Gli ultimi dati sulla disoccupazione in Italia a nostra disposizione sono quelli Istat aggiornati al mese di Novembre scorso: il 13,4% (+ 0,2 su base mensile e + 0,9 su base annuale) dei lavoratori italiani è rimasto senza un’occupazione. Solo ad Ottobre insomma sono andati in fumo altri 48mila posti di lavoro nel nostro Paese: il tasso di occupazione, pari al 55,5%, è diminuito insomma di un nuovo 0,1 in punti percentuali. Ora in Italia ci sono ben 3 milioni e 457 mila disoccupati.
Se poi consideriamo la disoccupazione giovanile (cioè quella che riguarda persone con età che va dai 15 ai 24 anni), il tasso in percentuale di ragazzi e ragazze senza lavoro arriva addirittura al 43,9% (+ 0,6 rispetto al mese precedente e + 2,4% su base annua).
Ma non è più il tempo di crisi generale, perché negli Stati Uniti si è scesi ben sotto al 6% di disoccupati (5,6% per la precisione, addirittura meglio delle previsioni già ottimistiche di loro), come non si vedeva dal lontano 2008, mentre l’europea Germania si è fermata al 6,5% disoccupazione, comunque meno della metà della nostra.
Ma il dato ancora più grave non si vede neanche da queste statistiche, ma noi ve lo diciamo lo stesso. Il vero tasso di occupazione di un Paese, si ottiene dividendo il numero di persone che lavorano tra i 20 e i 64 anni per il numero di persone totale di questa stessa fascia d’età. Ebbene dai dati Eurostat emerge che soltanto 6 italiani su 10 di un’età compresa tra i 20 e i 64 anni lavorano; per la stessa fascia d’età lavorano 7 francesi su 10 ed 8 tedeschi su 10. Questo perché in Italia oltre ai disoccupati calcolati nelle statistiche, ci sono quelli che hanno addirittura perso ogni speranza di trovare un’occupazione, e quindi non la cercano neanche più e per questo non vengono più considerati disoccupati, ma denominati semplicemente con l’attributo “sfiduciati”.
Come occupate sono considerate poi dalle statistiche anche le persone in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria ed in deroga), che sono ferme magari da anni, ricevendo in cambio un’indennità insufficiente a vivere dignitosamente o a mantenere una famiglia.
Il Ministro del Lavoro del Governo Renzi Giuliano Poletti ribadisce totale fiducia sugli effetti del Jobs Act che entrerà in vigore entro fine mese, ma in realtà un provvedimento del genere finirà per creare solamente occupazione precaria, e quindi nel tempo, per assurdo, un nuovo aumento della disoccupazione: si potranno infatti mandare via le persone dal proprio posto di lavoro anche senza motivo, e farlo (licenziare) dopo aver goduto degli incentivi sulle assunzioni per i primi 3 anni, diventerà ufficialmente lecito e, soprattutto, conveniente per aziende e datori di lavoro.
Inutile ribadire che senza lavoro la gente non può spendere, ed allora qualunque provvedimento per rilanciare l’economia rischia di diventare ininfluente, perchè se non c’è lavoro, non girano i soldi, se non girano i soldi la gente non può spendere, e se non si spende le aziende non possono produrre né ripartire, ed il Paese resta in crisi come un gatto che si morde la coda.