Indice FTSE MIB: cos’è, guida e come investire

L’indice FTSE MIB è l’indice che rappresenta il meglio del mercato azionario italiano. E’ il punto di riferimento per molti trader, che lo utilizzano ogni giorno come strumento di orientamente per elaborare le proprie strategie di investimento. E’ però anche un prodotto di investimento vero e proprio.

Ovviamente, proprio come tutti gli indici, è attraversato da dinamiche diverse rispetto agli asset di altre categorie, e pone in essere un cambio di paradigma rispetto ai prodotti del mercato valutario, obbligazionario e ai titoli azionari stessi.

Come investire sull’indice FTSE MIB? La guida che state per leggere vuole rispondere esattamente a questa domanda. Forniremo una panoramica dell’indice, descriveremo i meccanismi che stanno dietro la sua composizione, presenteremo le modalità di trading più adatte.

Analizzaremo l’indice FTSE MIB soprattutto dal punto di vista dei trader. Tratteremo anche un argomento spinoso, la cui importanza è spesso sottovalutata (specie dai principianti): la scelta del broker.

Cos’è l’indice FTSE MIB?

FTSE MIB sta per Financial Time Stock Exchange Milano Indice di Borsa. Il nome è un ibrido, a metà tra l’inglese e l’italiano, ed è frutto della peculiare storie dell’indice. Il FTSE MIB, infatti, è nato nel 1992 con il nome di COMIT 20, e sotto l’egida di una istituzione americana. Nel 1994, tuttavia, è stato “acquisito” da Borsa Italiana, che quasi subito ne ha modificato il nome, istituendo il MIB30.

La tappa più importante, tuttavia, ha avuto luogo qualche anno più tardi, quando l’indice si è “fuso” con il London Stock Exchange. Il FTSE MIB come lo conosciamo oggi, però, è nato nel 2009, anno in cui tra le altre cose ha assunto la denominazione attuale.

Da un punto di vista meramente tecnico, il FTSE MIB non si differenzia molto dagli indici più “snelli”, allorché afferenti ad altri contesti geografici. Sicché non stupisce il numero relativamente ridotto dei titoli azionari rappresentati: 40. Ovviamente, tali titoli fanno riferimento alle aziende italiane più ricche. O, per meglio dire, che vantano i valori più alti in capitalizzazione, flottante e liquidità. Tale metodo è comunque efficace, almeno rispetto al contesto italiano. Le capitalizzazioni delle azioni rappresentate dall’indice FTSE MIB, infatti, corrispondono all’80% della capitalizzazione di tutte le aziende italiane messe insieme.

In questo preciso momento, l’indice FTSE MIB rappresenta le azioni di queste società: A2A, Amplifon, Atlantia, Azimut, Banca Generali, Banca Mediolanum, Banco BPM, BPER banca, Buzzi Unicem, Campari, Cnh Industrial, Diasorin, Enel, Eni, Exor, Ferrari, Finecobank, Generali, Hera, Interpump Group, Intesa Sanpaolo, Inwit, Italgas, Leonardo, Mediobanca, Moncler, Nexi, Pirelli & C., Poste Italiane, Prysmian, Recordati, Saipem, Snam, Stellantis, Stmicroelectronics, Telecom Italia, Tenaris, Terna, Unicredit, Unipol.

❓Cos’èFTSE MIB sta per Financial Time Stock Exchange Milano Indice di Borsa. E’ l’indice dei titoli della Borsa italiana.
👍 SedeMilano
💻 QuotazioneBorsa italiana, Stato di salute dell’economia italiana.
💰CaratteristicheComprende le azioni delle 40 aziende italiane più importanti.
👍 TickerFTSEMIB.MI
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Migliori broker per investire sul FTSE MIB

Prima di proseguire con la guida sull’indice FTSE MIB vi segnaliamo un elenco di piattaforme regolamentate per fare trading sugli indici di Borsa:

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I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 74-89 % dei conti degli investitori al dettaglio subisce perdite monetarie in seguito a negoziazione in CFD. Valuti se comprende il funzionamento dei CFD e se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il Suo denaro.

si tratta di siti riconosciuti e registrati dalla Consob.

Indice FTSE MIB: un pò di storia

A seconda dei punti di vista, l’indice FTSE MIB può essere considerato giovane o meno giovane. Come abbiamo visto, la sua storia inizia quasi trent’anni fa, ma la sua versione “finale” – se così si può chiamare – si è palesata solo nel 2009. Vale la pena, tuttavia, percorrere alcuni degli eventi significativi anche antecedenti a questa data. Il meccanismo di selezione, infatti, non è cambiato in modo radicale.

In particolare, è utile analizzare le performance migliori dell’indice. Scopriamo dunque che ha raggiunto la sessione migliore si è verificata il 13 ottobre 2008, alla vigilia della grande crisi economica. In quel frangente ha fatto segnare un bel +11,49%, chiudendo la seduta con 22.642 punti. Risultati simili sono stati ottenuti il 10 maggio 2010 (+11,28%, 20.971 punti a fine seduta) e il 29 ottobre 2008 (+9,87% e 20.466 punti a fine seduta).

E per quanto riguarda le peggiori performance? Non vi sorprenderà sapere che l’indice FTSE MIB abbia fatto segnare la seduta peggiore durante il primo periodo della pandemia. Il riferimento è al 12 marzo 2020, quando ha totalizzato un drammatico -16,92%. Una seduta pessima ha avuto luogo anche il 24 giugno 2016, giornata durante la quale ha perso il 12,48%.

In linea di massima, e analogamente ad altri indici di borsa, il FTSE MIB si è dimostrato nel corso degli ultimi decenni piuttosto sensibile agli eventi extramercato. Basti pensare che l’11 settembre 2001, giornata ricordata per l’attentato alle Torri Gemelle, ha fatto segnare il -7,76%, benché l’evento in questione riguardasse solo relativamente le aziende italiane.

Trading sull’indice FTSE MIB: come iniziare

Per iniziare a fare trading con l’indice FTSE MIB è necessario conoscere le modalità di trading più consone. La condizione necessaria, tuttavia, è comprendere le reali differenze rispetto agli altri asset. La differenza più importante, e che incide in maniera netta sull’attività di investimento, riguarda la “tradabilità” dell’asset stesso.

Di base, l’indice FTSE MIB, al pari di tutti gli altri indici, non può essere scambiato. Infatti, non è un asset in senso stretto, non ha un prezzo bensì un valore. E’ per l’appunto un indice, non un oggetto.

Dunque è impossibile praticare il trading diretto. Poco male: non è certamente l’unica scelta possibile, quando si intende fare trading.

Ad ogni modo, l’unico modo per operare anche al ribasso sull’indice FTSE MIB è utilizzare i prodotti derivati. A disposizione ce ne sono tanti, ma quelli maggiormente presi in considerazione sono i Future e i CFD.

Entrambi pongono gli asset come sottostanti e permettono di sfruttare le oscillazioni di prezzo, senza che ciò comporti un reale possesso. Ovviamente, nel caso specifico degli indici, non si guadagna dalle oscillazioni di prezzo bensì dalle oscillazioni di valore (espresso in punti).

Nonostante l’apparente similitudine, Future e CFD sono due classi di prodotto diverse. I Future sono “ufficiali” e infatti devono attraversare una lunga trafila burocratica per ottenere l’approvazione. In virtù di ciò, sono presente in numero limitato – rispetto ai CFD almeno. Impongono costi, o per meglio dire commissioni, inferiori rispetto a tanti altri prodotti ma comunque tutt’altro che trascurabili. In genere, sono anche abbastanza macchinosi.

Discorso diverso per i CFD. Questi possono essere considerati come dei Future non istituzionali. Infatti, sono creati ed emessi direttamente dai broker. Ciò potrebbe suggerire un deficit di sicurezza, ma si tratta di una impressione. I CFD non subiscono certo l’iter di approvazione dei Future, ma comunque i broker sono regolamentati e anche in maniera stringente. In particolare, i broker operanti in Europa sono sottoposti alla temibile MiFID2.

In virtù di ciò, i CFD sono molto più numerosi dei Future. Come se non bastasse, le commissioni sono molto più morbide, e in alcuni casi addirittura assenti (ovviamente per l’occasione sono sostituiti dagli spread).

Non stupisce che una quota sempre maggiore di trader preferisca i CFD ai Future.

Buona parte dei broker mette a disposizione dei CFD. D’altronde, sulla loro praticità non si discute. Ciò non significa però che un broker valga l’altro. Anzi, è proprio questo l’errore che i principianti commettono più spesso: non dedicare tempo e impegno alla scelta del broker. Si dovrebbe puntare su quelli in grado di fornire servizi all’altezza e soprattutto disegnare un ambiente di trading comodo, ricco di strumenti e realmente funzionale.

Vi consigliamo di tagliare la testa al toro. Piuttosto che spendere giornate intere a confrontare costi, condizioni, opportunità e funzionalità, optate per uno dei broker “eccellenti” che presentiamo qui di seguito.

Investire sul FTSE MIB con eToro

eToro è una vera autorità nel campo del trading online. Si è garantito fama imperitura grazie al suo servizio di punta, ovvero il rivoluzionario Copy Trading. Chi fruisce di questo servizio può scegliere un altro utente (tra coloro che hanno concesso la propria disponibilità) e copiarne i trade.

Un modo, questo, per guadagnare senza potenzialmente alcuno sforzo. In realtà. individuare il trader che faccia al caso proprio è un lavoro a se stante. Sia chiaro, ciò non compromette in alcun modo la qualità e la portata innovativa del servizio.

Sotto tutti gli altri punti di vista,eToro è un ottimo broker. L’offerta è ampia e capace di coprire tutte le asset class. Mette a disposizione persino degli asset reali, non mediati dai CFD. L’approccio ai costi è agevole: le commissioni sono addirittura assenti, sostituite da spread mediamente bassi ed elaborati in base alle caratteristiche dell’asset. Il deposito minimo iniziale, poi, è pienamente accessibile anche da chi non dispone di molto capitale.

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Trading sul FTSE MIB con Plus500

Plus500 è un broker che consente anche di operare sugli indici. E’ conosciuto per la qualità dei suoi servizi, che hanno attratto e fidelizzato milioni di utenti in tutto il mondo. L’offerta è molto ampia e varia, sebbene comprenda esclusivamente CFD. Ovviamente, mette a disposizione anche un CFD sull’indice FTSE MIB.

Al pari di eToro, sul tema dei costi si pone dalla parte del trader. Le commissioni sono assenti, anche in questo caso sostituiti dagli spread, sempre limpidamente dichiarati. Il deposito minimo iniziale è straordinariamente basso, alla portata di tutti o quasi. L’ambiente di trading è confortevole è costellato di strumenti per l’analisi, l’operatività, l’elaborazione strategica etc.

Plus500 ha un’altra particolarità: il suo servizio di assistenza funziona… Bene. Non è scontato quando si parla di broker. L’assistenza si rivela sempre utile, e tra le altre cose è raggiungibile un po’ su tutti i canali.

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Investire sull’indice Ftse Mib con OBRinvest

OBRinvest all’apparenza non sembra garantire la medesima potenza di fuoco di eToro e Plus500. Si tratta, per l’appunto, solo di un’impressione. E’ infatti un broker ottimo, che presta al tema della qualità la massima attenzione. A dimostrarlo, un’offerta ampia e variegata, una certa abbondanza di strumenti per l’analisi e per l’operatività.

Tra l’altro, propone anch’esso una politica dei prezzi “calmierata”, con le commissioni azzerate e sostituite dagli spread.

OBRinvest ha comunque una particolarità, un vantaggio competitivo rispetto agli altri broker: una sezione didattica ben curata e sviluppata, a uso e consumo di principianti, esperti e meno esperti.

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Trading sull’indice FTSE MIB con Capital.com

Capital.com a prima vista è un broker “normale”, con una buona offerta di asset e un approccio ai costi in linea con i migliori intermediari (commissioni azzerate, spread bassi ed equilibrati etc.).

Ha però una particolarità, che rappresenta un unicum nel mercato dei broker: propone un deposito minimo iniziale ridicolo. Bastano solo 10 euro per fare trading con Capital.com, una mossa che suggerisce una totale apertura alle masse e che garantisce la massima accessibilità.

Inoltre, si caratterizza per l’ampia offerta di conti, i quali sono disposti in modo da disegnare una progressione dolce ma comunque concreta. In genere, il trader ha l’impressione che l’offerta di account gli venga cucita addosso.

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Andamento indice FTSE MIB: grafico real time

Qui trovate un grafico sull’indice FTSE MIB che mostra in tempo reale il suo andamento. Uno strumento per avere sempre il polso della situazione e per operare una prima analisi tecnica, finalizzata a comprendere il reale momento dell’asset.

Conviene investire sul FTSE MIB?

E’ la domanda che tutti i trader interessati a questo asset dovrebbero porsi. Cosa si può dire a riguardo? In primo luogo, non è possibile fornire una risposta univoca e valida per tutti. Di norma, quando si tratta di scegliere l’asset su cui investire il proprio denaro, ognuno è chiamato a decidere per se stesse e per se stesso soltanto. Scelte di questo tipo dipendono infatti da troppi fattori, tutti personali.

Una cosa, però, va specificata: l’indice FTSE MIB merita di essere preso in considerazione. Se non altro perchè è abbastanza leggibile. D’altronde rappresenta il meglio dell’imprenditoria italiana, dunque è estremamente suscettibile alle performance economiche nazionali e agli eventi extramercato. Nondimeno, si rende partecipe di oscillazioni significative, seppur non corrispondenti a una condizione di volatilità sui generis.

Investire sull’indice FTSE MIB: le domande frequenti

Che cos’è il FTSE Mib?

E’ il principale indice della Borsa di Milano che sintetizza l’andamento delle principali società per azioni quotate in Italia.

Conviene investire sull’indice FTSE Mib?

In generale conviene investire sugli indici azionari in quanto si minimizza il rischio. Negoziare su una sola azienda può essere rischioso, con un indice invece eventuali performances negative di un titolo non impattano sul nostro trading.

Dove investire sull’indice Ftse Mib?

E’ possibile sfruttare le piattaforme CFD come eToro e OBRinvest che offrono funzioni molto utili come il copy trading ed i segnali da poter sfruttare.

Indice Ftse Mib

Conclusioni

Come possiamo concludere questo lungo excursus sull’indice FTSE MIB? Con due consigli: in primo luogo, studiare. Il FTSE MIB, in qualità indice, è attraversato da dinamiche peculiari rispetto ai soliti asset e in particolare alle azioni (che comunque rappresenta). In secondo luogo, è bene sfruttare uno strumento molto utile messo a disposizione da alcuni broker: il conto demo.

Il conto demo è un account che simula quello reale. In buona sostanza si può fare trader… Senza farlo per davvero, ovvero senza rischiare nulla. Un buon modo per completare la propria formazione ma anche per familiarizzare con nuovi asset. Per inciso, tutti i broker che abbiamo presentato in questa guida offrono un conto demo.

Ad esempio è fondamentale iniziare dalle piattaforme che offrono demo gratuite. Vi segnaiamo i link ufficiali mediati dal nostro server in modo da garantirvi iscrizione e accesso sicuri:

Sono le piattaforme più usate in Italia, con conti gratuiti demo senza alcuna limitazione.

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