Focus sulle politiche monetarie di BCE e BOC ad Aprile 2015

Banca Centrale Europea

La scorsa settimana è stata a dir poco divertente, quando abbiamo postato la news circa una manifestante che è letteralmente saltata sulla scrivania di Mario Draghi, nel bel mezzo di un meeting ufficiale della Banca Centrale Europea, la ragazza ha iniziato a tirare confetti e ad urlare:

“Mettete fine alla dittatura della ECB!”

Questo avvenimento, apparentemente goliardico, ha portato non pochi traders a sintonizzarsi in tempo zero alla conferenza. Tuttavia, a fine conferenza, si è venuti a conoscenza che la BCE ha mantenuto in toto il corrente programma di alleggerimento quantitativo, e hanno inoltre affermato che i primi risultati positivi si iniziano a vedere.

In particolare, Draghi ha menzionato il fatto che la BCE continuerà a pompare Euro dentro l’economia attraverso il programma di acquisto obbligazioni, che durerà fino a Settembre 2016. Draghi ha anche chiarito il fatto che, contrariamente a quanto alcune fonti stanno rumoreggiando, non c’è alcuna scarsità di bond da acquistare.

Draghi non ha detto più di tanto circa i problemi della Grecia, ha semplicemente affermato che il nuovo governo dovrà implementare le riforme strutturali per terminare la “telenovela” del debito.

Banca del Canada

Stavolta non sono volati coriandoli per vedere i tori del CAD prendere il sopravvento sugli orsi. Durante la conferenza della BOC infatti, il Governatore Stephem Poloz ha annunciato in pieno stile hawkish alcune parti della politica monetaria. Anche se gli esperti della politica monetaria canadese, hanno ammesso che la crescita economica è in stallo a causa del crollo del prezzo del petrolio, e inoltre, hanno anche fatto capire che non introdurranno un nuovo taglio dei tassi d’interesse nel recente futuro.

In realtà, Poloz ha affermato che il Canada potrebbe vedere miglioramenti nelle esportazioni, investimenti e assunzioni più tardi durante quest’anno, durante il 2015. Detto questo, le previsioni del PIL per il Q2 e Q3 di quest’anno sono stati aggiornati all’1,8% e 2,8% rispettivamente, mentre le stime di inflazione sono state riviste verso l’alto.

Sembra che i capi della BOC abbiano posto tanta enfasi sul potenziale recupero nei prossimi mesi, interessante il fatto che i traders del loonie si sono subito scrollati di dosso la decisione della banca centrale di declassare la loro stima di crescita Q1 da 1,5% a 0%. Inoltre, di nuovo, la caduta dei prezzi del petrolio è probabilmente una notizia vecchia a molti commercianti nel mondo forex, che la maggior parte sono più interessati a scoprire se la ripresa è in corso oppure no.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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