Borsa Italiana: cos’è e come funziona

Dire che la Borsa Italiana sia semplicemente il centro borsistico e la Borsa Valori di Milano non è propriamente esatto. La Borsa Italiana, è infatti prima di tutto una società che si occupa dell’organizzazione e del funzionamento di un meccanismo estremamente complicato, che è quello della Borsa di Milano, uno dei principali centri borsistici Italiani ed Europei, promuovendone la trasparenza, competitività ed efficienza per tutti i suoi utilizzatori.

La Borsa Italiana, è di proprietà del London Stock Exchange Group, quindi la sede principale sarebbe a Londra, Regno Unito (e non a Milano come molti potrebbero pensare).

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Nella Borsa Italiana, come qualsiasi altro centro borsistico mondiale, è un mercato finanziario regolamentato dove vengono scambiati valori mobiliari e valute estere, dai cosiddetti “broker” e “trader”, che contrattano i titoli, comprando e vendendo in continuazione.

La Storia della Borsa Italiana

La storia della Borsa Italiana parte essenzialmente dal medioevo, con la diffusione delle Logge dei Mercati, e con la nascita delle prime aziende a responsabilità limitata nel territorio italiano. La prima Borsa Italiana in assoluto, fu quella di Venezia, e nacque nei primi anni del 600. Non era ancora però una vera e propria borsa moderna, che arrivò solo un secolo dopo, nel 1775 a Trieste, e a Napoli nel 1778.

Nel 1800, viene fondata la Camera di Commercio di Milano e inizia quindi la grande storia della Borsa Moderna. Segue poi l’istituzione delle Borse di Firenze, Milano, Venezia e Genova, fondate tutte nell’800.

Agli inizi del 900, viene introdotta la “legge fondamentale”, la prima vera regolamentazione mondiale, per disciplinare la Borsa Valori, i broker e i vari titoli azionari presenti. Negli anni 70, prende piede la Consob, che informa i consumatori e vigila sui partecipanti al mondo della Borsa. La Consob ha tutt’oggi un ruolo fondamentale per il controllo sia delle banche, che dei broker di trading online dedicati alla Borsa.

Il 1996, è l’anno in cui la Borsa Italiana inizia a privatizzarsi, diventando Borsa Italiana S.p.A, che si occupa di gestire la Borsa valori con sede a Milano. Il 1997 è l’anno storico, in cui la Borsa di Milano (sede a Palazzo Mezzanotte, Piazza Affari) accorpa tutte le svariati Borse regionali: Borsa Valori di Roma; Borsa Valori di Torino; Borsa Valori di Bologna, Borsa Valori di Genova; Borsa Valori di Venezia; Borsa Valori di Firenze; Borsa Valori di Napoli; Borsa Valori di Palermo; Borsa Valori di Trieste.

10 anni dopo, nel 2007, la Borsa Italiana si fonde con la Borsa di Londra, e cambia tutto quindi, la Borsa non ha più il suo centro e cuore pulsante a Milano, ma tutto è “controllato da Londra” (dove le tasse sono ben inferiori), più precisamente dal London Stock Exchange Group, è una holding che controlla interamente il 100% della Borsa Italiana S.p.A e il 100% del London Stock Exchange plc.

La sede della Borsa Italiana è a Piazza degli Affari, 6, 20123 Milano. Gli orari sono i seguenti:

Domenica     Chiuso
Lunedì     08–17:30
Martedì    08–17:30
Mercoledì    08–17:30
Giovedì    08–17:30
Venerdì    08–17:30
Sabato     Chiuso

CEO: Raffaele Jerusalmi
Proprietario: London Stock Exchange Group
Telefono: 02 724261

Borsa italiana BTP

Uno dei prodotti più amati di Borsa Italiana, sono senza dubbio i Buoni del Tesoro Poliennali, che sono dei titoli a medio-lungo periodo che sono forniti dal tesoro, con delle scadenze abbastanza lunghe, che partono da 3 fino ad arrivare ad addirittura 30 anni. Ecco i tagli disponibili:

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Si tratta di un obbligazione, fornisce il prezzo di rimborso, il profitto dato dalla differenza tra prezzo di acquisto e vendita, e anche di una remunerazione fissa delle cedole.

Il tasso d’interesse è fissato durante l’emissione, quindi l’ammontare del rendimento è fisso per tutta la durate del titolo.

Come fare trading sulla Borsa Italiana

Sul broker Plus500 è possibile fare trading (esclusivamente tramite CFD) sui principali titoli di Borsa Italiana, che può vantare un indice molto importante, come il FTSE MIB, che contiene all’interno di esso titoli di rilevanza italiani, tra cui: Ferrari, Generali, Mediaset, Poste Italiane, Saipem, Unipol, Telecom Italia, Enel, e molte altre ancora. Questi sono tutti titoli negoziabili sul broker Plus500.

Ecco un esempio:

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Nello screenshot, il nostro staff mostra un esempio di quanto sia facile negoziare i titoli italiani della Borsa Italiana; anche il famoso indice ITALIA 40 (il FTSE MIB). Basta un click per iniziare, e tutti possono riuscirci.

FTSE MIB Borsa Italiana

Il FTSE MIB 40 è l’indice italiano per eccellenza. Ed è proprio quello del grafico precedente (Plus500 utilizza il nome di Italia 40 per semplificare la scelta, evitando terminologie troppo complicate).

Il “Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa” è l’indice italiano più famoso del Bel Paese. È il paniere che ha di norma le più grandi società italiane, le quaranta società italiane ed estere più capitalizzate, gestite da Borsa Italiana. L’indice fu creato dopo che la Borsa Italiana (S&P Mib) e il London Stock Exchange si fusero, andando a costituire il London Stock Exchange Group. È attivo dal giugno 2009, e rappresenta oltre l’80% di tutta la capitalizzazione italiana.

Investire nel FTSE MIB è sicuramente una buona scelta, in quanto con un investimento in un indice del genere, è possibile diversificare con semplicità i propri fondi, anche short. La prestazione al rialzo, non è stata infatti molto soddisfacente, registrando un biennio a -19.08%.

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Per quanto concerne i dividendi sul FTSE MIB, l’investimento avviene tramite l’acquisto di quote del fondo. I dividendi forniti sono il valore cumulato dei dividendi “classici” staccati dalle società contenute nell’indice, e spettano all’investitore in base all’investimento effettuato.

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Mi occupo di finanza e mercati da 5 anni, scrivo di news riguardanti valute e borsa.

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