Azioni BPM : la Banca Popolare di Milano venderà quote in Anima

La Banca Popolare di Milano si è dichiarata pronta a vendere sul mercato il 2,1% circa di Anima Sgr, che corrisponderebbe alla quota oltre la soglia del 25% a cui scatterebbe l’offerta obbligatoria sul’intera totalità delle azioni. Da questa cessione, sulla base dei prezzi di oggi, il ricavato si aggirerebbe intorno ai 31 milioni circa, di cui la metà sarebbe di plusvalenza.

Circa le segnalazione riportate dal Sole24Ore, per poter vendere, la Banca Popolare di Milano deve, però, chiedere la posticipazione della scadenza, che era stata fissata per fine giugno. Sempre secondo il Sole 24Ore, la BPM dovrebbe agire in questo modo, e cioè seguire Piazza Media, anche per via dei chiarimenti riportati dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, Consob, circa una vicenda avvenuta un anno fa. Il 25 giugno del 2015, infatti, Poste Italiane ha acquisito in maniera definitiva il 10,3% detenuto da Mps in Anima. Sulla base di questo accordo, la Banca Popolare Milano, che detiene il 16,85% della Sgr , si era impegnata a cedere, entro e non oltre dodici mesi da allora, la quota eccedente la soglia del 25%. Tuttavia, dato che Consob non si era ancora espresso circa l’obbligatorietà di Opa sulla totalità di azioni Anima per gli aderenti al patto parasociale, le cose sono rimaste immutate. Ma, adesso, a distanza di un anno dalla vicenda, è finalmente giunto il chiarimento da parte della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, che stabilisce, in maniera netta, l’applicabilità della soglia d’Opa del 25% del capitale.

Da qui, segue l’obbligo per Bpm di cedere il 2,1% del capitale, accompagnato dalla dichiarazione di Giuseppe Castagna, che sta alla guida della banca, che ha dichiarato: “sta valutando le migliori soluzioni al fine di ottemperare, nei tempi e nei modi ritenuti più opportuni, al suddetto proprio impegno riguardo alla partecipazione complessivamente eccedente la citata soglia d’Opa”. I tempi di cessione, però, vista anche la comunicazione arrivata in questi giorni da Consob, sarebbero stretti: la Banca Popolare di Milano avrebbe, infatti, davvero pochissimo tempo per chiudere l’operazione. Un’operazione, le cui dinamiche non sono ancora del tutto chiare e che potrebbero avere forme differenti, dalla cessione in blocco delle azioni a un fondo specializzato, a una vendita sul mercato.

Già negli anni passati, l’investimento di Bpm in Anima ha generato ritorni per la banca milanese. Ad esempio, nel secondo trimestre 2014, la Banca Popolare di Milano infatti ha registrato una plusvalenza da 104,5 milioni per la cessione di parte della quota detenuta nella società di risparmio. Altrettanto bene, in quello stesso periodo, è andata un’altra banca popolare azionista di Anima come il Creval, che ha ceduto il 2% della Sgr (una quota pari a a 6 milioni di azioni) per un controvalore complessivo di 33 milioni di euro. Per dar vita a quell’operazione venne effettuata la procedura di accelerated bookbuilding, riservata ad investitori istituzionali italiani ed esteri, e si è conclusa ad un prezzo di vendita di 5,50 per azione, a fronte di un valore odierno di 4,77 euro, ieri in rialzo dell’1,83%.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here