare alla questione con un approccio europeo».
«Speriamo che l’Ocse trovi una soluzione internazionale […] altrimenti proporremo nuove leggi europee entro la primavera dell’anno prossimo. Dobbiamo agire ora».
Per quanto concerne cosa tassare e il quantum, la Vestager ha dichiarato che nell’era del digitale è molto difficile stabilire il parametro: «Non è facile capire come far pagare le tasse. Un parametro potrebbe essere il fatturato, ma con quali soglie? E siamo sicuri sia sempre giusto? Alcune aziende creano valore senza grandi fatturati».