Banca Etruria: partono i rimborsi per gli obbligazionisti truffati

Parte la procedura di rimborso forfettario per i 10mila e più obbligazionisti che hanno subito l’azzeramento dei bond subordinati al fine di coprire parzialmente le perdite di Banca Etruria, CariFerrara, CariChieti e Banca Marche. La comunicazione è giunta dal Fondo interbancario di tutela dei depositi che si è occupato per conto del governo di gestire il Fondo di Solidarietà, sistema che in questo caso ha permesso di lenire le grosse perdite degli investitori che non sapevano quale era stata la destinazione dei loro denari, vedendosi annientare il valore delle obbligazioni e in molti casi bruciare i risparmi di una vita.

La procedura ha potuto prendere vita solo a seguito dell’entrata in vigore in data 3 luglio della legge di conversione che interessa il decreto banche, che era stata approvata nel mese di maggio dello scorso anno. Il decreto ha quindi stabilito quali sono i dettagli del rimborso forfettario che spetta ai risparmiatori degli istituti di credito e si propone come una via alternativa agli arbitrati.

Cosa succederà ora agli investitori truffati dalle banche? Chi si è visto azzerare i bond subordinati potrà ricevere l’80% del corrispettivo che era stato speso al fine di acquistare i titoli dei quattro istituti di credito, ma ci sono alcuni parametri che chiedono di essere rispettati. Il primo interessa la data in cui i titoli sono stati acquistati, quindi non oltre il 12 giugno del 2014 e i risparmiatori devono dimostrare di avere avuto ancora i titoli presenti in portafoglio alla data del 22 novembre dello scorso anno. Si tratta della data della risoluzione che ha portato all’azzeramento di tutte le obbligazioni subordinate e delle azioni. Altri parametri che chiedono di essere rispettati si basano sull’importo dei bondo, che deve essere inferiore ai 100mila euro alla fine dello scorso anno e il fatto di vantare un reddito IRPEF 2014 inferiore ai 35mila euro.

Il Fondo di Solidarietà può quindi esser visto come una sorta di rubinetto che andrà ad erogare i rimborsi che spettano alle richieste legittime e stime parlano di oltre 6500 domande che stanno arrivando per un valore complessivo degli indennizzi pari a 200 milioni di euro. Questa è la cifra che il fondo sarà chiamato a coprire secondo quanto deciso dal governo, al quale si unisce la volontà di garantire la tutela dei depositi futuri. E’ quindi molto probabile che nel futuro più immediato gli istituti di credito verranno chiamati a contribuire al ‘ristoro’ del fondo, che ancor prima di essere messo in piedi sta già per essere fortemente intaccato per risarcire i risparmiatori che hanno subito ingenti danni dalle gestioni bancarie negli ultimi anni.

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