Forex trading, i market mover 13-17 novembre 2017

Torna il nostro consueto appuntamento con gli aggiornamenti del Forex trading, riepilogando i market mover di una settimana che – dopo quella passata, particolarmente povera di spunti – ci offre ora dei rilievi di maggiore interesse, sia in area euro sia in area dollaro.

Vediamo dunque di fare chiarezza, giorno per giorno, arricchendo di spunti il vostro personale calendario macro!

Martedì 14 novembre 2017

Considerato che nella giornata di lunedì latiteranno le novità, cominciamo direttamente da martedì e dall’area euro, dove il PIL dovrebbe essere confermato in crescita di 0,6% t/t (e di 2,5% a/a) nel trimestre estivo. Gli analisti scommettono che la fase di espansione possa proseguire anche nei mesi finali dell’anno, con un livello complessivo per il 2017 che probabilmente toccherà il 2,3%.

Tra i dati nazionali di PIL, uscirà quello tedesco, con stima di almeno 0,6% t/t, e quello italiano, il cui PIL è atteso accelerare a 0,5% t/t nel terzo trimestre, dallo 0,3% t/t dei tre mesi precedenti, grazie a una buona spinta da parte della domanda interna.

Tra gli altri dati macro in area euro, dalla Germania arrivano gli aggiornamenti sull’indice ZEW sulle attese, che dovrebbe rimanere circa stabile a novembre a 17,9 da un precedente 17. L’indice sulla situazione corrente potrebbe recuperare parte del calo del mese precedente e risalire a 87,6 da 87,0. Sempre in Germania usciranno gli ultimi dati dell’inflazione, che dovrebbero mostrare i prezzi al consumo in crescita a 1,6% da 1,8% per effetto della correzione dei prezzi dei servizi ricreativi. In Italia invece l’inflazione dovrebbe essere confermata in calo di un decimo all’1,0% sulla misura nazionale, mentre sulla misura armonizzata l’inflazione dovrebbe essere calata di 0,2% all’1,1%. I dati spagnoli dovrebbe poi confermare un’inflazione in calo all’1,6% da un precedente 1,8%.

Infine, la giornata si chiuderà con i dati aggregati in area euro della produzione industriale, che potrebbe calare a settembre di -0,6% m/m da 1,4% m/m trascinata dalle correzioni registrate in Germania e Italia.

Negli Stati Uniti l’unico dato è il PPI di ottobre, stimato in aumento di 0,2% m/m.

Mercoledì 15 novembre 2017

Nella giornata di mercoledì pochi i dati di interesse in area euro. L’unico aggiornamento sarà di un dato nazionale, francese, relativo all’andamento dei prezzi al consumo, che dovrebbero essere aumentati di un decimo su entrambe le misure per un’inflazione all’1,1%.

Negli Stati Uniti uscirà il dato sul CPI di ottobre, che dovrebbe aumentare di 0,1% m/m (e di 2,2% a/a), con una correzione della componente energetica. L’indice core è atteso in rialzo di 0,1% m/m (e di 1,7% a/a).

I dati USA sulle vendite al dettaglio di ottobre dovrebbero inoltre correggere di -0,1% m/m, dopo il balzo di 1,6% m/m di settembre. Le vendite al netto delle auto sono attese in aumento modesto, +0,1% m/m. L’indice Empire della NY Fed a novembre dovrebbe altresì essere in moderato aumento, a 31 da 30,2 di ottobre.

Giovedì 16 novembre 2017

Spostiamoci poi alla giornata di giovedì. Cominciamo come nostra abitudine dall’area euro, dove usciranno i dati francesi sul mercato del lavoro, con la disoccupazione nel terzo trimestre che potrebbe essere calata di almeno un decimo a 9,4% da 9,5% sulla scia di un aumento della domanda nei servizi.

Per quanto attiene i dati aggregati, in area euro uscirà la seconda stima del dato sull’inflazione, che dovrebbe confermare un calo di un decimo a ottobre all’1,4% e il passaggio della dinamica core a 1,1% da 1,3%. A frenare la dinamica annua dovrebbe essere stata la correzione dei prezzi dei servizi ricreativi (in particolare in Germania), ma l’aumento recente del prezzo del petrolio potrebbe spingere l’inflazione nuovamente all’1,5% a novembre (pur tenendo conto che il recupero del prezzo del greggio non sarà affatto duraturo e in ogni caso non sarà sufficiente a contrastare l’effetto statistico sfavorevole dall’energia, probabilmente ai massimi livelli a ridosso del nuovo anno).

Spostandoci agli Stati Uniti, i nuovi dati sui prezzi all’import a ottobre dovrebbero essere in rialzo di 0,4% m/m, spinti dall’aumento dei prezzi energetici. L’indice della Philadelphia Fed a novembre è invece atteso in modesta correzione a 26 punti da 27,9 di ottobre.

Altro dato di rilievo sarà ovviamente quello relativo alla produzione industriale, aggiornata al mese di ottobre, che è prevista in rialzo di 1,1% m/m, dopo la crescita più lieve di +0,3% m/m del mese di settembre. La Federal Reserve stima in tal proposito che gli uragani abbiano sottratto alla dinamica dell’output 0,75pp ad agosto e 0,25pp a settembre, e che ottobre dovrebbe registrare un parziale recupero della crescita persa per il maltempo.

Le indicazioni dell’ISM per l’attività di ottobre sono sicuramente positive e le ore lavorate sono aumentate a un ritmo solido, sulla base di quanto avevano sostenuto gli ultimi dati elaborati all’interno dell’Employment report. Il manifatturiero dovrebbe segnare un aumento di 0,9% m/m. Le utility dovrebbero essere in netto rialzo, spinte anche da un clima insolitamente mite. L’estrattivo dovrebbe registrare un aumento circa in linea con settembre (0,5% m/m).

Venerdì 17 novembre 2017

Chiudiamo infine con la giornata di venerdì. L’ultima sessione della settimana non ha praticamente alcun dato di rilievo per l’area euro, e non ci rimane pertanto che concentrarci sugli Stati Uniti, dove i nuovi cantieri residenziali a ottobre dovrebbero segnare un aumento a 1.220 mila unità contro le 1.127 mila unità che erano state rilevante nel mese di settembre, e più che recuperare la correzione post-uragani e la debolezza vista nel corso dell’estate. Il clima favorevole e il solido aumento delle vendite di case nuove puntano a un dato positivo a ottobre, che mantenga un modesto trend verso l’alto. Anche le licenze dovrebbero registrare una crescita a 1.250 mila dopo la contrazione di settembre.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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