Forex trading, i market mover 3-7 aprile 2017

Settimana densa di dati e di eventi di rilievo per gli Stati Uniti, con nuovi aggiornamenti sul mondo del lavoro e con la pubblicazione dei verbali di marzo della Fed. Qualche spunto ci sarà tuttavia anche in area euro: non ci resta che comprendere che cosa ha in serbo per noi il calendario macroeconomico, alla ricerca dei più utili market mover per i prossimi giorni!

Lunedì 3 aprile 2017

Cominciamo con i dati odierni nell’area euro, con pubblicazione della seconda stima del PMI manifatturiero, con un dato probabilmente in lieve aumento a marzo grazie ai miglioramenti registrati sia in Germania che in Francia. La prima stima del PMI manifatturiero italiano potrebbe altresì un’ulteriore salita, pur molto lieve. Sempre per quanto concerne i dati aggregati, in pubblicazione il tasso di disoccupazione per l’area euro, atteso stabile a 9,6% a febbraio, per un minimo dal periodo pre-crisi ma per un livello che viene ancora giudicato superiore al tasso naturale stimato al 9%.

Ancora, in area euro sono previsti gli aggiornamenti dei prezzi alla produzione, stimati in aumento di 0,1% m/m a febbraio, a 4,2% a/a. Per quanto concerne i dati su singole economie, in Italia è prevista la pubblicazione del tasso di disoccupazione, che potrebbe calare di un decimo a febbraio, a 11,8% dopo l’11,9% registrato nei mesi tra novembre e gennaio.

Negli USA, infine, in pubblicazione l’ISM manifatturiero a marzo, stimato in modesta correzione a 57,2 da 57,7 di febbraio. Ancora, la spesa in costruzioni aggiornata a febbraio dovrebbe rimbalzare di +1% m/m dopo -1,3% m/m di gennaio. La spesa nel settore privato residenziale dovrebbe proseguire sul trend positivo. Tra i principali settori, ci attendiamo calo delle vendite di autoveicoli per il mese di marzo, stimate in contrazione di circa 200 mila unità annualizzate a 17,3 milioni.

Martedì 4 aprile 2017

Per l’area euro, pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio, attese in miglioramento di 0,2% m/m a febbraio dopo i cali dei due mesi precedenti, probabilmente a causa degli effetti di calendario. Negli USA in uscita i dati di bilancia commerciale, che a febbraio dovrebbe registrare un calo del deficit a -46 miliardi di dollari contro i precedenti -48,5 miliardi di dollari di gennaio. I dati della bilancia dei beni mostano calo leggero dell’export (-0,1% m/m) e contrazione più ampia dell’import (-2,1% m/m).

Mercoledì 5 aprile 2017

In area euro si attende la stima finale del PMI composito, che per il mese di marzo potrebbe mostrare una correzione a 56,5 da 56,7. Più intensa la giornata negli USA, dove è prevista la pubblicazione dell’ISM non manifatturiero a marzo, stimato in flessione a 56,5 da 57,6 di febbraio. La giornata di mercoledì è tuttavia soprattutto la giornata nella quale la Federal Reserve sceglie di pubblicare i verbali della riunione del FOMC del 15 marzo: il contenuto dei verbali dovrebbe rivelare un consenso diffuso per il rialzo di marzo e per il sentiero di ulteriori aumenti dei tassi, a ritmi graduali. È comunque possibile che vi siano riferimenti espliciti – come peraltro sottolineato da più membri FOMC negli ultimi tempi – alla presenza di una grande incertezza sullo scenario della politica fiscale e sulle sue implicazioni per le variabili macroeconomiche. Per il 2017, dai verbali dovrebbe emergere una proiezione condivisa per altre due mosse.

Giovedì 6 aprile 2017

Passiamo dunque alla giornata di venerdì, invero non ricchissima di spunti. Gli unici che sono previsti in calendario sono di natura nazionale, con la pubblicazione tedesca degli ordini all’industria, attesi recuperare il calo di gennaio con un + 6,3% m/m. Verranno inoltre forniti i verbali della riunione BCE dello scorso 9 marzo, in grado di fornire un’indicazione sulle posizioni interne al Consiglio circa la solidità della ripresa nonché preoccupazioni per la dinamica sottostante dei prezzi al consumo.

Venerdì 7 aprile 2017

Chiudiamo infine con un’ultima giornata piuttosto interessante. Cominciando dall’area euro, rileviamo che in Francia usciranno i dati di produzione industriale, con dati che potrebbero manifestare una flessione, a febbraio, di -1,4% m/m dopo -0,3% m/m di gennaio. In Germania usciranno gli altri dati di produzione industriale, con previsione di correzione a febbraio rispetto al mese precedente, con un possibile calo di mezzo punto percentuale: si tratta comunque dell’effetto tipico di una fase di temporanea volatilità a ridosso di fine anno, in parte spiegata da un numero inusuale di giorni lavorativi di calendario. Altri dati di produzione industriale arriveranno dalla Spagna, dove l’output dovrebbe mostrarsi poco mosso a febbraio dopo l’interessante incrmento del mese di gennaio.

Concludiamo con gli USA, che forniranno uno dei dati più interessanti della settimana: l’aggiornamento dell’employment report al mese di marzo. Il dossier dovrebbe mostrare un elemento statistico tendenzialmente positivo, sebbene non si escluda la possibilità di andare incontro a un significativo rallentamento della dinamica occupazionale, quasi “normale” dopo più di un anno di crescita dei posti di lavoro mediamente intorno a 200 mila al mese. In questo caso, gli analisti si attendono invece una crescita non superiore a 150 mila unità, anche a causa del contributo negativo del clima, con forti nevicate che hanno bloccato il centro e gli Stati orientali, e che dovrebbe avere avuto degli effetti restrittivi a marzo.

Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere stabile a 4,7%, in linea con la stima del tasso di più lungo termine della Fed. I salari orari dovrebbero invece crescere di 0,3% m/m, con una crescita annua a 2,8% a/a. Simili dati non dovrebbero condurre la Federal Reserve a modificare la propria guidance sui tassi e, dunque, ci aspettiamo che il ritmo dei rialzi risulti uguale agli aggiornamenti precedenti: il rallentamento della dinamica
occupazionale è infatti ritenuto una condizione importante per evitare un eccessivo surriscaldamento del mercato del lavoro e un calo troppo rapido del tasso di disoccupazione.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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