Azioni RCS : respinta nuovamente l’offerta di Cairo

È una vicenda densa di tensione quella che interessa l’acquisto del gruppo Rcs da parte di Cairo Editore. In questo giorni è infatti arrivato il secondo stop, perché il Cda di Rcs ha bocciato per la seconda volta l’offerta di Urbano Cairo, rilanciando all’insù il prezzo di offerta, alzandolo da 0.70 a 080.

Concordi i soci, in primis la cordata composta da UnipolSai, Mediobanca, Pirelli e Della Valle e Pirelli. Il prezzo dell’Opa sula casa editrice è stato quindi fissato a 0.80, dando spazio ad un eventuale rilancio da parte di Cairo, che potrebbe arrivare entro la fine della settimana in corso.

Stando al nuovo prezzo stabilito, l’esborso massimo della cordata che detiene il 22.6% di Rcs salirebbe a 323 milioni di euro e l’innalzamento del prezzo è stato giustificato con la considerazione che il titolo vale molto di più rispetto a quanto è stato messo sul piatto da chi vuole acquistarlo.

Il valore del titolo è stato infatti valutato positivamente anche in piena crisi post Brexit, perché Rcs ha saputo mantenersi sopra al prezzo Opa anche in una condizione di così grave volatilità. Dopo queste considerazioni non c’è da stupirsi se Cairo si sia visto rimandare al mittente l’offerta fatta nelle scorse settimane. Il cda di Rcs non ha infatti considerato congruo il corrispettivo proposto, sebbene forte di un rialzo del 33.3%.

Ma quale è il valore di Rcs? Secondo gli advisor si tratta di un valore oscillante fra lo 0.19 e lo 0.23, troppi se comparati allo 0.16 offerto da Cairo nell’ultima proposta di trattativa. Al costo troppo basso si aggiunge inoltre la mancanza di una proiezione economica finanziaria relativa al 2016 da parte di Cairo, la quale rende di ‘difficile apprezzamento’ le proiezioni relative al piano 2017-2018. Pesa anche la considerazione temporale, perché per la fusione RCS e Cairo son stati previsti dai 12 ai 24 mesi, troppi secondo i vertici, che molto probabilmente desiderano chiudere la trattativa ad un prezzo alto e con elevate garanzie di continuità.

In termini pratici, Cairo si sta comparando da imprenditore, cercando di portare a casa un affare al costo più basso e con le maggiori garanzie per il suo gruppo, ma lo scontro con una cordata forte e stabile gli sta decisamente mettendo numerosi paletti di fronte. La situazione dovrebbe quindi sbloccarsi nei prossimi giorni, quando l’offerta potrebbe essere rilanciata e segnare la tanto sospirata fusione, oppure sfiorire per cause legate al prezzo e alla mancanza di un piano che possa convincere appieno gli attuali proprietari del gruppo Rcs.

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