La scoperta di Ralph Nelson Elliott che ha rivoluzionato il mondo del trading PARTE II

Nella prima parte della nostra mini-guida, vi avevamo parlato di quanto la scoperta di Ralph Nelson Elliott abbia cambiato il modo di fare trading e di vedere le varie chart e analisi tecniche applicate alla price action.

Come avevamo detto, l’idea dei cicli di mercato è presente da diverso tempo, ben prima che Elliott arrivasse con i suoi studi che sono stati una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’analisi tecnica e sia nell’azionario, che nel forex. Come vi avevamo detto, Elliott decise di suddividere questi cicli in vari “pezzi”, l’altra volta vi avevamo annunciato i principali, ma oggi vi diremo quali sono proprio tutte le onde, nella teoria delle Onde di Elliott.

Le Onde di Elliott, i Vari Gradi

onde-elliot-teoria

Tutte le onde possono essere classificate in base alle dimensioni relative, o gradi. Elliott trovò ben nove gradi di onde, dal più piccolo movimento su un grafico orario fino alla grande onda che potesse esistere, catalogò i risultati trovati sulla base dei dati allora disponibili. Ha scelto i nomi elencati di seguito per etichettare questi gradi, dal più grande al più piccolo:

Gran superciclo
Il superciclo
Ciclo
Primario
Intermedio
Minore
Minuto
Minuette
Subminuette

Le Onde si suddividono in onde primarie che si suddividono in onde intermedie, che a loro volta si suddividono in Minor e poi in onde sub-Minori. E’ importante capire che queste etichette si riferiscono al particolare grado identificabile delle onde. Utilizzando tale nomenclatura, l’analista tecnico può identificare con precisione la posizione di un’onda nella progressione complessiva del mercato, proprio come la longitudine e latitudine sono utilizzati per identificare una posizione geografica.

Ci sono due modalità di sviluppo delle onde: impulsivo e correttivo. Le Onde impulsive hanno una struttura a cinque onde, mentre le onde correttive hanno una struttura a tre onde o una sua variante molto simile. La modalità impulsiva è chiamata “impulsiva” perché queste onde, con grande forza ed energia spingono il mercato verso l’alto. Una manovra correttiva invece è impiegata in tutte le interruzioni in controtendenza, che vanno contro il trend quindi. Le loro strutture sono chiamate “correttive” perché possono realizzare solo un rintracciamento parziale o “correzione” dei progressi compiuti da ogni onda impulsiva precedente. Le due modalità sono fondamentalmente differenti, sia nel loro ruolo e nella loro costruzione e sono in antagonismo tra di loro, come i mercati sono regolati dalle leggi dei tori, contro gli orsi, che combattono continuamente per prendere il controllo sui mercati.

Appassionato di economia e finanza, porto il mio parere indipendente sui temi economici di maggiore interesse. Nel 2008 sono diventato giornalista ed editore.

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