L’attesa pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione del FOMC di metà giugno ha ribadito come la politica dei reinvestimenti sia il punto centrale dell’attuale scenario Fed, indicando che è probabile un annuncio dell’inizio del tapering dei riacquisti in tempi brevi, e probabilmente già nel mese di settembre.
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Tapering entro l’autunno
In altri termini, dal contenuto dei verbali è emerso come all’interno del board vi sia un consenso sufficientemente diffuso sull’opportunità di avviare il tapering in tempi brevi. Anche se non vi sono riferimenti numerici, diversi partecipanti erano ad esempio favorevoli ad annunciare l’entrata in vigore del nuovo piano entro pochi mesi, mentre alcuni altri sottolineavano che ritardare l’annuncio nell’ultimissima parte d’anno avrebbe consentito di recuperare ulteriori informazioni sullo scenario di crescita e di inflazione. All’interno del Comitato, diffusa era anche l’impressione di “autonomia” del tapering con le scelte sui tassi: in altri termini, il programma – basandosi su meccanismo automatico di aggiustamento delle quantità reinvestite – non dovrebbe interferire con le successive decisioni sui tassi, per i quali lo scenario centrale prevede un terzo rialzo entro fine anno.
Tiepida fiducia sull’inflazione
Tra gli altri punti centrali di discussione dell’ultimo FOMC vi erano naturalmente alcune determinanti di strategia di politica monetaria e, in particolar modo, l’inflazione. Su di essa la maggior parte dei partecipanti ha ritenuto come la recente debolezza dei dati dei prezzi sia stata riconducibile in larga parte a fattori idiosincratici, attendendosi così che questi sviluppi abbiano scarsa influenza sull’inflazione nel medio termine.
È anche vero – si legge dai verbali – che diversi partecipanti hanno espresso il timore che la crescita verso che il target di inflazione del 2% sia rallentata e che la debolezza recente potesse pertanto persistere.
Le valutazioni sui tassi
Per quanto concerne poi l’analisi delle condizioni finanziarie è emerso innanzitutto che, nonostante i rialzi dei tassi di riferimento, le stesse si siano ampiamente allentate. È emerso altresì che diversi partecipanti hanno espresso la preoccupazione che un sostanziale e significativo undershooting della disoccupazione potesse rendere l’economia più soggetta a instabilità finanziaria o potesse portare a un rapido aumento dell’inflazione, che richiederebbero restrizione monetaria più marcata, con maggiori rischi di recessione.
Sui tassi – ribadiamo – manteniamo per il momento lo scenario centrale di un terzo rialzo a settembre o nell’imminente riunione successiva.
Che informazioni possiamo trarre dalla lettura dei verbali
In sede conclusiva, riteniamo che i verbali non abbiano modificato in modo significativo le previsioni per la politica monetaria dell’autunno. È dunque probabile che il FOMC possa annunciare l’inizio del tapering nel corso del mese di settembre, a patto che durante l’estate l’inflazione non rallenti ulteriormente, e che prima del 20 settembre vi siano indicazioni che il Congresso è pronto ad alzare il limite del debito.
Nelle prossime settimane ci saranno comunque diverse opportunità per poter guidare ulteriormente le aspettative: fissiamo dunque in calendario le audizioni di Yellen in Congresso la prossima settimana e la riunione del FOMC di fine luglio.