Il terrorismo influenza l’economia

E’ ormai indubbio il fatto che ogni volta che c’è un evento terroristico nel mondo, sopratutto in Europa e USA, le sensazioni sono sempre le stesse. Ci si sente male, letteralmente, e prevale in noi un senso di forte incertezza. Non sappiamo cosa fare: se andare in quel ristorante, se andare a quel concerto, con la paura che possa capitare anche a noi quello che è successo a quei poveracci in quella tragica notte di Parigi.

Quello che è capitato il 13 Novembre 2015, è stato il peggior attacco terroristico in Europa negli ultimi 10 anni, non ce lo scorderemo mai.

Quello che è successo a Parigi, ricorda moltissimo gli attacchi che sono stati fatti a Mumbai,  in India nel 2008, facendo pensare a molti esperti di terrorismo se quello che è successo è un nuovo pattern per l’attività terroristica in futuro.

attentato-mumbai

Il mercato detesta l’incertezza, e l’andamento dei mercati dopo un attacco è certamente quello di una spirale ribassista. Le borse sono ovviamente “ben vaccinate” a questi avvenimenti fatti da bestie estremiste.
Infatti, nelle borse dopo poco si è attivata la convinzione che questo possa essere stato un attacco di elementi estremisti che agiscono essenzialmente da soli.

Dall’11 settembre, il terrorismo è diventato un problema e una minaccia importante per l’umanità. L’impatto economico del terrorismo è però molto importante. Se andiamo infatti a confrontare i mercati azionari duranti attacchi come quello del 2001 a NY, 2005 a Londra, Mumbai nel 2008 hanno avuto tutti lo stesso risultato sui mercati azionari: ribassi e i guadagni annuali sensibilmente penalizzati.

Un attacco agli Stati Uniti, può mandare i mercati azionari globali in uno shock dal quale si riprenderanno molto difficilmente. A pagarne le spese saranno senza dubbio i mercati emergenti, con i loro grossi debiti e deficit. L’economia globale potrebbe cadere in recessione, e entrare in difficoltà però un periodo significativo.

L’oro potrebbe attrarre capitale se continua ad essere considerato come un rifugio sicuro. Il dollaro potrebbe salire nel caso le obbligazioni USA riescano a sostenere la valuta, stessa cosa per valute simili come il franco svizzero. Questo potrebbe far salire il valore delle materie prime, grazie a possibili preoccupazioni di una recessione USA sull’economia globale, ma peserebbe sulle cosiddette valute-commodity come quelle dell’Australia e del Canada.

Qualsiasi attacco minerà la spesa dei consumatori, portando quindi settori come i ristoranti, compagnie aeree, intrattenimento, automobili a cadere. I prodotti farmaceutici e la pubblica utilità potrebbe continuare a salire nonostante la crisi d’emergenza.

Sperando che non succeda più.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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