Azioni Telecom ordinarie ritornano al dividendo dopo conti 2019 ok

I buoni conti relativi al bilancio 2019 che hanno portato al ritorno al dividendo per le azioni Telecom Italia ordinarie mettono favoriscono il rimbalzo del titolo, in rialzo del 3,95% a 0,3817 euro.

Il gruppo telefonico italiano guidato dall’AD Luigi Gubitosi ha chiuso il 2019 con ricavi pari a 18 miliardi di euro, in linea con le aspettative degli analisti, ma in flessione del 2,6% rispetto a quelli registrati nel 2018. I ricavi domestici sono scesi del 6,3% a 14,081 miliardi di euro.

L’utile netto è balzato a 1,3 miliardi di euro, mentre il risultato netto reported è stato pari a 916 milioni di euro, contro una perdita di 1,411 miliardi di euro dell’anno precedente. L’Operating free cash flow: 3,1 miliardi di euro, con un miglioramento di 1 miliardo di euro rispetto del 2018, mentre l’Equity free cash flow: 1,7 miliardi di euro (578 milioni lo scorso anno). In fortissima ascesa la generazione di cassa, pari a 1,7 miliardi di euro, in aumento del 198% rispetto ai 578 milioni del 2018.

L’Ebitda adjusted ha invece subito una lieve contrazione del 2,2%, a 7,2 miliardi di euro, in linea con i dati del consensus.

Positiva anche la riduzione del debito finanziario netto, scesa di 1,4 miliardi di euro, a 23,8 miliardi di euro, al 31 Dicembre 2018, di cui solo 0,5 miliardi di euro nel terzo trimestre.

Ritorno all’utile per le azioni ordinarie, per cui è stata deliberata una la proposta all’assemblea dei soci di un dividendo pari a 1 cent euro per le azioni ordinarie e 2,75 cent/ euro per le azioni di risparmio.

Il CDA ha inoltre approvato il piano industriale 2020-2022, prevedendo una generazione di cassa tra i 4,5 ed i 5 miliardi di euro, nell’arco di tutto il piano. Il nuovo piano industriale è sviluppato per ridurre ulteriormente i costi ed allo stesso tempo sviluppare le infrastrutture di rete tramite partnership e joint venture. Prevista anche la netta riduzione del debito netto after lease, sotto i 20 miliardi di euro a partire dal 2021.

I vertici di Telecom Italia hanno confermato la trattativa con il fondo KKR Infrastructure, in qualità di partner unico per lo sviluppo della rete in fibra in Italia, dopo la presentazione di un’offerta non vincolante per l’acquisto di circa il 40% della rete secondaria fibra/rame di TIM. Quest’ultima mossa è stata intrapresa in vista della tanto agognata integrazione co Open Fiber di Enel.

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Andamento azioni Telecom italia sul breve-medio periodo

Il titolo del colosso telefonico italiano Telecom TIM tenta una prima reazione dopo essere crollato su nuovi minimi storici a quota 0,3666 euro. L’eventuale strada della risalita sarà densa di ostacoli, poiché quello di oggi potrebbe trattarsi soltanto dell’inizio di un breve rimbalzo da ipervenduto.

Per allontanare ulteriori scenari ribassisti, le quotazioni dovrebbero quantomeno risalire al di sopra della media mobile a 10 giorni (la linea di colore azzurro sul grafico giornaliero in alto), che passa in area 0,4335. In area 0,40 euro si è però formata una resistenza dinamica, primo ostacolo di brevissimo.

Il quadro tecnico di breve-medio periodo, invece, potrebbe ritornare favorevole solo in caso di recupero oltre le EMA a 25 e 50 giorni (la linea rossa e la linea verde sul grafico), che transitano rispettivamente a 0,47 euro e 0,495 euro.

Allarme rosso in caso di perdita dei recenti minimi, poiché i prezzi potrebbero crollare in area 0,345-0,34.

Pattern di trading sul titolo Telecom Italia (TIT.MI) valido da 1 a 5 giorni

Il pattern di trading Long si attiva in caso di recupero oltre 0,387€ in chiusura oraria e pronostica i primi due target price in area 0,3893 e 0,3932 euro; stop loss in caso di discesa sotto 0,377€ in close oraria.

Mantenere o aumentare l’esposizione Long nel caso in cui gli acquisti si spingano oltre 0,3932€ in chiusura oraria, per cercare di prendere profitto in un primo momento a 0,3957 e successivamente a 0,3996€; stop loss in caso di ritorno sotto 0,3893€ in close oraria o giornaliera.

Lecito aprire nuove posizioni lunghe in caso di close oraria o daily maggiore di 0,3996€, per cercare di sfruttare ulteriori slanci in area 0,406 e 0,41 euro, estesi a 0,4142€; stop loss in caso di ritorno sotto 0,3932€ in close oraria o giornaliera.

Ed ancora, Long sulla debolezza in caso di affondo a quota 0,3541€, in ottica di rimbalzo, in primo luogo a 0,3576€ ed in seconda battuta a 0,3613€, esteso a 0,3649€; stop loss in caso di ulteriori flessioni sotto 0,348€ in chiusura daily.

Il pattern di trading Short, invece, prende forma nel caso in cui si registri un close orario minore 0,377€ e consiglia di prendere i primi profitti in area 0,3746 e 0,371 euro; stop loss in caso di ritorno oltre 0,387€ in chiusura oraria.

Mantenere o aumentare le operazioni Short in caso discesa sotto 0,371€ in chiusura di candela oraria, per cercare di sfruttare ulteriori cali in un primo momento a 0,3686€ e successivamente a 0,3649€; stop loss in caso di ritorno sopra 0,377€ in close oraria.

Lecito aprire nuove posizioni corte in caso di flessione sotto 0,3649€ in close oraria o giornaliera, con l’intento di ricoprirsi in area 0,3613 e 0,3576 euro, estesa a 0,3541 euro; stoppare le operazioni in caso di recupero oltre 0,371€ in close oraria o daily.

Ed ancora, short speculativi in caso di estensioni rialziste in area 0,4142€, per sfruttare eventuali correzioni prima a 0,41€ e successivamente a 0,406€, estese a 0,3996€; stop loss in caso di ulteriori allunghi sopra 0,421€ in chiusura giornaliera.

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