IVA : cos’è, come funziona e e le aliquote

La conosciamo tutti con il nome di Iva, sappiamo che è un’imposta, sappiamo anche che è qualcosa che non ci piace ma che bisogna pagare allo Stato … e poi? Se volete chiarirvi di più le idee e riuscire a districarvi tra definizioni, aliquote, operazioni esenti e compensazioni seguiteci in questo esaustivo viaggio nel viaggio dell’IVA.

Che cos’è l’Iva

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L’Iva è l’acronimo usato per identificare l’imposta sul valore aggiunto.

  • Si parla di un’imposta (e non di tassa), perché, dopo aver pagato questo tributo il consumatore non ha in cambio un bene o un servizio dalla Pubblica Amministrazione.
  • Si parla altresì di valore aggiunto perché l’IVA va a colpire proprio il valore aggiunto che ogni fase di lavorazione porta ad incrementare sul bene o sul servizio. In pratica, dopo ogni singolo passaggio di lavorazione, un bene o un servizio incrementano il loro valore … ed è proprio su quello specifico aumento di valore che il consumatore deve pagare un tributo.

Va da sé, vista la definizione, che questo tributo va a gravare praticamente sulla fase conclusiva del processo produttivo, ovvero sul consumatore finale. Si tratta, infatti, di un’imposta indiretta che grava sui consumi e fa riferimento direttamente al bene o al servizio, e non direttamente sull’acquirente.

Introduzione dell’Iva

L’Iva venne introdotta per la prima volta in Italia nel 1972, per sostituire l’allora Ige (imposta generale sulle entrate). Nacque come esigenza di rendere omogenea l’imposizione indiretta in tutta l’Unione Europea e fu recepita mediante il Decreto del Presidente della Repubblica n.633 del 1972, appunto.

Presupposti dell’Iva

Affinché un bene o un’operazione possano essere soggette ad Iva è necessario che si verifichino 3 presupposti:

  1. Presupposto oggettivo: dobbiamo essere in presenza di cessione di beni (art.2) o di prestazione di servizi (art.3);
  2. Presupposto soggettivo: le operazioni devono essere effettuate da persone fisiche e giuridiche che operano nell’esercizio di impresa (art.4) o nell’esercizio di arti o professioni (art.5). Il che significa che l’iva non può essere applicata in transazioni tra privati cittadini;
  3. Presupposto territoriale: le operazioni devono essere effettuate all’interno dei confini nazionali (art.7).

Le aliquote IVA

L’imposta sul valore aggiunto viene applicata con aliquote differenti, a seconda della tipologia di beni e servizi cui si riferisce. L’articolo 16 del DPR 633/72 prevede un’aliquota ordinaria generale del 22% (che è passata dal 21 % al 22% il 1° ottobre 2013), ma sono presenti altre 2 aliquote speciali ridotte, al 4% e al 10%, per determinate categorie di beni o di servizi specificate nella tabella A, parte II e III.

Ricapitolando, quindi, esistono attualmente 3 aliquote:

  1. Aliquota ordinaria al 22%,
  2. Aliquota minima al 4%, per beni e servizi destinati a soddisfare i bisogni di prima necessità, come, ad esempio, beni alimentari o stampa quotidiana e periodica,
  3. Aliquota ridotta al 10% , applicata a particolari operazioni per il recupero edilizio o nei casi in cui si parli di beni e/o servizi che usufruiscono di un particolare trattamento agevolato, come medicinali e fornitura di gas e luce.

Classificazione delle operazioni rispetto all’IVA

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Al fine di riuscire ad identificare meglio se un’attività è o meno soggetta al pagamento dell’Iva, è stata creata una classificazione, nata anche per dare una mano ai professionisti che quotidianamente hanno a che fare con questa imposta. In base a tale classificazione esistono 4 categorie che identificano un’operazione, ovvero:

  • Operazioni imponibili,
  • Operazioni non imponibili,
  • Operazioni esenti,
  • Operazione escluse.

Vediamo ora, più nel dettaglio, le caratteristiche di queste singole operazioni.

  1. Operazioni imponibili

Come suggerisce la parola stessa si tratta di tutte quelle attività che sono soggette al pagamento dell’Iva e che, allo stesso tempo, consentono la detrazione. Sono assoggettate agli adempimenti formali (fattura e registrazione).

  1. Operazioni non imponibili

Sono quelle operazioni in cui decade il requisito di territorialità, come, ad esempio, le esportazioni. Sul piano formale è necessario emettere e registrare la fattura e, per questo, vanno a concorrere al volume di affari.

  1. Operazioni esenti

Anche in questo caso non è necessario adempiere il tributo anche se si tratta di operazioni che soddisfano tutti e 3 i requisiti. In pratica stiamo parlando di operazioni che sono espressamente esentate dall’imposta per il loro carattere di utilità come ad esempio, prestazioni sanitarie, educative, gestione di asili, musei, e così via. Sono assoggettate ad adempimenti formali ma non danno diritto alle detrazioni.

  1. Operazioni escluse

L’ultima categoria racchiude tutte quelle operazioni in cui non sussistono una o più condizioni per l’applicazione dell’imposta. Queste operazioni non devono essere né fatturate né annotate nei registri, sono estranee al volume d’affari e, pertanto, on danno diritto a detrazioni.

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Giornalista indipendente e trader privato. Sono laureato in Economia e finanza e mi occupo di analisi finanziarie e di notizie sull'economia.

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