Durante la scorsa settimana, il The Fiber, nomignolo della coppia forex EUR/USD, ha ritracciato gran parte del dip effettuato durante i giorni successivi al caos brexit, e siamo ormai arrivati a vedere un recupero di circa il 50% del crollo dopo il referendum del Regno Uniti datato 23 Giugno. È stato certamente un evento che ha permesso di scuotere la coppia, senza dubbio l’avvenimento più devastante negli ultimi 30 anni per la sterlina, ma è stato altrettanto sorprendente il recupero dei mercati, che non si sono persi d’animo, e sono ancora lì a battagliare tra i tori e gli orsi.
Una settimana “calda” nel mercato Forex
La volatilità sembra senza dubbio essersi affievolita dopo il riassestamento dei valori e prezzi del mercato forex pre-Brexit.
Tuttavia, nuove parole al vetriolo da parte del presidente della Bank of England, hanno causato un nuovo crollo della sterlina, pesando però pochissimo sull’Euro, che ha chiuso a 1,11 sul Dollaro, dopo essere arrivato fin giù a 1,09.
L’Unione Europea è più o meno salva, dopo il sostegno garantito dalla Banche Centrale Europea, che ha rassicurato tutte le istituzioni comunitarie, e si adopererà per salvare l’Euro da possibili futuri scossoni. Il cambio EUR/USD è comunque sotto attacco, in una settimana che si preannuncia “di fuoco”, in quanto si concluderà con i Non-Farm Payrolls USA, un market mover che fa paura a tutti.
Il cambio EUR/USD è ormai in ripresa, sopra il supporto di 1,11, tuttavia continua a testare la trendline al ribasso, e la forza rialzista si sta esaurendo. Questa parentesi Brexit ha un po’ “sporcato” l’analisi tecnica di questa coppia, che risulta adesso molto difficile da capire.
I negoziati tra il Regno Unito e l’UE dureranno ancora come minimo due anni, ed è difficile poter pensare che i mercati torneranno ad essere realmente stabili sul lungo termine.
I dati sull’economia americana erano sicuramente la base per l’andamento della coppia più scambiata sul mercato Forex, ma adesso che la questione Brexit sta prendendo i titoli di coda, è più probabile che il dollaro possa beneficiarne da questa situazione precaria per l’Europa. Sicuramente, il prossimo venerdì, che vedrà il rilascio dei dati sul Libri Paga non agricoli, potrebbe vedere una rottura al ribasso del supporto di 1,11 nel caso il dato dovesse essere positivo, e che segnerebbe quindi l’inizio di un nuovo “viaggio” di questa coppia verso i meandri a 1,09.