BCE, ecco cosa ci hanno detto gli ultimi verbali

I verbali della riunione della Banca Centrale pubblicati poche ore fa, e risalenti al meeting del mese di aprile, hanno confermato che alcuni membri già in quella occasione sarebbero stati favorevoli a rivedere la valutazione dei rischi per la crescita da “verso il basso” a “bilanciati”. Tuttavia, tale posizione non ha influenzato l’opinione prevalente del comitato, che ha preferito mantenere un approccio cauto. Non è questa, comunque, l’unica indicazione di rilievo che è possibile trarre dal documento: riassumiamo, in breve, tutte i principali spunti.

Revisione della valutazione dei rischi

Cominciamo con un punto sul quale abbiamo in parte già anticipato. I verbali della riunione BCE del mese di aprile hanno infatti confermato che alcuni membri del comitato sarebbero stati favorevoli a rivedere la valutazione dei rischi per la crescita da verso il basso a bilanciati già ad aprile, ma che altri hanno invitato a mantenere un approccio cauto.

Questa cautela è a sua volta frutto di diverse determinanti. Si pensi, ad esempio, all’evidenza che il quadro economico sia ancora fortemente contraddistinto da elementi di incertezza (sebbene meno di qualche mese fa) o ancora sul fatto che la ripresa dipende ancora dall’elevato grado di stimolo monetario, o che i segnali di accelerazione ciclica a inizio 2017 sottolineati dalle indagini di fiducia, devono ancora trovare conferma nei dati reali. Ulteriormente, appare chiaro come il principale driver di crescita rimanga la domanda interna ed in particolare la spesa delle famiglie, il cui trend potrebbe essere più lento di quanto previsto.

Invariata la valutazione sull’inflazione

Per quanto concerne l’inflazione, i membri del consiglio si sono detti concordi nel ritenere che la valutazione fosse invariata rispetto alla riunione di marzo, e che in assenza di segnali concreti di rialzo dei prezzi sottostanti, il quadro complessivo rimane fragile. I verbali indicano altresì come “possibile” una revisione verso il basso alle stime 2017, e la valutazione dei rischi di medio termine rimane invariata.

Ancora – e non è la prima volta che lo fanno – i verbali hanno sottolineato la mancanza di una evidenza di pressioni su prezzi interni e su salari, sottolineando la necessità di indagare sulle motivazioni dell’inerzia salariale, e ipotizzando cambiamenti strutturali nel meccanismo di determinazione salariale in parte sulla base della conseguenza delle passate riforme sul mercato del lavoro.

Qualche cambiamento per il futuro

Insomma, complessivamente la riunione di aprile, così formalizzata dai verbali, ha dato l’impressione che vi fosse un consenso piuttosto ampio per poter conservare la politica monetaria e la comunicazione invariata. Tuttavia, ha dato altresì l’impressione che si stia formando una crescente opinione sulla positiva riformulazione della guidance nell’ipotesi in cui i segnali di crescita dovessero essere confermati.

I verbali hanno infine ribadito che il sentiero della politica monetaria rimane condizionato all’evoluzione delle prospettive di rialzo dei prezzi interni e che alla riunione di giugno, sulla base della disponibilità delle nuove stime dello staff e sulla base di un’aggiornata valutazione dei rischi, il consiglio potrà probabilmente riconsiderare la sostenibilità della ripresa e il quadro per l’inflazione. Il dibattito sulla politica monetaria sarà invece probabilmente avviato nel successivo futuro, quando si disporranno segnali di ulteriore risalita dell’inflazione.

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