In questo periodo Camera e Senato stanno vivendo in un periodo di particolare fermento. No, per una volta non ci riferiamo e non parleremo del referendum costituzionale, ma di qualcosa che riguarda più da vicino le famiglie, e, in particolar modo, quelle con bimbi in arrivo o da poco nati.
Argomenti
Legge di bilancio 2017
Stiamo, infatti parlando della Legge di Stabilità 2017 che è stata presentata per la prima volta lo scorso 15 ottobre dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, e che adesso ha preso il nome ufficiale Legge di bilancio 2017.
Si tratta di una manovra da 24,5 miliardi di euro e che tocca trasversalmente tutte le realtà con cui si confronta quotidianamente un cittadino. Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato di uno degli argomenti caldi che è stato introdotto dalla nuova legge di bilancio, ovvero l’anticipo pensionistico, anche noto con l’acronimo di APE.
Oggi vogliamo, invece, un altro argomento spinoso perché riguarda un altro argomento caldo del nostro Paese, ovvero quello delle nascite.
I bonus a sostegno delle famiglie
Secondo gli ultimi stati diffusi dall’Istat, infatti, durante lo scorso anno è stato raggiunto il minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia ad oggi. Nel 2015 sono, infatti, nati complessivamente 488.000 bambini, ovvero ben 15.000 nascite in meno rispetto al 2014.
A peggiorare la situazione vi è un trend delle nascite al ribasso che si conferma negli ultimi anni e la differenza tra nascita e decessi che si sposta inesorabilmente sempre di più a sfavore delle nascite.
In questo contesto così negativo, il Governo sta cercando di fornire un qualche sostegno alle giovani famiglie proponendo una serie di bonus o aiuti economici che possano aiutarli per lo meno per i primi anni dalla nascita dei loro figli.
Si è iniziato con il famoso bonus bebè a partire dal 2015 fino ad arrivare adesso, passando per il cosiddetto bonus baby sitter, fino ad arrivare alle 2 nuove proposte del bonus nido e del bonus mamme domani. Quattro agevolazioni o aiuti economici nati esclusivamente per dare sostegno alle famiglie in difficoltà per l’arrivo di un figlio … ma è poi davvero così? Quali sono le condizioni affinché si possa usufruire di questi bonus? Vediamo in dettaglio tutte le caratteristiche di queste proposte, in modo tale da darvi un quadro più chiaro.
Bonus bebè
Iniziamo con la prima agevolazione introdotta in termini temporali, il bonus bebè. Già ai tempi del Governo Berlusconi si parlava di una quota di 1.000 € da corrispondere a quelle famiglie che ricevevano l’arrivo della cicogna. A partire dal 2015, con il Governo Renzi, è stato introdotto definitivamente il bonus bebè tramite Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n.83 del 10 Aprile 2015, ed è stato ora riconfermato dalla legge di bilancio anche per il 2017.
Il bonus bebè viene corrisposto:
- Ai nuovi nati fino al compimento del terzo anno di età,
- Ai bimbi adottati o dati in affido, purché minorenni, sempre per 3 anni.
Per poter accedere al bonus bebè è però necessario che vengano rispettate determinate condizioni reddituali. Più in particolare:
- È possibile ricevere un bonus mensile di 80 euro per 36 mesi complessivi, solo se il reddito complessivo ISEE della famiglia non supera i 25.000 € lordi;
- Il bonus aumenta da 80 fino a 160 euro mensili nel caso di famiglie particolarmente disagiate che abbiano un reddito ISEE complessivo inferiore a 7.000 €.
Bonus baby sitter
È conosciuto un po’ ovunque come bonus baby sitter ma, in realtà, si tratta di una somma di denaro che può essere corrisposta sottoforma di voucher per il pagamento di una baby sitter ma anche per pagare la retta all’asilo nido.
Prevede un’agevolazione di 600 euro mensili per un periodo massimo di 6 mesi, per una quota complessiva di 3.600 euro.
Questo aiuto può essere corrisposto alla neo mamma solo che a patto che essa rinunci ad una parte o tutto il congedo parentale, che può avere durata massima di 6 mesi, appunto. In pratica per ogni mese di congedo parentale cui si rinuncia può essere corrisposto un bonus dal valore complessivo di 600 euro mensili.
Proprio per questo motivo non esistono limiti reddituali ma bisogna che la neo mamma soddisfi una delle seguenti condizioni:
- essere dipendente nel settore pubblico o privato;
- essere in gestione separata INPS;
- essere una libera professionista non iscritta ad altra forma previdenziale obbligatoria;
- essere imprenditrici o autonome non parasubordinate. In questo ultimo caso il massimo di mesi per cui è previsto tale bonus è di 3 mesi, per un importo complessivo di 1.800 euro.
In pratica, condizione fondamentale è che sussista la possibilità di poter richiedere il congedo parentale.
Bonus nido
Vi presentiamo ora una delle 2 novità che verranno introdotte nel 2017. Cominciamo con il bonus nido che, come ricorda il nome stesso, è un’agevolazione che verrà corrisposta a tutti quei genitori che decideranno di iscrivere il proprio bambino ad un asilo nido, sia pubblico che privato.
Una buona notizia su questo fronte è stata resa nota qualche giorno fa, quando la Commissione Bilancio della Camera ha deciso di bloccare gli emendamenti che volevano introdurre un limite reddituale anche a questo tipo di bonus. Il che significa che il bonus nido sarà valido per tutte le famiglie, indipendentemente dal loro reddito annuale.
Si tratta di un’agevolazione monetaria di 1.000 euro che dunque verrà corrisposta ai neo genitori che decideranno di iscrivere il loro bimbo ad un nido, purché sussista una delle due seguenti condizioni:
- il bambino deve essere nato a partire dal 1° gennaio 2016,
- oppure può essere esteso ai bambini con età inferiori ai 3 anni che abbiano la necessità di “forme di supporto presso la propria abitazione”.
In pratica questa seconda condizione è indispensabile per tutti quei piccoli che sono fisicamente impossibilitati a recarsi all’asilo nido ma che comunque potranno usufruire dei mille euro a sostegno delle proprie famiglie.
Bonus mamme domani
Concludiamo il nostro excursus con il cosiddetto bonus mamme domani che è al vaglio del Governo e che nasce come sostegno delle mamme in attesa del loro bambino.
Si tratta di un’agevolazione monetaria di 800 euro che dovrebbero essere corrisposte a quelle donne che nel 2017 vivranno il loro settimo mese di gravidanza. In pratica si tratta di una sorta di bonus nascita che dovrebbe essere corrisposto per far fronte alle spese ingenti che prevedono l’arrivo della cicogna ma che potranno essere corrisposte solo a future mamme con singolo reddito ISEE inferiore a 13.000€.