L’ultimo nato (almeno, tra quelli celebri) vede la longa mano di Kobe Bryant e del suo partner Jeff Stible. Ma sono tantissime le star che hanno scelto di dar vita a dei fondi di venture capital per entrare, in grande stile, nel mondo dell’imprenditoria. A proposito: cosa sono i fondi di venture capital? Chi sono i venture capitalist? Come funzionano? E come poterne trarre beneficio?
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Cosa è il venture capital
Ufficialmente, il venture capital è un apporto di capitale di rischio (dunque, non di debito!) da parte di un investitore interessato a supportare l’avvio o lo sviluppo di un’attività in settori (spesso, nicchie) che vengono ritenuti ad elevato potenziale di crescita. Dunque, il fondo di venture capital è spesso una società che investe nel capitale finanziario di imprese che non hanno grandi garanzie da offrire al canale bancario tradizionale, ma sulle quali il venture capitalist desidera comunque “scommettere”, poichè allettato da grandi opportunità di crescita e di successo di quella determinata idea di business.
Da quanto sopra è possibile cercare di identificare i tre requisiti che contraddistinguono un investimento di venture capital:
- le idee imprenditoriali investono nelle società in startup o in quelle in fase di primo sviluppo (in linea di massima, dunque, prima che compaiano dei ricavi tangibili da vendite di beni o di servizi);
- gli investimenti in venture capital si concentrano principalmente su progetti ad alto contenuto di innovazione;
- i fondi di venture capital investono su settori e imprese che sono contraddistinte da elevati livelli di rischio operativo.
Per quanto intuibile, non sono solamente quelli di cui sopra (tuttavia, i più importanti) gli elementi che contraddistinguono l’attività di un venture capitalist, e permettono una facile distinzione rispetto ad altre forme di intervento. Possiamo ricordare, senza timore di completezza, il fatto che molto spesso le operazioni di venture capital si concretizzano con un aumento di capitale (e sottoscrizione da parte del venture capitalist) e che altrettanto frequentemente il venture capitalist ha un ruolo molto attivo nella partecipazione al business, influenzando così, almeno indirettamente, la strategia aziendale.
Che convenienza ha il fondo di venture capital?
Da quanto sopra sembrerebbe che tutti i vantaggi di un investimento in venture capital possano ricadere nella società beneficiaria di tale intervento. In realtà, a muovere il venture capitalist non è una finalità filantropica, bensì la possibilità di poter ottenere un rendimento futuro estremamente interessante, con ritorni che – storia dimostra – spesso sono a tre cifre, o più: con un orizzonte temporale tipicamente pari a 5 anni (circa), il venture capitalist punta quindi a cedere il proprio pacchetto di partecipazioni nell’impresa, nella speranza di ottenere una lauta plusvalenza.
Naturalmente, quanto sopra non deve far dimenticare che molte delle società che oggi conosciamo e “utilizziamo” ogni giorno (come Google) sono nate proprio grazie all’investimento in venture capital, e che dunque i venture capitalist possono realmente rappresentare il buon trampolino di lancio per il consolidamento di una innovativa idea imprenditoriale che, altrimenti, correrebbe il rischio di rimanere soffocata nelle impossibilità di ricorrere ai canali tradizionali.
Venture capitalist, un panorama più vario di quanto possa sembrare
Fin qui, una panoramica abbastanza semplice del mondo dei venture capitalist e del loro “funzionamento”. In realtà, però, si tratta di un mondo molto complesso e diversificato, con operatori che si differenziano gli uni con gli altri per vari elementi che finiscono con il contraddistinguere in maniera peculiare ogni singolo intervento. Si pensi, per esempio, alle evidenti differenze che sussistono tra i fondi di venture capital che intervengono nella fase di seed o di startup, e quelli che invece intervengono con un first stage financing o con un second stage financing.
Quanto sono generosi i venture capitalist?
Un altro elemento su cui vale la pena soffermarsi è che, tra le tantissime domande che i fondi ricevono ogni anno, sono pochissimi i progetti di investimento su cui i venture capitalist scelgono di riporre concreta fiducia. In media, su 100 business plan ricevuti e analizzati dai potenziali investitori, solamente 5 superano la fase di screening iniziale, di valutazione, di selezione e di due diligence. E di quei 5, non è affatto scontato che tutti possano ottenere l’agognato investimento in capitale.
Come avere successo con i venture capitalist?
Quanto sopra non deve tuttavia scoraggiarvi dal cercare fortuna presso un venture capitalist. Il “segreto” per poter catturare l’attenzione di un investitore, oltre che la sostanza (cioè, un’idea realmente innovativa e replicabile!) è data dalla forma e dal modo con cui viene presentato il vostro progetto, attraverso un business plan chiaro, strutturato in maniera logica, completo, consistente e obiettivo.
In aggiunta a ciò, tenete conto che i valutatori hanno in grande interesse la valutazione delle caratteristiche del proprio management team, del prodotto e del mercato di destinazione, della tecnologia e del vantaggio competitivo sperato, e della potenzialità di uscita e di ritorni attesi.