Settimana piuttosto ricca di dati quella che inizia oggi, seppur concentrati soprattutto da mercoledì in poi. Saltiamo dunque le prime due giornate lavorative, e procediamo a occuparci di arricchire il vostro calendario macro economico di tutti gli eventi in programma dal 14 febbraio in poi.
Mercoledì 14 febbraio 2018
Giornata piuttosto importante per l’area euro, visto e considerato che oggi usciranno i dati di rilevazione del PIL, che dovrebbero ribadire un rallentamento della crescita a +0,6% t/t a fine 2017, contro il precedente dato di 0,7% t/t. Sull’anno, la crescita dovrebbe essere confermata al 2,6% da un precedente 2,7% a/a.
Naturalmente, sui dati nazionali prevarranno le divergenze. In Germania, in particolare, la stima dovrebbe mostrare un PIL in crescita rallentata a 0,6% t/t, da un precedente +0,8% t/t, mentre su anno la crescita dovrebbe accelerare al 2,9% da un precedente 2,8%.
In Italia invece il PIL potrebbe rallentare a 0,2% t/t nell’ultimo quarto 2017, dopo lo 0,4% t/t dei tre mesi precedenti. Su base annua, il PIL è visto rallentare a 1,5% da 1,7%, che a sua volta rappresentava un massimo da sei anni e mezzo. Nel 2018 la crescita media dovrebbe essere pari all’1,3%.
Di contro, dovrebbe accelerare nuovamente il Pil in Olanda, forse a 0,6% t/t da 0,4% t/t, mentre la crescita su base annua rallenterà a 3,2% a/a da 3,3% a/a.
Oltre al dato di PIL, verrà pubblicato altresì quello della produzione industriale dell’eurozona, che si attende in crescita di 0,3% su mese a dicembre dopo il +1,0% su mese del periodo precedente. Stando agli analisti, il calo presumibile in Germania dovrebbe esser controbilanciato da forti aumenti in Italia, Irlanda, Lussemburgo e in minor misura in Francia.
Passando invece agli USA, qui le vendite al dettaglio a gennaio dovrebbero essere in rialzo di 0,2% m/m, in gran parte in virtù della spinta del prezzo della benzina, ma trattenuti dai dati del settore auto, che forse a causa del clima rigido dovrebbe aver subito un rallentamento.
Sempre dagli Stati Uniti arriveranno i prossimi dati di CPI aggiornati al mese di gennaio. Si prevede un rialzo di 0,3% m/m e di 1,9% a/a, dopo +0,2% m/m a dicembre, con un contributo positivo della benzina. L’indice core dovrebbe crescere di 0,2% m/m (1,7% a/a), dopo +0,2% m/m di dicembre (rivisto da 0,3% m/m) e confermare una moderata accelerazione della dinamica mensile.
Giovedì 15 febbraio 2018
Passiamo dunque alla giornata di giovedì, che porta in Europa porta in dote solo un aggiornamento sul mercato del lavoro francese, con disoccupazione attesa in calo di due decimi di punto percentuale nell’ultimo trimestre 2017 a 9,5% da 9,7% a livello nazionale e al 9,2% da 9,4% nella Francia metropolitana. In media annua la disoccupazione in Francia dovrebbe quindi essere calata di cinque decimi a 9,6% da 10,1%.
Sicuramente più denso di appuntamenti è il giovedì americano, valutato che negli Stati Uniti verrà innanzitutto pubblicato l’aggiornamento dell’indice della Philadelphia Fed a febbraio, stimato in rialzo da 23,5 a 22,2 di gennaio.
Tra gli altri dati, anche quello del PPI di gennaio, che dovrebbe essere in rialzo di 0,4% m/m. I prezzi della benzina dovrebbero spingere la componente energia, mentre l’indice al netto di energia e alimentari dovrebbero esser cresciuto in aumento di 0,3% m/m, dopo un dato debole a dicembre (-0,1% m/m), con un ritorno sul trend dei tre mesi precedenti.
Ancora negli USA verrà pubblicata la nuova stima dell’indice Empire della NY Fed a febbraio è atteso in rialzo a 18,2 punti da 17,7 punti di gennaio.
Infine, uscirà sempre oggi, e sempre dagli USA, il dato relativo alla produzione industriale aggiornata al mese di gennaio, che dovrebbe aumentare di 0,4% m/m, dopo +0,9% m/m di dicembre.
Venerdì 16 febbraio 2018
Concludiamo poi con la giornata di venerdì, che dovrebbe arricchire il calendario macro esclusivamente di qualche dato americano. Negli USA è infatti prevista la pubblicazione dei dati sui prezzi all’import a gennaio, che sono stimati in rialzo di 0,3% m/m. I prezzi al netto del petrolio dovrebbero segnare un incremento di 0,2% m/m.
È in programma anche la pubblicazione dei dati di nuovi cantieri residenziali a gennaio, che dovrebbero risalire a 1.230 mila unità , dopo l’ampio calo a 1.192 mila unità di dicembre (-11,8% m/m), senza però recuperare i livelli di ottobre-novembre, spinti dalla ricostruzione post-uragani.
Infine, l’ultimo dato che dovrebbe esser dato alle stampe è l’update sulla fiducia dei consumatori rilevata dall’University of Michigan a febbraio: la statistica preliminare dovrebbe fornire un dato di 95,5 punti, più o meno in linea con i 95,7 punti di gennaio. I dati di gennaio avevano mostrato moderati aumenti sia della componente coincidente sia delle aspettative.