Quando si parla di investimenti, si sente spesso citare il termine ETF. Tre semplici lettere che però nascondono un mondo complesso, fatto di grandi opportunità ma, ovviamente, anche rischi.
Si tratta, come immaginabile, di un acronimo, stante per Exchange traded-funds (anche senza trattino). Di seguito vediamo meglio cosa sono gli ETF, su quali puntare, vantaggi e svantaggi, le migliori piattaforme per investire.
Argomenti
- 1 Cosa è un ETF?
- 2 ETF: riepilogo
- 3 Migliori piattaforme per investire in ETF
- 4 ETF: come funzionano
- 5 Perchè investire in ETF: vantaggi e svantaggi
- 6 Vantaggi ETF
- 7 Svantaggi ETF
- 8 Migliori broker per investire in ETF
- 9 Scegliere un ETF
- 10 Tipologie
- 11 ETF obbligazionari/a reddito fisso
- 12 ETF su materie prime
- 13 Tassazione ETF come funziona
- 14 ETF fisici e a replica sintetica differenze
- 15 ETF rischi
- 16 Migliori ETF su cui investire
- 17 ETF: le domande frequenti
- 18 Conclusioni
Cosa è un ETF?
Partiamo da cosa sono gli ETF. Altro non è che un paniere contenente diversi tipi di asset, replicandone il valore in modo quanto più fedele possibile. Gli asset replicati sono definiti benchmark.
Si può trattare di azioni, obbligazioni, materie prime, più di recente anche criptovalute.
Gli ETF permettono di investire in molti titoli in modo contemporaneo e spesso hanno commissioni inferiori rispetto ad altri tipi di fondi. Proprio perché si tratta di fondi passivi e questo è uno dei vantaggi maggiormente annoverato quando li si descrive.
Gli ETF si negoziano più facilmente, sono liquidi tanto quanto le azioni. Consentono di diversificare il proprio portafoglio con un solo strumento. Inoltre, permettono anche di ammortizzare i rischi di investimento.
Naturalmente, come qualsiasi prodotto finanziario, gli ETF non sono una soluzione valida per tutti. Vanno valutati in base alle proprie esigenze in primis nonché possibilità ed obiettivi. Oltre che i costi di gestione e le commissioni (se presenti), la facilità con cui è possibile acquistarli o venderli e, non in ultimo, la qualità dell’investimento.
Del resto, come tutti gli strumenti finanziari, hanno propri vantaggi ma anche svantaggi, e potrebbero risultare insoddisfacenti per taluni investitori.
Ideati negli Stati Uniti ad inizio anni ‘90, hanno fatto il loro ingresso nel mercato italiano nel 2002. Ma è stato subito un successo.
ETF: riepilogo
❓ Cosa sono | Exchange Traded Fund, fondi di investimento a gestione passiva che contengono una serie di asset che replicano il valore sottostanze |
💰Caratteristiche | Gestione Passiva / Commissioni basse / Rischio medio-basso |
✅ Tipi di ETF | Obbligazionari, Azionari, Materie Prime |
💰 Migliore per investire in ETF | Degiro |
📚 Migliore alternativa | CopyTrading di eToro |
Migliori piattaforme per investire in ETF
Di seguito alcune piattaforme per investire in ETF e nel mercato azionario:
CARATTERISTICHE | VANTAGGI | ISCRIZIONE | |
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sono tutti broker regolamentati e con commissioni basse
ETF: come funzionano
Vediamo come funzionano gli ETF: il fornitore del fondo possiede le attività sottostanti, progetta un fondo per tracciare la loro performance e quindi vende le azioni di quel fondo agli investitori.
Gli azionisti, dal loro lato, possiedono una parte di un ETF, ma non possiedono le attività sottostanti nel fondo. In questo modo, gli investitori in un ETF che replica un indice azionario possono ricevere pagamenti di dividendi forfettari, o reinvestimenti, per le azioni che compongono l’indice.
Gli ETF, pur essendo nati per tracciare il valore di un asset o di un indice sottostante, vengono comunque scambiati a prezzi determinati dal mercato. I quali possono anche differenziarsi rispetto all’asset che sono chiamati a replicare. Inoltre, complici fattori come i costi, i rendimenti a lungo termine di un ETF varieranno da quelli del suo asset sottostante.
Ecco in sintesi come funziona un ETF:
- Un fornitore di ETF considera l’universo degli asset, inclusi azioni, obbligazioni, materie prime o valute, e ne crea un paniere, con un ticker unico
- Gli investitori possono acquistare una quota di quel paniere, proprio come fanno quando procedono all’acquisto di azioni di una società
- Acquirenti e venditori negoziano l’ETF per tutto il giorno in borsa, proprio come accade per le azioni
Perchè investire in ETF: vantaggi e svantaggi
Vediamo ora quali sono i vantaggi e gli svantaggi di investire in ETF
Vantaggi ETF
Diversificazione
Gli ETF permettono agli investitori di diversificare in modo verticale, ovvero tra più settori. L’investitore può farlo con un solo strumento, senza barcamenarsi e perdersi nell’ampio mare dei mercati finanziari.
Ci vorrebbero più capitali e sforzi per acquistare tutti i componenti di un particolare paniere, ma con un solo ETF si otterrà la diversificazione più facilmente. Investendo in un solo settore, si rischia di avere un rendimento scarso. Investendo in diversi settori, dimensioni aziendali, aree geografiche e altro, dai al tuo portafoglio un maggiore equilibrio
Trasparenza
E’ semplice cercare il costodi un particolare ETF su una borsa valori. Inoltre, le partecipazioni di un fondo vengono divulgate al pubblico ogni giorno, mentre ciò avviene mensilmente o trimestralmente con i fondi comuni di investimento. Questa trasparenza permette all’investitore di monitorare ciò per cui si sta investendo in real time
Prestazioni fiscali
Gli ETF hanno due importanti vantaggi fiscali rispetto ai fondi comuni di investimento. Se investi in un fondo comune di investimento, potresti dover pagare le tasse sulle plusvalenze (o i profitti dalla vendita di un bene, come un’azione) per tutta la durata del tuo investimento.
Questo perché i fondi comuni di investimento, in particolare quelli gestiti attivamente, spesso scambiano asset più frequentemente degli ETF. La maggior parte degli ETF, d’altra parte, incorre in tasse sulle plusvalenze solo quando si va a vendere l’investimento.
Ciò significa che pagherai complessivamente meno tasse sul tuo investimento in ETF. Poiché i gestori di fondi comuni di investimento acquistano e vendono attivamente investimenti e incorrono in tasse sulle plusvalenze lungo il percorso, l’investitore può essere esposto a imposte sulle plusvalenze sia a lungo che a breve termine.
Se sei investito in un ETF, sei tu a decidere quando vendere, rendendo più facile evitare quelle aliquote fiscali più elevate sulle plusvalenze a breve termine. Su questo punto, comunque, suggeriamo sempre di consultarsi col proprio commercialista o un consulente fiscale
Minori rischi di insolvenza
Gli ETF permettono anche all’investitore di non andare incontro a rischi di insolvenza da parte della società emittente. Infatti gli ETF prevedono che, anche in caso di fallimento di quest’ultima il capitale del fondo non sia intaccato.
Tuttavia, la chiusura anticipata di un ETF non è proprio indolore, come vedremo elencando gli svantaggi
Costi minori
Essendo gli ETF strumenti passivi, vanno in contro a commissioni molto più ridotte
Svantaggi ETF
Costi di scambio
Partiamo proprio dove abbiamo terminato, ovvero la voce dei costi. I costi dell’ETF potrebbero non terminare con il rapporto di spesa.
Poiché gli ETF sono negoziati in borsa, possono essere soggetti a commissioni da parte dei broker online. Molti broker hanno deciso di ridurre a zero le loro commissioni ETF, ma non tutti lo hanno fatto. Come suggeriamo spesso, nella scelta del broker valuta bene anche le commissioni
Potenziali problemi di liquidità
Come con qualsiasi titolo, sarai in balia degli attuali prezzi di mercato quando arriva il momento di vendere, ma gli ETF che non vengono scambiati così frequentemente possono essere più difficili da scaricare
Rischio che l’ETF chiuda anticipatamente
Il motivo principale per cui ciò accade è che un fondo non ha apportato risorse sufficienti per coprire i costi amministrativi.
Il più grande inconveniente di un ETF chiuso è che gli investitori devono vendere prima di quanto avrebbero potuto sperare, e probabilmente anche in perdita. C’è anche l’inconveniente di dover reinvestire quei soldi nuovamente e doversi sobbarcare un carico fiscale inaspettato
Profitti ridotti rispetto ad un singolo investimento
Dato che l’ETF calcola i guadagni ponderandoli tra tutti gli asset contenuti nel paniere, ciò significa anche che i profitti finiranno spesso per sottoperformare rispetto a se investissimo su un singolo asset.
Dove beneficeremo di tutta la sua performance. E’ l’altro lato della medaglia rispetto ai costi ammortizzati
Migliori broker per investire in ETF
eToro
Il broker eToro vanta tre licenze per operare:
- CySEC, rilasciata a Cipro, posseduta da tutti i principali broker operativi nell’Unione europea
- FCA, molto prestigiosa perché rilasciata in Gran Bretagna dall’organismo che vigila su una delle borse più importanti d’Europa: la London stock exchange
- ASIC, rilasciata in un paese che si sta facendo strada per il suo dinamismo finanziario: l’Australia
eToro offre sulla piattaforma una formula simile agli ETF, chiamati Smart portfolios. Ne sono 4:
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- Market Portfolios che raggruppano una combinazione selezionata di CFD in azioni, materie prime o ETF, secondo un tema predefinito
- Partner Portfolios, a loro volta divisi in: Tipranks, una società di software per analisi di borsa, WeSave, un robo-advisor francese, e Meitav Dash, una società di investimenti con un patrimonio gestito multimiliardario
- MetaversLife portfolio, formato principalmente ad azioni e asset crypto che siano strettamente correlati allo sviluppo del metaverso. Si va quindi da criptovalute come Sanbox e Decentraland, ad azioni di società come Apple, Amazon e Nvidia
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Degiro è un broker molto specializzato in exchange-traded funds (ETFs).
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Questi punteggi aiutano il trader a valutare i rischi – e le opportunità – posti dalle performance delle aziende in aree critiche come il cambiamento climatico, la remunerazione dei dirigenti e la diversità e l’inclusione.
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Per quanto concerne le commissioni, Degiro addebita una commissione per impostare opportunità di trading al di fuori del mercato nazionale. Questo per fornire accesso a un gran numero di scambi. Questa commissione viene applicata a coloro che utilizzano questi scambi.
Riguardo le licenze, Degiro è soggetto alla vigilanza dell’Autorità olandese per i mercati finanziari (AFM) e alla vigilanza prudenziale della De Nederlandsche Bank (DNB). È inoltre registrato presso la Financial Conduct Authority (FCA).
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Come scegliere un ETF? Vediamo i due aspetti principali da osservare.
Costi
I fondi negoziati in borsa possono variare in modo significativo in termini di costi. Il prezzo medio degli ETF più popolari in base al volume degli scambi è di $ 59,42 a dicembre 2021.
L’ETF più costoso può raggiunge i $ 473,56 e il più basso arriva a $ 3,43. Tale intervallo può sembrare intimidatorio, ma significa anche che esiste un ETF per ogni budget.
Durante la ricerca di ETF dovrai anche considerare il rapporto di spesa del fondo o la commissione che il fondo addebita per gestirlo e mantenerlo.
Poiché la maggior parte degli ETF è gestita passivamente, gli indici di spesa degli ETF sono in genere piuttosto bassi rispetto ad altri tipi di fondi di tipo attiva.
Tipologie
Vediamo i principali tipi di ETF, alcuni nati di recente.
ETF azionari
Gli ETF azionari replicano un indice di azioni. Puoi scegliere ETF che coprono grandi imprese, piccole imprese o azioni di un paese specifico.
Gli ETF azionari ti consentono anche di indirizzare i settori che potrebbero andare bene in quel momento, come i titoli tecnologici o i titoli bancari, il che li rende una scelta popolare.
ETF obbligazionari/a reddito fisso
Gli ETF obbligazionari forniscono un rendimento costante con un rischio potenzialmente inferiore rispetto agli ETF azionari. Ovviamente, il contraltare è che anche i profitti saranno inferiori rispetto a questi ultimi.
ETF su materie prime
Gli ETF sono un ottimo modo per entrare in materie prime come oro, argento o petrolio.
Gli ETF sulle materie prime possono essere meno trasparenti degli ETF su indici o azioni. Spesso non possiedono direttamente l’attività sottostante, come l’oro, ma utilizzano invece i derivati per fare commodities trading.
I derivati tracciano il prezzo sottostante della merce, ma possono comportare più rischi, come il rischio di controparte, rispetto a un ETF che possiede direttamente l’attività sottostante.
ETF valutari
Gli ETF valutari investiranno in un’unica valuta, come il dollaro USA, o in un paniere di valute. L’ETF investirà direttamente nella valuta, utilizzerà derivati o un mix dei due.
L’utilizzo di derivati può potenzialmente aggiungere più rischi all’ETF, quindi è necessario essere sicuri di cosa si sta acquistando.
ETF speciali
Emersi in tempi recenti, gli ETF speciali offrono un potenziale di crescita molto maggiore ma anche un rischio molto più elevato. I fondi inversi salgono quando l’indice target scende, in modo simile agli investitori che vendono allo scoperto un’azione quando il suo prezzo scende.
ETF fattoriali
L’investimento fattoriale è un approccio di investimento che prevede l’individuazione di fattori specifici di rendimento tra le classi di attività.
Gli investitori istituzionali e i gestori attivi utilizzano i fattori per gestire i portafogli da decenni. Un modo comune per accedere ai fattori è attraverso ETF basati su regole. Spesso indicato come “Smart Beta”.
ETF sostenibili
Gli ETF stanno anche rispecchiando la maggiore attenzione verso temi etici delle aziende. La gamma di ETF sostenibili, non a caso, disponibili sta crescendo rapidamente.
L’investimento sostenibile combina approcci di investimento tradizionali con approfondimenti ambientali, sociali e di governance. La domanda è guidata dall’andamento dei cambiamenti demografici, dalle politiche del governo e dall’evoluzione delle opinioni sul rischio.
Tassazione ETF come funziona
La normativa prevede che le plusvalenze da ETF di tipo ammortizzato (ovvero quelli quotati su mercati europei) finiscono nei redditi di capitale (quadro RM del Modello Redditi) e sono tassati al 26%. I redditi di capitale sono disciplinati dall’art. 44 del TUIR.
Le plusvalenze da ETF non ammortizzati (quelli quotati su mercati non europei) invece finiscono nei redditi ordinari (quadro RL del Modello Redditi) e sono tassati in base al proprio scaglione di reddito di appartenenza.
Ecco i vari scaglioni:
- 23% per redditi fino a €15.000
- 27% per redditi da €15.001 a €28.000
- 38% per redditi da €28.001 a €55.000
- 41% per redditi da €55.001 a €75.000
- 43% per redditi oltre €75.000
A tassazione ordinaria i profitti derivanti da ETF si sommano a tutti gli altri redditi che percepisco.
Se i redditi ordinari (derivanti dal lavoro dipendente o autonomo) sono al di sopra della soglia di €15.000 è opportuno tener conto della possibilità di pagare un’aliquota superiore al 23%, e addirittura superiore a quella del 26%.
Comunque, considerato che la farraginosa normativa fiscale italiana cambia continuamente, suggeriamo di avvalersi delle delucidazioni di un commercialista o di un consulente fiscale.
ETF fisici e a replica sintetica differenze
Qual è la differenza tra ETF fisici e sintetici? Gli ETF fisici replicano il loro indice di riferimento acquistando i titoli che lo compongono attraverso il capitale versato dagli investitori. Questi ultimi ricevono in cambio delle quote del fondo.
Gli ETF sintetici, invece, mirano sempre a replicare un indice ma lo fanno in modo diverso, senza acquistare i titoli che ne fanno parte.
Pertanto, non detengono concretamente il paniere di titoli che replica il loro indice di riferimento, ma ricevono il rendimento che ne deriva stipulando un contratto Swap. Poi, con il denaro degli investitori, acquistano i titoli che vanno a comporre il portafoglio collaterale.
ETF rischi
Vediamo i principali rischi legati agli ETF.
Scarsa base di asset
Non tutti gli ETF hanno un’ampia base di asset o un volume di scambi elevato. Se hai investito in un fondo che ha un ampio spread bid-ask ma un volume basso, potresti incontrare problemi con la chiusura della tua posizione.
L’inefficienza dei prezzi potrebbe costarti ancora più soldi e persino incorrere in perdite maggiori se non riesci a uscire dal fondo in modo tempestivo.
I rischi degli ETF speciali
Gli ETF speciali sono emersi di recente, ma celano anche un rischio. Con l’ampia disponibilità di ETF speciali, infatti, è facile aumentare il rischio in tutte le aree e quindi aumentare la rischiosità complessiva del tuo portafoglio.
Ogni volta che aggiungi un fondo di un singolo paese, aggiungi il rischio politico e di liquidità. Se acquisti un ETF con leva, stai amplificando quanto perderai se l’investimento scende.
Errori di tracciamento
L’obiettivo di un fondo indicizzato ETF è quello di replicare un indice di mercato specifico, spesso indicato come l’indice target del fondo. La differenza tra i rendimenti del fondo indicizzato e l’indice target è nota come tracking error di un fondo.
Il più delle volte, il tracking error di un fondo indicizzato è piccolo, forse solo pochi decimi dell’uno per cento. Tuttavia, una serie di fattori può a volte finire per aprire un divario di diversi punti percentuali tra il fondo indicizzato e il suo indice target.
Migliori ETF su cui investire
Il mercato è notoriamente mutevole, quindi ogni suggerimento va visto per il momento in cui viene dato. Vediamo, al momento della scrittura, quali sono i migliori ETF 2022:
- Vanguard S&P 500
- Lyxor Core MSCI World
- ARK Innovation
- Total Bond Market
- Vanguard Growth
Vediamo un confronto tra alcuni:
ETF: le domande frequenti
Si tratta di un paniere che replica asset sottostanti. Gli ETF permettono di investire in molti titoli in modo contemporaneo e spesso hanno commissioni inferiori rispetto ad altri tipi di fondi, essendo di tipo passivo.
Gli ETF sono liquidi tanto quanto le azioni. Consentono di diversificare il proprio portafoglio con un solo strumento. Inoltre, permettono anche di ammortizzare i rischi di investimento.
In effetti, sono tanti i vantaggi di questo strumento, ma anche i rischi. Vanno tutti soppesati in base al proprio profilo di investitori. Potrebbero non essere adatti a tutti, per obiettivi e possibilità finanziarie.
Si può scegliere di farlo tramite una Banca, una società finanziaria o Broker.
Conclusioni
Gli ETF si trovano sul mercato italiano da un ventennio, approdati a 10 anni di distanza da quello americano, dove sono nati.
Sono preferiti per i tanti vantaggi che offrono, ma, come tutti gli investimenti, non mancano limiti, svantaggi e rischi.
Se si opta per il trading CFD, si potrebbe provare con regolamentati che offrono la possibilità di provare i loro servizi o versando quanto si vuole.
Ad esempio è fondamentale iniziare dalle piattaforme che offrono demo gratuite. Vi segnaiamo i link ufficiali mediati dal nostro server in modo da garantirvi iscrizione e accesso sicuri:
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