Lavoro in banca: al via la stagione degli esuberi

Stando a quanto afferma l’ufficio studi di First Cisl, il settore bancario ha definito 17.500 esuberi nei primi sette mesi dell’anno: una vera e propria ecatombe professionale, che rischia di tramutarsi in un’emorragia senza precedenti nel corso del prossimo futuro a breve termine, con un costo netto pari a oltre 2 miliardi di euro, escludendo le uscite di Intesa Sanpaolo, sostenute da 1,2 miliardi di euro del Governo nell’ambito del salvataggio delle banche venete.

Sempre secondo il bollettino Cisl, i numeri più rilevanti sono quelli riferiti ai maggiori gruppi bancari, con Unicredit che a febbraio ha sottoscritto un’intesa per consentire l’uscita di 3.900 dipendenti, con fruizione del Fondo di solidarietà di settore fino a 54 mesi. Più recente è invece l’accordo raggiunto da Intesa Sanpaolo nell’ambito dell’operazione di integrazione delle banche venete, con estensione dell’utilizzo del sopra citato fondo fino a 84 mesi per la prima tranche da 1.000 esuberi, e fino a 60 mesi per le successive 3.000 uscite.

Ad aggiungersi alle migliaia di professionalità di cui sopra sono poi i 5.500 esuberi previsti da Monte dei Paschi di Siena nel proprio piano industriale, che presto sarà sottoposto all’attenzione del sindacato. Più ridotti – ma non certo irrilevanti – l’ampiezza dei piani di uscita di Banca Marche (270 risorse), Carichieti (69 risorse), Banca Etruria (20 risorse), quale parte integrante del proprio piano di integrazione in Ubi Banca. Peraltro, proprio in virtù dell’acquisizione dell tre good bank, Ubi ha aggiornato il proprio piano industriale, annunciando 1.318 nuovi esuberi, ad aggiungersi ai 700 ancora da concordare come cifra residuale nelle precedenti previsioni.

Nel conteggio formulato da Cisl vengono altresì tenute in considerazione le 340 uscite dell’accordo che Cariferrara ha sottoscritto a gennaio, quale intesa preliminare all’acquisizione dell’istituto da parte di Bper. Carige a febbraio aveva invece aggiornato il proprio piano industriale individuando 155 esuberi, oltre ai 600 che aveva già preannunciato. Come se non bastasse, il bollettino (di “guerra”, professionalmente parlando) comprende anche quanto previsto dall’Istituto centrale delle Banche popolari italiane, che ad aprile si è accordato per 340 uscite, oltre ai 131 esodi di CheBanca! e ai 500 tagli della Banca Popolare di Bari.

Insomma, c’era una volta il posto in banca…

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