Forex sterlina, come comportarsi alla vigilia delle elezioni

La giornata di domani offre a tutti i nostri lettori analisti e trader una ricca coincidenza di avvenimenti: oltre al meeting della BCE (di cui abbiamo parlato a sufficienza nel nostro focus settimanale sugli eventi macroeconomici di maggiore rilievo) è infatti in programma la tornata elettorale politica britannica, dalla quale non ci attendiamo particolari sorprese, ma sulla quale sarebbe comunque opportuno porre in essere qualche ragionamento di merito.

Appare infatti evidente come il cambio della sterlina contro euro negli ultimi giorni non abbia avvertito grandi impatti negativi da quanto stava avvenendo: l’attentato di Londra prima e l’accresciuta incertezza sull’esito del voto di domani poi (in seguito ai sondaggi che danno un minore vantaggio dei Tories sul Labour) non sembrano esser stati sufficienti per poter minare alla base la solidità della tenuta della divisa britannica.

In altre parole, il mercato continua ad andare short, ma tale atteggiamento speculativo si è comunque fortemente ridimensionato nel corso delle ultime settimane, tanto che diversi analisti sono oramai convinti che per poter assistere a una significativa correzione del cambio della sterlina contro euro, sia richiesto un peggioramento di grande rilievo del quadro macro o comunque sviluppi molto negativi sul versante politico.

Su tale secondo fronte, è chiaro come il mercato “preferisca”, ai fini della continuità, una vittoria dei conservatori, facendo intendere implicitamente che una vittoria (clamorosa, considerato il punto di partenza di questa campagna elettorale) dei Labour avrebbe esiti destabilizzanti sul cambio. Riteniamo però valido ricordare che i mercati finanziari nell’ultimo anno hanno mostrato una resilienza davvero eccezionale, e che pertanto sarebbe opportuno, in ogni caso, non prevedere dei gravi smottamenti.

Riteniamo altresì che, in assenza di dati (gli ultimi usciti fanno riferimento al PMI servizi, calato più delle attese), il focus di oggi sarà legato all’analisi degli ultimi sondaggi in vista del voto di domani. La rilevazione effettuata da YouGov vede ad esempio i Tories accreditati di 305 seggi, ovvero 21 seggi in meno rispetto alla soglia minima di 326 necessaria per poter governare da soli, e dunque in peggioramento netto rispetto ai 330 previsti nel mese di aprile, quando la premier Theresa May ha dato l’annuncio di elezioni anticipate.

Non mancano però le voci contrastanti. Secondo quanto ad esempio riferiscono le proiezioni di Lord Ashcroft Polls, infatti, i conservatori sarebbero ancora in grado di ottenere la maggioranza, per quanto risicata e sicuramente più contenuta rispetto alle aspettative del giorno in cui furono avviate le danze pre-elettorali.

Insomma, tranne nell’ipotesi di una vittoria dei laburisti, o di una vittoria estremamente risicata dei conservatori, la sterlina dovrebbe mantenersi nel range sperimentato negli ultimi giorni.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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