Cairo ce l’ha fatta: al via l’aumento su RCS

È Urbano Cairo il nuovo padrone del gruppo Rcs, perché all’offerta pubblica di scambio e di acquisto è stato apportato il 48.82% del capitale, una cifra che permette all’editore di esercitare il controllo maggioritario sul gruppo.

Questi sono i dati comunicati da Equita Sim e Banca Imi, intermediari che hanno gestito e coordinato la campagna di adesioni. I risultati definitivi di una scalata senza precedenti saranno resi noti il 21 luglio, ma essendo stata l’offerta di Cairo prevalente rispetto a quella lanciata da Media Holding, le persone che hanno aderito all’offerta concorrente alla vincitrice avranno a loro disposizione 5 giorni per cambiare idea e quindi apportare le loro azioni al gruppo ‘vincente’. I giorni interessati vanno dal 22 al 28 luglio, mentre nella giornata di lunedì l’assemblea del gruppo Cairo Communication è impegnata a varare l’aumento di capitale che si propone funzionale all’acquisizione del gruppo editoriale più ambito e conteso della storia del nostro paese. Si tratta di 70 milioni di euro che serviranno per concludere la trattativa.

Nel frattempo la cordata che era stata guidata dal finanziere Bonomi ha scelto di restituire le azioni RCS che erano state consegnate al prezzo di 1 euro ad azione all’Opa, e questa scelta conferma i rumors che dimostrano come Bonomi e soci non abbiano nessuna intenzione di ‘fare guerra’ a Cairo.

La società International Media Holding aveva infatti comunicato che, considerando i risultati provvisori dell’offerta, la condizione del quantitativo minimo non si era avverata. La società aveva quindi annunciato di rinunciare e aveva invitato i sottoscrittori a considerare l’offerta priva di efficacia. La comunicazione è quindi diventata il preludio alla successiva e scontata azione finanziaria, quella di restituire le adesioni di offerta ai rispettivi titolari che avevano appoggiato la cordata Bonomi nella delicata ascesa al potere vinta da Urbano Cairo.

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