Broker forex, il punto sui siti italiani

Chi vuole investire oggi nelle valute deve affidarsi necessariamente ad un broker, ovvero una società di intermediazione che fa da ponte tra l’utente (detto trader) ed il mercato forex. In Italia a causa della grandissima concorrenza non è facile orientarsi nella scelta sopratutto se si è all’inizio.

Ci sono delle normative e delle caratteristiche come la regolamentazione e la capitalizzazione delle società da non trascurare. Fare una valutazione oggettiva è difficile data la grande offerta, tuttavia è possibile valutare alcune caratteristiche imprescindibili.

Alcuni punti da chiarire sono :

Le regolamentazioni del broker

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In molti paesi ci sono degli organismi di vigilanza che valutano la qualità delle società finanziarie. Sopratutto nel caso del trading si va ad operare con degli strumenti quali i CFD (Contratti per differenza) o strumenti derivati che sono molto rischiosi per i risparmiatori. E’ per questo motivo che ogni investitore deve sapere in quale paese la società può operare.

In Italia l’ente che si occupa di attribuire le licenze e vigilare è la Consob, che ha il compito di contollare anche le società quotate in Borsa. Questo aspetto è da non trascurare in quanto ci sono degli intermediari che spesso hanno sede in paesi fiscali o fanno capo a società off shore fatte apposta per fare profitti. In Italia ci sono moltissimi broker come ad esempio Plus500, FXCM e Markets che espongono una regolare autorizzazione.

Essere regolamentati significa che l’utente è protetto da tutti i punti di vista e che gli intermediari sono affidabili. In ogni caso è bene controllare sul sito della Consob fra le società legali.

Capitalizzazione delle società

Ogni società deve presentare bilanci e dati su fatturato e introiti. Sarebbe rischioso effettuare un deposito presso una società in fallimento o in liquidazione. Inoltre società con molta liquidità sono in grado di offrire ai propri clienti delle condizioni molto favorevoli.

Se si pensa al forex ad esempio si capisce benissimo come sia difficile strappare costi e commissioni basse in presenza di un mercato fortemente over the counter cioè poco regolamentato. E’ bene quindi assicurarsi di avere a che fare con aziende serie dato che nei mercati c’è di tutto, dai fondi di investimento fino alle banche.

I controlli servono proprio a questo. Ad assicurarsi che ogni mediatore abbia un livello minimo di capitalizzazione.

Affidabilità della piattaforma

Ogni mediatore fornisce all’investitore una propria piattaforma di trading elettronica con cui fare le singole operazioni offrendo una serie di asset su cui negoziare. E’ una operazione che si può fare da casa connessi in rete da un personal computer. La quasi totalità dei traders opera in questo modo.

Consultando siti come https://www.forexitalia24.com/broker/ si capisce come sia importante che il software funzioni bene e non vada in crash nel momento migliore. Da questo si riesce anche a capire quanto un broker sia onesto e affidabile. Gli investitori hanno bisogno di operare in un ambiente stabile ed alcuni di loro potrebbero avere uno stile molto dinamico che richiede tempi di risposta adeguati.

E’ preferibile anche il programma sia facile da utilizzare ed offra strumenti di trading e grafici professionali per poter avere un quadro completo sui mercati.

I costi per l’utente finale

I broker italiani sono in linea con i maggiori europei. La tendenza è infatti quella di non applicare commissioni sui cambi e tenere i costi più bassi possibili.Su cosa guadagnano allora ? I profitti maggiori vengono fatti sullo spread senza caricare l’investitore di costi necessari.

Per questo motivo le strutture di commissioni applicate in genere si basano su spread variabili o fissi. Alcuni applicano invece delle percentuali. Questo parametro indica la differenza tra i prezzi di acquisto (ask) e quello di vendita (bid).

Si capisce che un numero di pips richiesti molto masso implica un profitto ipotetico maggiore. Per confrontare i vari mediatori si può agire su questa serie di parametri per un confronto più oggettivo.

Aspetti tecnici : tipi di conto, leva finanziaria e margini

Ma allora come si sceglie il miglior broker ? Dipende da quello che si vuole fare. Alcuni broker per esempio offrono vari tipi di account per coprire una fascia di utenza più ampia. Si va dai conti standard fino ai micro conti. I più bassi permettono di scambiare sui mercati disponendo di una quota di capitale molto ridotta mentre quelli tradizionali di solito richiedono importi più elevati.

La scelta va fatta dunque in base al capitale disponibile senza sottovalutare il rischi. Per soddisfare questo requisito è importante conoscere a fondo i concetti di gestione di denaro e leva finanziaria. Alcuni commettono l’errore di scegliere le leve finanziarie trascurando il fatto che ci sono maggiori rischi di perdite.

Per tutti questi motivi la scelta del broker è uno degli aspetti che non deve essere sottovalutata. Chi sceglie mediatori italiani regolamentati può essere sicuro di operare con società solide con cui operare per fare profitti nel massimo rispetto delle regole.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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