“Je Suis Bullish”: la figuraccia di Bank of America

La Bank of America, con grande probabilità, finirà con il rimangiarsi questo titolo dell’ultima email mandata a tutti i suoi clienti: “Je Suis Bullish”.

La banca di Merrill Lynch (BAML) questa mattina non ha proprio fatto una bella figura. Come tutte le mattine, Bank of America invia ai propri clienti il “Flow Show”, ovvero una sorta di newsletter che aggiorna i propri clienti circa gli avvenimenti “caldi” sui mercati.

Quest’oggi, la banca più famosa d’America ha intitolato l’email “Je Suis Bullish”, giocando sul “Je Suis Charlie”, la frase che è diventata famosa in tutto il mondo dopo il massacro di 12 persone negli uffici del magazine satirico Charlie Hebdo, da parte di terroristi islamici.

Ancora non è purtroppo chiaro il motivo per il quale è stata usata quella frase, così delicata, nell’email, che tra l’altro non parlava nemmeno della Francia. Semplicemente, con grande probabilità, è stata una caduta di stile, di cattivissimo gusto, dell’ufficio stampa di Bank of America.

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Interessante vedere che, nel mondo, la frase e l’hashtag #JeSuisCharlie è già stato utilizzato per scopi non proprio genuini. L’Hoxton Hotel di Londra si è dovuto scusare pubblicamente dopo aver utilizzato il celebre hashtag per promuovere un hotel che verrà tra poco aperto a Parigi.

Questa newsletter, con grande probabilità sarà la newsletter più imbarazzante di tutto il 2015. In questo momento migliaia di giornalisti da tutto il mondo stanno twittando circa la caduta di stile di Bank of America.

Proprio qualche giorno fa, si parlava di Bank of America per notizie non del tutto positive. Infatti l’utile netto di Bank of America era in calo nell’ultimo (quarto) trimestre. Il profitto netto degli ultimi tre mesi dello scorso 2014 per Bank of America si è fermato a 3,05 miliardi di dollari (un -11% rispetto ai 3,44 dell’anno prima).

C’è stato un sostanzioso calo anche per quanto riguarda i ricavi, che sono risultati in calo a 18,73%, una flessione di ben il 12,8%, dove la banca statunitense ha dovuto accantonare oltre 219 milioni di dollari per perdite derivate da crediti, con spese legali letteralmente azzerate sui 400 milioni (l’anno prima erano oltre 2,3 miliardi di dollari).

Anche le spese generali sono diminuite sensibilmente, attestandosi sui 14 miliardi di dollari, rispetto ai 20,14 milioni dello scorso trimestre.

Sicuramente non delle belle prestazioni per Bank of America, che adesso cade ancora più in basso con una di quelle newsletter che stanno facendo storcere il naso ad esperti ed addetti ai lavori da tutto il mondo.

Giornalista indipendente e trader privato. Sono laureato in Economia e finanza e mi occupo di analisi finanziarie e di notizie sull'economia.

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