Le banche italiane hanno i costi maggiori in Europa

Tanti sono i cambiamenti che interessano il sistema bancario italiano. Gli istituti di credito sono infatti chiamati ad alleggerirsi per seguire la rivoluzione tecnologica, ma anche a smaltire le sofferenze accumulate in anni di crisi e a cambiare modello di impresa per poter sopravvivere.

La Cgia di Mestre ha recentemente pubblicato un documento in cui si dimostra che i costi delle banche italiane sono i maggiori in Europa. Il documento ha tenuto conto dell’incidenza delle spese relative al 2014 che ammontano a circa 49.5 miliardi di euro, mentre il totale delle attività era di 2.701 miliardi di euro. Si tratta di un 1.83% di spese che fa salire il nostro paese sul podio dei più interessati dai costi, seguito dall’Austria con l’1.62%, dalla Spagna con l’1.40% e dalla Francia con l’1.36%.

Per quanto riguarda i ricavi, i guadagni sono scesi nel corso del 2014 di 39 miliardi di euro, mentre quelli relativi alle commissioni bancarie sono saliti di 27.6 miliardi di euro, mentre quelli riconducibili ad altre forme di guadagno, come ad esempio la compravendita di titoli o la gestione delle valute si sono assestati a quota 11.4 miliardi di euro. Nel complesso, il totale dei ricavi dall’anno nero della crisi 2008 fino al 2014 è rimasto pressoché invariato, mentre la contrazione dei margini di interesse ha segnato -23.8% e le commissioni bancarie sono aumentate del +11.5%. Incredibile la percentuale di crescita degli altri ricavi, che ha toccato quota +474% nel corso degli anni presi in considerazione.

Con la crisi economica sono cresciute notevolmente le sofferenze e la riduzione dei tassi di interesse ha ridotto al limite la marginalità di guadagno delle banche. Gli istituti di credito si sono quindi trovati appesantiti da costi di gestione sempre più importanti e si sono mossi in questi anni riducendo gli impieghi per ridurre i rischi e aumentando le voci fisse come ad esempio la gestione del conto corrente, i servizi bancomat etc. A conti fatti si è trattato di scelta poco lungimirante e che ha portato gli istituti di credito italiani ad avere i costi più alti di tutto il Vecchio Continente.

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