La Grecia dichiara guerra all’Ue mentre i Bot italiani presto non offriranno più interessi

Gli equilibri e l’assetto economico dell’Unione Europea rischiano di cambiare velocemente a causa di diverse situazioni: l’atteggiamento profondamente mutato ora della Grecia guidata da Tsipras, e l’approvazione del Quantitative Easing da parte della Bce, con la conseguenze che esso poterà sui mercati e sulle economie europee.

Cominciamo dal QE: finora era accaduto solo in Germania e Svizzera che i titoli di stato assumessero tassi d’interesse negativi, ma ora il rischio è concreto anche in Italia. I tassi anche in Italia si sono abbassati notevolmente negli ultimi tempi, ma l’inflazione inesistente, rendeva i Bot ancora una forma d’investimento accettabile, mentre ora tra le conseguenze del Quantitative Easing, ha spiegato il direttore generale per il Debito pubblico del Tesoro, Maria Cannata: “C’è anche la possibilità che le aste dei Bot potranno essere realizzate a tassi negativi (il prezzo di rimborso è più basso di quello di sottoscrizione)”. E sui Cct, i titoli a tasso variabile legati all’andamento dei Bot a sei mesi ha affermato: “Se dovessero andare oltre un certo livello non sapremmo come fare, stiamo studiando il problema. I tassi dei Cct non possono essere negativi per la contrattualistica di questi titoli. Anche leggendo il codice civile, il concetto è chiarissimo: non si pensava prima ad un Mondo con il segno meno. Bisognerà per forza studiare altre soluzioni”.

Tutto questo accade in Italia, mentre continuano le turbolenze tra la Grecia, stufa di vedersi privata della propria libertà di statuire ed obbligata ad imporre sacrifici disumanti ai propri cittadini, e l’Unione Europea. All’indomani dell’incontro ad Atene in cui il nuovo ministro delle Finanze Varoufakis ha annunciato che la Grecia non collaborerà più con la Troika e non chiederà l’estensione del piano di aiuti che scade il prossimo 28 febbraio (basta austerity insomma, torneranno a governarsi da soli!), arriva la risposta della cancelliera tedesca Angela Merkel: “C’è già stato un condono volontario del debito da parte dei creditori privati: le banche hanno già cancellato miliardi del debito greco. Non vedo ora possibile una nuova cancellazione del debito, ma vogliamo tenere la Grecia nell’Ue.”.
Mentre il ministro dell’economia tedesco Wolfgang Schaeuble alla stampa dice: “Se io fossi un politico responsabile, in Grecia, non farei alcun dibattito su un nuovo taglio del debito. Le decisioni nell’Ue vengono prese a maggioranza, talune addirittura all’unanimità, quindi le regole del Patto di Stabilità sono tutt’altro che un diktat tedesco”.

Insomma, se si trattasse di un bollettino meteorologico, titoleremmo: “Grossi temporali in arrivo”.

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