Come investire in area euro e dollaro a fine novembre

La fine del mese di novembre si avvicina, e non è certamente tardi per poter assumere posizioni in vista del prossimo mese di dicembre. Ma come cercare di prendere il giusto profitto nei mercati azionari in area euro e in area dollaro?

Area euro

Cominciamo dall’area euro, dove i dati economici sembrano essere piuttosto confortanti, in linea con le prospettive di una crescita sostenibile (ma delude ancora l’inflazione).

In particolare, dal calendario macro è emerso come l’indice di fiducia ZEW abbia sorpreso le attese in Germania e si sia conferma su livelli elevati in novembre mentre le stime finali del CPI in ottobre hanno confermato, sia a livello aggregato che su base nazionale, il rallentamento dei prezzi di un decimo per la misura headline e di due decimi di quella core. La produzione industriale ha invece corretto nel corso del mese di settembre, dopo la crescita record dell’estate.

Sui dati aggregati, spicca la pubblicazione della seconda stima del PIL europeo per il terzo trimestre, che completa i dati nazionali confermando l’espansione a 0,6 per cento su trimestre, in linea con il dato precedente. In media per il 2017 il PIL è in rotta per una crescita di 2,3 per cento che, se confermata, rappresenterebbe il massimo dal 2007 a questa parte.

Per il 2018 è possibile che la BCE possa ribadire un incremento del PIL all’1,8 per cento su base annua, con possibile revisione verso l’altro. Analizzando lo spaccato per Paese, le crescita sembrano essere confortanti non solamente nei principali mercati di Germania (0,8 per cento), Spagna (0,8 per cento), Italia e Francia (0,5 per cento), ma anche nei Paesi più piccoli, tra cui Finlandia (1,1 per cento), Slovacchia (0,8 per cento) e Portogallo (0,5 per cento).

Il dettaglio delle componenti, purché fornito in maniera parziale, ha indicato ancora una volta come il motore della crescita sia la domanda interna (0,7 punti percentuali sulla variazione finale), in linea con i mesi primaverili. Ad un modesto rallentamento dei consumi (da 0,9 per cento a 0,6 per cento) ha corrisposto un’accelerazione degli investimenti (da 0,9 per cento a 2,0 per cento). Il contributo del canale estero è positivo ma inferiore al precedente mentre il decumulo delle scorte pesa sul PIL (-0,4 punti percentuali).

Per il quarto trimestrei n piena corsa e per la prima parte del 2018 è lecito attendersi una crescita in linea con l’estate, a 0,5 per cento su trimestre, con un ulteriore rallentamento a 0,4 per cento su trimestre dalla primavera del 2018.

Area dollaro

Passiamo dunque all’area dollaro, gli Stati Uniti. Qui gli indici di fiducia per l’attività manifatturiera in novembre hanno lasciato spazio a significative correzioni, pur rimanendo su livelli espansivi. Contemporaneamente, ha sorpreso al rialzo la produzione industriale, che accelera grazie all’attività di ricostruzione post-uragani: la domanda interna ha dunque fornito dei segnali evidentemente incoraggianti, con i dati per consumi e di inflazione che stanno continuando a recuperare come da attese, visto e considerato che dopo la stagione degli uragani era plausibile sperimentare una simile ripresa delle attività.

Tra i principali elementi su cui soffermarsi, notiamo come siano accelerati gli indici di prezzo, con il PPI che, dal lato delle imprese, ha segnalato crescenti pressioni in ottobre. Sorprendono le statistiche relative al CPI, che in ottobre ha visto, per la prima volta da inizio anno, un’accelerazione della voce core da 1,7 per cento a 1,8 per cento anno su anno e consolida le attese di un rialzo dei tassi della Federal Reserve nel mese di dicembre (oramai, pochi dubbi sembrano sussistere sul fatto che il comitato di politica monetaria dell’istituto banchiere federale a stelle e strisce muoverà in questo senso).

Il contestuale rallentamento del dato headline è poi spiegato dall’ampia correzione della componente energetica, che tuttavia rappresenta un effetto temporaneo ascrivibile soprattutto al maltempo. Superiori alle attese di consenso sono anche le vendite al dettaglio, che in ottobre

aumentano di 0,2 per cento mese su mese e in settembre vedono una revisione al rialzo da 1,6 per cento a 1,9 per cento mese su mese. Le vendite al netto di auto, benzina e alimentari sono in rialzo di 0,3 per cento su base mensile (da 0,5 per cento) e consegnano indicazioni solide per la crescita dei consumi, che nel corso del quarto trimestre dovrebbero accelerare a +3 per cento su trimestre.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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