L’Indice Ftse Mib sprofonda sotto area 17.000 punti

Seduta in profondo rosso per l’indice Ftse Mib, giù del 3,59% a 16.450 punti. Il paniere delle Blue Chips italiane è stato nuovamente preso di mira dalle vendite, con il titolo Eni a guidare i ribassi con una flessione del 5,6%. Le azioni del gigante petrolifero sono colate a picco in scia alla spirale ribassista che si è abbattuta sui prezzi del greggio, che hanno visto le quotazioni del futures WTI con scadenza a Maggio, azzerarsi, passando per la prima volta in negativo, a -37 dollari al barile. L’emorragia del prezzo del petrolio statunitense è continuata anche con il contratto di Giugno arrivato a perdere oltre il 40%, vicino alla soglia degli 11 dollari. Le quotazioni dell’ormai ex oro nero sono sprofondate a causa dell’eccesso di offerta su un mercato in cui la domanda, a causa dell’emergenza da Covid-19, è collassata sui minimi dagli anni ’80.

Male anche i titoli del comparto bancario presenti sul Ftse Mib, a loro volta penalizzati dall’aumento dello Spread tra BTP e BUND che si è riavvicinato pericolosamente alla soglia dei 270 punti base. Vendite anche sui titoli industriali, con FCA in calo del 4,47%.

Sentiment negativo sul Ftse Mib dopo le fosche previsioni sul PIL italiano del primo e del secondo trimestre contenute nel report dell’Ufficio parlamentare di bilancio. L’Upb ha infatti stimato una contrazione del Prodotto Interno Lordo del 5% per i primi tre mesi dell’anno e del 10% per il periodo Aprile-Giugno. L’impatto del coronavirus sarà pertanto peggiore nel secondo trimestre dell’anno, poiché incorpora il totale look-down delle attività in Aprile e le lente riaperture delle attività nei successivi due mesi. Su due trimestri, il PIL è pertanto previsto in calo del 15%, che per l’economia tricolore rappresenta la peggiore contrazione di sempre.

L’inaspettata risalita dell’indice ZEW tedesco è servita poco a rianimare sia il listino italiano che le principali borse europee. L’indicatore che rileva il sentimento economico degli investitori tedeschi, ad Aprile, si è portato a 28,2 punti dai -49,5 punti di Marzo. Lettura nettamente migliore delle attese che invece avevano indicato un valore ancora fortemente negativo, pari a -42,3 punti.

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Andamento Future Indice Ftse Mib sul Breve-Medio Periodo

Giornata di forti vendite anche derivato dell’indice Ftse Mib, giù del 3,70% a circa 16.370 punti. Il FIB, come è facile notare sul grafico con time-frame giornaliero, in alto, dopo aver fallito il superamento della resistenza daily rappresentata dalla media mobile a 25 periodi (la linea di colore rosso sul grafico con time-frame giornaliero, in alto) , ha invertito nuovamente al ribasso nel brevissimo. Le quotazioni si sono pericolosamente riportate al di sotto della media mobile a 10 giorni (la linea azzurra sul grafico) e potrebbe cedere ulteriore terreno, verso l’importante fascia di supporto di breve che passa in area 16.000-15.800 punti.

L’eventuale chiusura settimanale sotto l’area di sostegno appena citata potrebbe causare ulteriori avvitamenti verso il basso con possibilità di approdo in area 15.200-15.000, in prima battuta, aumentando le probabilità di rivedere i minimi in area 14.500-14.000 punti.

La ripresa di EMA 10 potrebbe invece favorire ulteriore test di EMA 25, che si colloca in area 17.300 punti, il cui break-out potrebbe favorire una successiva estensione al rialzo con target in area 18.700 punti, livello su cui transita EMA 50 (al linea verde sul grafico).

Pattern di Trading sul Future Indice Ftse Mib – Fib Valido da 1 a 5 Giorni

Il pattern di trading rialzista prende forma con close oraria maggiore di 16.475 punti e pronostica i primi due target price in area 16.535 e 16.640 punti; stop loss in caso di discesa sotto 16.300 punti in close orario.

Mantenere o incrementare le operazioni al rialzo in caso di allungo oltre 16.640 punti in chiusura oraria o giornaliera, per sfruttare eventuali estensioni al rialzo prima a 16.805 punti e successivamente a 16.910 punti; stoppare le operazioni in caso di ritorno sotto 16.370 punti in chiusura di oraria o di giornata.

Insistere con nuove posizioni rialziste in caso di break-out orario di 16.910 punti, per cercare di prendere profitto in area 16.975 e 17.075 punti, estesa a 17.250 punti; stop loss in caso di ritorno sotto 16.640 punti in chiusura di candela oraria.

Long sulla debolezza in caso di affondo in area 15.620 punti, per sfruttare eventuali rimbalzi a 15.875 e 16.040 punti, estesi a 16.140 punti; stop loss in caso di ulteriori avvitamenti sotto la soglia dei 15.400 punti in chiusura daily.

Il pattern ribassista, invece, si attiva con chiusura oraria sotto 16.300 punti, e fissa i primi due obiettivi in area 16.235 e 16.140 punti; stop loss in caso di chiusura oraria oltre 16.475 punti.

Mantenere o incrementare le operazioni Short in caso di discesa sotto 16.140 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera, per cercare di ricoprirsi in prima battuta a 16.040 punti e successivamente a 15.940 punti; stoppare le operazioni in caso di recupero di quota 16.370 punti in chiusura oraria o daily.

Lecito attivare nuove posizioni corte con chiusura oraria minore di 15.940 punti, per sfruttare eventuali flessioni in area 15.875 e 15.775 punti, estesi a 15.620 punti; stop loss in caso di ritorno sopra 16.140 punti in chiusura oraria.

Short speculativi in caso di estensioni rialziste in area 17.250 punti, in ottica di veloci pull-back di prezzo a 16.975 e 16.805 punti, estesi a 16.745 punti; stop loss in caso di allungo oltre 17.510 punti in chiusura di giornata.

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