Cosa attendersi in chiusura di settimana sui mercati finanziari?

La settimana sta giungendo a chiusura e… lo fa con una sessione di dati macro piuttosto fitta, in grado di accentuare l’attenzione sia sul fronte euro che su quello dollaro.

Area euro

In particolare, nell’area euro numerosi sono i dati in uscita per le singole nazioni. In Francia, ad esempio, è interessante attendere i dati della stima flash sulla crescita economica, che mostra una risalita del PIL di +0,2 per cento trimestre su trimestre dopo la marginale contrazione (-0,1 per cento) del precedente quarto. La variazione positiva risulta da una crescita costante ma modesta della domanda interna, che ha contribuito ancora per lo 0,1 per cento, a fronte di un’inversione dei contributi di scorte ed esportazioni nette rispetto al secondo trimestre.

Dai confini transalpini emerge inoltre che la crescita dell’export accelera da 0,2 per cento su base trimestrale a 0,6 per cento su base trimestrale. Fra le componenti della domanda interna, spicca l’accelerazione degli investimenti pubblici (+1,1 per cento trimestre su trimestre) e dell’edilizia residenziale (+0,8 per cento), mentre si sono contratti gli investimenti delle imprese (-0,3 per cento) e i consumi sono risultati ancora stagnanti. Nel trimestre si è visto un recupero dell’attività diffuso a industria manifatturiera, costruzioni e servizi, mentre la produzione energetica ha dato un contributo negativo. La crescita acquisita è pari a 1,1 per cento su base annua, in potenziale accelerazione nella parte finale d’anno.

Dati in arrivo anche dalla Germania, con possibile aumento di 0,2 punti percentuali su base mensile per i prezzi al consumo, ancora in larga misura dovuta al rimbalzo della componente energia. L’inflazione è attesa risalire di un decimo sulla misura nazionale a 0,8 per cento e di due decimi su quella armonizzata a 0,7 per cento anno su anno. L’inflazione tedesca è vista risalire fino a 1,6 punti percentuali a fine anno, in parte su di un effetto base favorevole dai prezzi core che sarà rafforzato dal recente aumento dei prezzi del greggio.

In Spagna, infine, si attendono i dati sull’inflazione, che è attesa risalire di mezzo punto a 0,7 punti percentuali su spinta dell’energia e di un rimbalzo statistico dell’inflazione core. Nei prossimi mesi, l’inflazione continuerà a muoversi verso l’alto fino all’1,0 per cento a dicembre. Sempre in Spagna, si attendono i dati sulla stima preliminare sul PIL del terzo trimestre, che dovrebbe segnalare una crescita di 0,7 per cento su base trimestrale dopo il +0,8 per cento trimestre su trimestre dei mesi estivi. Su base annua la crescita è attesa rallentare a 3,1 per cento da un precedente 3,2 per cento. Nel 2017 ci si attende infine una crescita di 2,4 punti percentuali, dal momento che la domanda interna dovrebbe moderare dai ritmi stellari di quest’anno.

Per quanto riguarda i complessivi dati per l’area euro, l’unica informazione aggiuntiva di oggi sarà il non certo sottovalutabile indice di fiducia economica elaborato dalla Commissione UE, che è atteso ritracciare parte del forte aumento del mese scorso e fermarsi a 104,5 da 104,9, in particolare su di una moderazione della fiducia nel manifatturiero che aveva fatto un balzo di 2,6 punti il mese scorso. Il quadro dovrebbe essere coerente con una crescita del PIL Eurozona ancora tra 0,35 – 0,45 per cento su base trimestrale nei mesi finali di quest’anno.

Area dollaro

Occhi aperti, infine, sul ciclo di dati in uscita nell’area dollaro. Negli Stati Uniti, infatti, è in pubblicazione l’Employment Cost Index del terzo trimestre, che dovrebbe aumentare di 0,6 per cento su base trimestrale nel terzo trimestre consecutivo, spinto da una modesta accelerazione del costo del lavoro. La stima advance del PIL del terzo trimestre dovrebbe inoltre mostrare una variazione di 2,7 per cento trimestrale annualizzato dopo 1,4% trimestre su trimestre, annualizzato, del secondo trimestre. I consumi dovrebbero restare la forza trainante della crescita, con una variazione di 2,7 per cento trimestre su trimestre annualizzato, gli investimenti residenziali dovrebbero contribuire positivamente dopo un trimestre negativo; anche le scorte e il canale estero dovrebbero dare un modesto contributo positivo alla crescita. Gli investimenti fissi non residenziali sono previsti in moderato calo, ma i dati degli ordini danno indicazioni di possibile ripresa nel quarto trimestre.

Infine, verranno pubblicati i dati finali della fiducia dei consumatori, come rilevata dall’University of Michigan a ottobre, che dovrebbe registrare un modesto miglioramento a 89,5 rispetto alla stima preliminare di 87,9. Il dato resterebbe comunque al di sotto del livello di settembre (91,2). La fiducia si sta stabilizzando in un intervallo compreso fra 85 e 95 da un anno a questa parte. Sarà importante vedere se le aspettative di inflazione restano sui livelli visti con la stima preliminare con un calo per l’orizzonte a 5-10 anni a 2,4 per cento, sui minimi per la serie.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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