Italia: debito pubblico in calo, mutui in crescita

Il debito pubblico italiano a settembre è sceso di altri 12,1 miliardi di euro mentre le entrate tributarie sono salite a 32 miliardi. In aumento i mutui alle famiglie. È quanto reso noto da Bankitalia e dall’Abi.

Debito pubblico Italia : Novembre 2016

A settembre il debito della pubblica amministrazione è diminuito di 12,1 miliardi, a quota 2.212,6 miliardi di euro, rispetto al mese precedente.

Con riferimento ai singoli segmenti, il debito delle amministrazioni centrali è sceso di 12,4 miliardi di euro, quello delle amministrazioni locali è cresciuto di 0,4 miliardi di euro e quello degli enti di previdenza è diminuito di 0,1 miliardi di euro.

Per quanto riguarda le entrate tributarie, sempre a settembre, sono risultate pari a 32 miliardi di euro, in rialzo dai 30,2 miliardi di euro dell’analogo periodo del 2015. Da inizio anno il flusso totale è in crescita del 4,6 per cento, raggiungendo quota 302 miliardi di euro sul precedente esercizio.

Prestiti famiglie e imprese

Risulta essere negativo ma in miglioramento l’andamento dei finanziamenti delle banche italiane a famiglie e imprese.

Nel mese di ottobre, in base al rapporto mensile pubblicato dall’Abi, l’ammontare dei finanziamenti a famiglie e imprese è stato registrato in calo dello 0,31 per cento su base annua, dopo la flessione dello 0,36 per cento di settembre. Migliora dunque l’andamento dei prestiti rispetto ai dati degli ultimi mesi.

Il totale dei mutui erogati ai nuclei familiari a settembre ha registrato una crescita del 2,1 per cento rispetto all’analogo mese del 2015.

L’ammontare complessivo dei finanziamenti nel mese scorso è stato pari a 1.804,3 miliardi di euro, un dato superiore al totale della raccolta (1.661,7 miliardi di euro).

Per quanto riguarda le sofferenze, sempre nel mese di settembre e al netto delle svalutazioni, sono risultate in flessione a circa 85,1 miliardi di euro rispetto agli 85,4 miliardi del mese precedente.

Prosegue invece il calo della raccolta malgrado la crescita dei depositi. Il motivo è da ricercarsi soprattutto nella flessione registrata dal comparto delle obbligazioni, con la raccolta a medio e lungo termine diminuita del 16,35 per cento su base annua dopo la flessione di oltre 17 punti percentuali di settembre.

Sono invece aumentati i depositi del 2,47 per cento, di oltre 32 miliardi di euro rispetto a ottobre 2015 ma in rallentamento rispetto al +3,55 per cento registrato nel precedente mese di settembre.

La raccolta complessiva (depositi + obbligazioni) è scesa dell’1,84 per cento su base annua.

Infine l’Abi segnala che i tassi d’interesse, su mutui a famiglie e imprese, sono stati rilevati ai minimi storici in ottobre.

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