Bene le Borse ed i Bot, le tensioni in Yemen spaventano la ripresa economica

Le Borse Europee, dopo giorni negativi, provano a rialzare la testa nell’ultima giornata della settimana con un rimbalzo: Piazza Affari a Milano registra un + 0,6% poco prima della chiusura delle operazioni, meglio di essa Parigi che guadagna uno 0,8%, Francoforte cresce dello 0,5, male invece Londra che perde mezzo punto percentuale negli scambi odierni.

Gli investitori attendono gli siti del possibile accordo con la Grecia, che lunedì prossimo dovrà presentare a Bruxelles un piano di riforme in cambio della nuova tranche di aiuti, ma temono molto anche l’intervento dell’Arabia Saudita in Yemen, che potrebbe portare ad un aumento improvviso ed imponente delle quotazioni del petrolio: se salissero davvero in maniera imponente rispetto alla stabilità oggi raggiunta intorno ai 50 dollari al barile, verrebbe a mancare quella spinta decisiva alla ripresa economica su cui fanno affidamento la Federal Reserve e la Bce.

Grande successo per l’asta di Bot del Tesoro, con lo Stato Italiano che sfrutta il vento in poppa del Quantitative Easing, collocando tutti e 7 i miliardi di euro di Bot a 6 mesi, con tassi in discesa fino al nuovo minimo storico infinitesimale dello 0,04% (da 0,09% dell’asta del mese precedente). Ormai quindi il Mef si avvicina a piazzare titoli di Stato a rendimento zero!

L’euro scambia a quota 1,088 dollari, dopo aver toccato più volte in settimana 1,1 dollari. Lo spread torna a camminare sopra i 110 punti base, con i Btp italiani decennali che tornano a rendere l’1,33% abbondante, nonostante appunto l’asta del Tesoro di oggi, sopra descritta.

Chiudiamo con le quotazioni dell’oro: dopo i rialzi di ieri, il bene rifugio per eccellenza perde lo 0,4% e viene scambiato a 1.204 dollari l’oncia.

A noi non resta quindi che darvi appuntamento a lunedì col prossimo articolo sulle Borse.

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