L’Italia si presente spaccata in due, con un Nord, le cui entrate tributarie pro capite ammontano a un valore medio annuo di 10.229 euro, e con un Sud, che al contrario, versa non più di 5.841 euro.
Secondo quanto riportato da Cgia di Mestre, che fa una stima delle tasse che gli italiani versano all’erario e agli enti locali, risulta che il nostro Paese sia nettamente spaccato a metà e che se questa tendenza non cambierà, riuscendo a recuperare 15 miliardi entro la fine dell’anno, nel 2017 si avrà un forte aumento dell’Iva. Da queste indagini, infatti, si evince come al Nord le entrate tributarie pro capite ammontino a un valore medio annuo di 10.229 euro, mentre, nel Mezzogiorno si scende a 5.841 euro. In poche parole, questo significa che, il gettito che grava su ciascun cittadino del settentrione è quasi il doppio di quello che ricade su un residente del Mezzogiorno. Per quanto riguarda il centro, invece, lo sforzo fiscale pro capite è pari a 9.485 euro.
Indagine regionale: la Lombardia svetta al primo posto, la Calabria all’ultimo.
Andando a fare una ricerca ancora più specifica, si evince che al primo posto di questa classica vi è la regione Lombardia, i cui residenti versano all’Erario e ai vari livelli di governo locali mediamente 11.284 euro ciascuno. Seguono gli abitanti della regione Lazio con 10.426 euro e quelli del Trentino Alto Adige con 10.320 euro. Al quarto posto vi sono gli emiliano-romagnoli con 10.310 euro pro capite e subito dopo gli abitanti della Liguria con 9.747 euro pro capite. Finiscono alla fine della classifica i campani con 5.854 euro pro capite, i siciliani con 5.556 euro pro capite e, infine, i calabresi con 5.183 euro pro capite.
Facendo una media nazionale, la stima si aggira intorno ai 8.572 euro per abitante.
Aumento dell’entrate erariali e contributive nei primi 5 mesi +1,4%
Il ministero dell’economia ha rivelato che, durante i primi cinque mesi del 2016, le entrate tributarie e contributive, che comprendono anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive, hanno mostrato un complessivo aumento dell’1,4%, pari a +3.522 milioni di euro, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il dato tiene conto dell’aumento dell’1,7%, + 2.649 milioni di euro, delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive del + 1%, ossia +873 milioni di euro.
Inoltre, secondo quanto emerso dal supplemento al bollettino statistico di Bankitalia sulla finanza pubblica, durante il mese di maggio, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 33,8 miliardi, in evidente crescita rispetto ai 31,0 miliardi nello stesso mese del 2015. Inoltre, sempre durante i primi 5 mesi del 2016, le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 152,3 miliardi, in aumento del 4,2 per cento rispetto a quelle relative allo stesso periodo dell’anno precedente; al netto di alcune disomogeneità contabili e temporali, si fa principalmente riferimento all’Irpef, all’IVA, all’imposta di bollo virtuale e al canone Rai, si può affermare come l’aumento sia stata significativamente inferiore.