BCE riammette i titoli di stato della Grecia come garanzie

I bond greci tornano ammissibili per esser posti come garanzia collaterale in caso di richiesta di fondi alla Banca Centrale Europea da parte della Grecia. Questo significa che la Grecia potrà nuovamente usufruire della deroga sui titoli pubblici che permette alle banche di presentare titoli di Stato come garanzia per finanziamenti.

Inoltre, il governo ellenico ha appena ottenuto la tranche di 7,5 miliardi di euro prevista per il salvataggio del debito di Atene: grazie ad essa, infatti, la Grecia sarà in grado di far fronte ai suoi impegni di pagamento.

La decisione della BCE è legata agli sforzi compiuti dalla Grecia nell’ambito del programma di assistenza finanziaria sotto l’egida del Fondo europeo salvastati (Esm). Secondo stime di mercato, la Bce potrebbe comprare, circa 2-3 miliardi al mese di titoli di Stato della Grecia, nell’ambito del programma di acquisto di titoli pubblici.
La misura comunque entrerà in vigore dal prossimo 29 Giugno ed agevolerà le banche greche che dovevano ricorrere a prestiti d’urgenza molto onerosi per finanziarsi dallo scorso Febbraio; da quel mese, infatti, era stata preclusa la possibilità di presentare i titoli di Stato come garanzia.

La Grecia in realtà non possederebbe i requisiti minimi di rating, ma la misura le è stata concessa proprio alla vigilia del referendum britannico sull’ uscita della Gran Bretagna, fatto non casuale date le preoccupazioni diffuse per l’esito del voto che poi si sono rivelate corrette. Questa concessione infatti rafforzerebbe i sentimenti europeisti e l’eurozona dal punto di vista istituzionale mentre sarà di particolare utilità nel caso di un aumento delle pressioni speculative sugli anelli più deboli della catena dell’euro.

Le banche greche sperano inoltre in un ritorno dei depositi: da inizio 2014 sono defluiti circa 45 miliardi di euro al di fuori dello stato ellenico. Si spera quindi che il ritorno di liquidita’ a basso costo da parte della BCE possa stimolare la redditivita’ del settore bancario greco di 150 milioni di euro l’anno.

Adesso che il risultato del referendum britannico è noto, infatti, la Grecia ha subito le prime conseguenze.

Innanzitutto, la Banca Centrale non ha ancora i titoli ellenici nel paniere di titoli acquistabili e per questo motivo soffrono più di quelli di altri paesi periferici dell’Eurozona, almeno fino al 29 Giugno (giorno dell’entrata in vigore della concessione). I tassi dei titoli di Stato a breve termine sono già in netta risalita: il rendimento dei titoli biennali è salito fino all’11,20% con un rialzo di oltre 300 punti base mentre quello dei titoli decennali ha avuto un rialzo più contenuto, 80 punti base, arrivando all’8,3%.

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