Ecco come Equitalia pratica liberabere “usura di stato”

Equitalia è la società per azioni, a totale capitale pubblico (51% in mano all’Agenzia delle entrate e 49% all’Inps), incaricata dell’esercizio dell’attività di riscossione nazionale dei tributi e contributi.

Vediamo come la cosa è un costo ed un pericolo per il contribuente: la creazione di questo ente porta in sé un aumento della pressione fiscale, infatti essendo a capitale pubblico ha un costo di gestione (più enti più costi). Se avrà un attivo di bilancio saranno i cittadini con le loro tasse ad averlo realizzato, se avrà un passivo saranno i cittadini con le loro tasse a doverlo risanare. La proprietà è di due “agenzie” pubbliche che, per quanto attiene alle loro riscossioni, sono in esemplare conflitto d’interessi.

Esempio pratico dell’aumento della pressione fiscale e del conflitto d’interessi: negli anni passati l’INPS comunicava ad un commerciante che dimenticava il pagamento di una rata, un avviso bonario con la richiesta del saldo e l’aggiunta degli interessi, il tutto prima di provvedere ad azioni onerose per entrambi. Oggi, il contribuente che dimentica il pagamento di una rata si vedrà recapitata dall’Equitalia una cartella di pagamento con l’importo dovuto e l’aggiunta degli interessi (come avveniva prima), ma con l’aggravio dell’aggio di riscossione per l’esattore (circa il 5% dell’importo totale in più, il 9% in caso di ulteriore ritardo). In questo caso il creditore è anche esattore. Vediamo come un ente in conflitto d’interessi (INPS) così facendo aumenta la pressione fiscale su quel cittadino del 5% o più, fino al 100% e oltre: é usura di stato.

Vediamo cosa accade se il contribuente paga la cartella esattamente un anno dopo: 4% annuo all’ente impositore 6,8358% annuo interessi di mora 0,615% annuo all’agente della riscossione (cioè, il 9% sugli interessi di mora, pari al 6,8358% annuo); totale interessi pari all’11,4508% annuo. Dobbiamo aggiungere la sanzione amministrava del 30% e l’aggio nella misura del 9% per un totale del 50,4508%. Probabilmente alcuni usurai sono meno onerosi. Se nel frangente Equitalia avrà iscritto un’ipoteca o un fermo amministrativo i costi di accensione e chiusura saranno a carico del debitore e si aggiungeranno al montante, facendo lievitare la spesa totale oltre il 100%. (i costi per le trascrizioni nei registri sono altre tasse da pagare allo Stato).

Questo caso evidenzia come nella migliore delle ipotesi, quella della buona fede dell’ente, il cittadino sia comunque taglieggiato; non parliamo di evasori fiscali, ma di contribuenti che hanno dichiarato i propri redditi ed hanno semplicemente saltato un pagamento per errore o per necessità dovuta alla contingenza economica, malattia ecc.

I signori del fisco infatti mettono nelle statistiche ed intendono evasori anche quelli che hanno dimenticato una rata o che l’hanno pagata in ritardo, al solo fine di giustificare azioni di recupero immorali e sproporzionate.

Molte tasse ed imposte devono essere pagate in anticipo dai contribuenti, significa che lo Stato obbliga alcune categorie ad un prestito forzoso in suo favore. Se non riesco a pagare l’acconto iva (perché non ho denaro da prestare allo stato), al momento in cui avrò incassato la tassa verserò il 50% in più di quanto dovuto. Ciò anche in caso di errore di conteggio dell’importo dovuto: in questo caso l’unica via é un costoso ricorso giudiziario (la letteratura giuridica dimostra che, in caso di errore, il cittadino vince molto spesso la causa).

Fare causa costa. La classe politica negli anni ha emanato norme e leggi che diminuiscono fortemente le facoltà di difesa del cittadino contro le richieste economiche sempre maggiori dello Stato, costringendo i cittadini a pagare somme non dovute per evitare danni irreparabili al proprio patrimonio, spaventati dalla possibilità di un infruttuoso ricorso.

La vera ed illegittima forza di Equitalia sta nella legge di riferimento per la riscossione (art. 17 comma 1 del d.lgs 112/1999) con la quale si autorizza l’ente esattore a richiedere maggiori somme comprese tra il 4,65% ed il 9% della somma dovuta. E’ da evidenziare che anche l’aggio è considerato una parte integrante della tassa da pagare. L’iscrizione a ruolo consegnata agli agenti esattori Equitalia costituisce titolo esecutivo per procedere alla riscossione, questo è un “privilegio” ed una disparità di trattamento dai normali cittadini, che per vedere un proprio credito diventare esecutivo devono passare dal magistrato per la verifica (terzietà ed imparzialità nel giudizio). Il titolo esecutivo è sufficiente per procedere ad esecuzione forzata sui beni del debitore (ipoteca, fermo amministrativo, pignoramento ecc.), ma nel caso in cui sia Equitalia a procedere contro un contribuente, il credito è solo presunto.

Con il D.L. n. 78/2010 convertito con la Legge n. 122/2010 il legislatore ha rafforzato ulteriormente le procedure di riscossione. In sostanza per gli accertamenti che saranno notificati dopo il 1 luglio 2011 non sarà necessaria nemmeno l’iscrizione a ruolo e l’emissione della cartella di pagamento, sarà sufficiente la comunicazione dell’ente impositore. “l’agente della riscossione procede ad espropriazione forzata con i poteri, le facoltà e le modalità previste dalle disposizioni che disciplinano la riscossione”.

Perchè non viene considerato il fatto che spesso il credito vantato dallo Stato è diventato insostenibile da parte del debitore grazie al meccanismo “usuraio” evidenziato in precedenza? Come avviene nell’usura si rischia di perdere tutto in presenza di un modesto debito lasciato pendente. Ma l’usuraio in questo caso non può essere denunciato. Questa é l’usura di stato.

Con questa simpatica legge viene inasprita inoltre la condanna penale e la soglia per la quale si considera “la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte di chi aliena i propri beni con l’intento di sottrarli al fisco”.

Se il contribuente debitore di tributi (comprese spese, aggio ecc) ha venduto una casa per pagare i fornitori e non ha più sostanze e beni per il fisco, può essere accusato, lo stesso se ha versato del denaro in un fondo pensione ecc. Chi andrà a comprare un bene del valore superiore ad Euro 3.000 euro + iva, si vedrà chiedere dal negoziante un documento ed il codice fiscale. Il commerciante infatti sarà obbligato a registrare il CF dell’acquirente e a comunicare i dati dell’acquisto all’Agenzia delle Entrate. Un aggravio ingiustificabile di costi per gli esercenti ed una inaccettabile invasione della privacy dei cittadini.

Viene inoltre abbassata da 12.500 a 5.000 euro la soglia per l’utilizzo del denaro contante e dei titoli al portatore (assegni bancari e circolari, libretti bancari e postali), con inasprimento delle relative sanzioni. Soglia in palese contraddizione con la norma citata in precedenza; se sono comunque segnalato perché non posso pagare come preferisco?

Attraverso il meccanismo innescato col il D.L. n. 78/2010, l’arma di Equitalia, é possibile perdere tutto, solo per non aver fatto in tempo a presentare un ricorso, anche nel caso le richieste fiscali siamo completamente inventate.

La situazione é ancora peggio di così. Con queso D.L. Viene prevista ed incentivata la partecipazione dei Comuni alle attività di accertamento tributario, mediante segnalazioni o tramite la trasmissione di informazioni che possano consentire di individuare fenomeni di evasione fiscale e contributiva, con il riconoscimento agli stessi di una quota pari al 33% delle maggiori somme accertate ed effettivamente riscosse. Dopo quello che abbiamo visto con la truffa degli autovelox …possiamo aspettarci di tutto. Pure i Comuni ci danno ora la caccia.

L’ Estorsione di Stato di Equitalia é quindi dovuta ai dispositivi di legge in vigore, grazie ai quali può iscrivere a ruolo qualsiasi tipo di credito: reale o inventato. Tanto loro lo sanno che molti cittadini pagano anche quando le richieste sono “pazze”. Gli italiani pagano lo stesso, non perché sono così scemi, ma perché si sanno fare due conti: costo del ricorso, avvocato, tempo necessario a vincere (dai 2 ai 10 anni) rischio di ulteriori sanzioni accessorie…Inoltre il debito erariale è comunque immediatamente esigibile, anche in presenza del ricorso giudiziario. Non sempre i giudici concedono la sospensiva e quasi mai viene concessa in tempo per evitare l’esecuzione forzata sui beni del debitore (pignoramenti, ipoteche, fermi amministrativi).

Esempio: un professionista che ha una ditta con fido bancario ed autocarro, prima di vedere vinte le sue ragioni nei tribunali per un importo non dovuto di soli 3000 Euro, vedrà il proprio mezzo fermato “con le ganasce fiscali”, dovrà noleggiare (non comprare per evitare la stessa sorte) un mezzo uguale e si vedrà richiedere indietro il fido dalla banca dopo l’accensione di un’ ipoteca da parte di Equitalia. La vittoria giudiziaria non arriverà prima di  5 anni, le spese che saranno liquidate in sentenza non copriranno nemmeno il costo del legale. Il ricorso porta ad una spesa pari a oltre 5 volte l’importo non dovuto richiesto. Le spese che Equitalia sostiene per le liti: avvocato, sentenza di condanna, cancellazioni, sono a carico della fiscalità generale, quindi in quota allo stesso contribuente cornuto e mazziato.

FONTE:https://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2011/06/soppressione-equitalia.html

Il nostro parere è che è anche vero che non è colpa di Equitalia che riceve solo un incarico, le tasse comunque vanno pagate, è bene ricordarlo.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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