La Baviera fa pagare la percentuale sui depositi

Si tratta di un caso isolato, ma c’è chi giura sarà l’apripista di una nuova tendenza. In Baviera una banca ha scelto di far gravare il tasso che la Bce impone agli istituti nei conti che superano i 100mila euro agli stessi clienti, tassandoli con il tasso negativo dello 0.4%. Si tratta di una realtà di piccole dimensioni, una banca cooperativa che si chiama Raiffeisen e che fa parte di Gmund, una fra le cooperative più piccine del paese, che vanta sei filiali in totale e attivi per 145 milioni di euro.

Il portavoce della decisione è stato Josef Paul, consigliere della banca, che ha spiegato che il compenso sarà valido per i conti correnti e per i depositi che superano l’ammontare di 100mila euro. La banca ha scelto di scrivere ai correntisti e di analizzare con cura e attenzione la situazione. Una parte di loro ha scelto di spostare la liquidità in altre banche, mentre altri di indirizzare i risparmi verso proposte alternative. Il portavoce ha quindi spiegato che il tasso negativo è lo stesso che la Banca Centrale Europea impone ai depositi overnight, per alcuni un tentativo di convincere gli istituti di riavviare il credito con sistemi alternativi, più dinamici e produttivi.

Non si tratta dell’unico istituto che ha scelto di percorrere questa strada in Germania, perché già Dz Bank, capogruppo delle banche popolari tedesche chiede agli istituti soci che parcheggiamo da lei i fondi l’identico ‘dazio’ e il risultato si legge nell’eliminazione di conti correnti a costo zero da parte di molti istituti e in un aumento del costo della gestione del denaro. Statbank era invece stata l’unica banca ad introdurre un tasso negativo nel 2014, ma destinato ai soli depositi superiori ai 500mila euro. La scelta della piccola banca cooperativa potrebbe quindi diventare un apripista o un caso isolato, ma conti fatti si tratta di una situazione decisamente problematica e che induce gli istituti di credito, soprattutto quelli di contenute dimensioni, a mettere in atto strategie limite in nome della sopravvivenza.

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