Investimenti azionari: su quali settori puntare nei prossimi giorni?

Lo scenario post-elettorale statunitense ci sta offrendo delle utili opportunità per poter riposizionare i pesi del nostro portafoglio azionario in area euro e dollaro. Ma su quali aspetti è bene porre un pò di attenzione aggiuntiva nei prossimi giorni?

Area Euro

Cominciamo dall’area euro. La scorsa settimana i listini europei sono risultati essere poco variati su base settimanale, con la sola eccezione di quello domestico, che è risultato essere appesantito dalla performance negativa del comparto bancario sul quale si concentra lo scetticismo degli investitori per l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre. Il mercato teme che una vittoria del no possa portare una fase di destabilizzazione politica con ripercussioni negative sui futuri piani di ricapitalizzazione di importanti istituti bancari: e considerato che il fronte del no sembra essere in largo vantaggio, alcuni analisti temono che questi timori finiscano con il divenire realtà nel brevissimo termine, complicando le strade delle banche che stanno faticosamente trovando la quadratura del cerchio (a proposito, oggi è in programma l’assemblea straordinaria di MPS e, salvo sorprese, si delibererà un importante tassello per la sua ripatrimonializzazione). A questo si aggiunge la preoccupazione che la politica protezionistica del neo Presidente USA possa penalizzare le società europee che vantano consistenti interscambi commerciali con il Paese.

In tal senso, si noti come l’andamento dei settori europei azionari stia rispecchiando la strategia di politica economica di Trump che, se implementata nei termini promessi, non potrà che avvantaggiare in misura rilevante alcuni settori come quello delle materie prime e l‘energetico tradizionale, che è fondato sull’impiego di combustibili fossili, e non potrà che svantaggiarne altri, come i titoli legati alle energie rinnovabili e in particolar modo le utility. Su queste ultime pesa anche la prospettiva di rialzo dei tassi di interesse.

Chi invece sembra trarre vantaggio dall’attuale situazione sono le società del settore farmaceutico in quanto la vittoria dei democratici avrebbe portato una maggiore regolamentazione dei prezzi dei farmaci. Un altro settore europeo che ha chiuso la scorsa settimana con segno positivo è quello delle costruzioni / cemento che trarrà vantaggio dalla politica economica espansiva con rilancio degli investimenti in infrastrutture. Anche il recupero del dollaro, al massimo da 13 anni, sta avvantaggiando le società europee che esportano in valuta rendendo i loro prodotti molto più competitivi.

Area Dollaro

Passiamo ora all’area dollaro, ancor di più influenzata dall’approccio di Donald Trump e delle sue politiche fiscali e economiche. In tale area, prosegue l’allungo degli indici, con Dow Jones e Nasdaq che registrano nuovi record e l’S&P500 che si approssima ai massimi storici. A determinare l’andamento è ancora l’effetto Trump, anche se in modo più contenuto rispetto all’iniziale euforia, dal momento che il mercato sembra voler attendere con maggiore cautela la reale attuazione dei programmi elettorali in termini di aumento della spesa e tagli fiscali. Importante, in tale senso, risulterà la scelta dei componenti dello staff presidenziale: i primi nomi che stanno emergendo non sono propriamente “rassicuranti” – trattandosi di falchi dalle posizioni a volte discutibili – ma è comunque opportuno cercare di attendere ancora qualche settimana, affichè si possa ultimare la squadra del Tycoon americano. Sul fronte dei rischi, occorre sempre considerare gli effetti del rafforzamento del dollaro e del rialzo dei tassi come fattori potenzialmente destabilizzanti.

Calandoci più nel dettaglio, ricordiamo come a livello settoriale, il rialzo dei rendimenti di mercato garantisce ulteriore forza relativa ai finanziari, per via del fatto che tassi più elevati andranno a migliorare i risultati di bilancio per i prossimi trimestri, tramite la componente dei margini di interesse. Al momento, il consenso stima una crescita degli utili del settore a doppia cifra nella parte finale dell’attuale esercizio per poi proseguire anche nel primo trimestre 2017. Mantiene forza relativa l’industriale; anche in questo caso l’effetto positivo arriva dall’elezione del nuovo presidente Trump, le cui future politiche espansive avranno un maggior impatto sui comparti maggiormente ciclici. Dopo la tiepida reazione post elettorale, il tecnologico recupera forza relativa, grazie anche al maggior sostegno dei semiconduttori. I nuovi dati di vendita a livello internazionale, rilasciati dalla Sia (Semiconductor Industry Association), hanno evidenziato nuovi segnali di ripresa nel mercato dei semiconduttori. Il terzo trimestre si è archiviato con un aumento dell’11,5 per cento rispetto al precedente trimestre.

Tenete infine conto che il mese di dicembre sarà anche il mese del FOMC che delibererà l’atteso incremento dei tassi di riferimento dei fed funds. Le attese sono tutte per un incremento lieve, di 25 punti base, che dovrebbe inaugurare una nuova stagione di graduali incrementi del costo del denaro. Per il 2017 è troppo presto poter sbilanciare un proprio parere: il clima di aleatorietà e di totale incertezza suggerisce maggiore cautela, e una revisione da effettuarsi solamente dopo la lettura dei verbali della prossima riunione del Comitato di Politica Monetaria della Federal Reserve.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here