Le ex start up pronte a sbarcare in borsa: quali sono?

Negli ultimi quindici anni le classifiche delle aziende di valore sembrano parlare una sola lingua: quella della tecnologia e dell’innovazione. La finanza mondiale ha assistito a un cambiamento epocale, dove alle imprese produttrici di elementi canonici quali Apple e Microsoft si sono aggiunte società colossi quali Facebook o Amazon, che hanno rivoluzionato in un baleno gli stili di vita e i consumi delle persone. Non stupisce comprendere che la quotazione in borsa delle ex start up è vista come un passaggio cruciale a livello economico e finanziario, come dimostra il debutto di Snapchat Inc.

Ciò che cambia non è solo il campo di azione, ma anche il modello, perché la società di messaggistica si è presentata alla quotazione con un bilancio in rosso profondo e con un business model non ancora definito Ma il debutto a Wall Street è stato un successone e il valore dell’impresa è salito in poche ore a 33 miliardi di dollari. I dati e il comportamento del mercato dimostrano che l’attenzione è tutta rivolta verso questa tipologia di imprese, che hanno saputo cambiare per sempre le regole della vecchia economia e imporsi come i modelli ai quali guardare nel presente e nel futuro.

Start up: quale sarà la nuova Snapchat?

Ora gli analisti si interrogano su chi sarà la nuova Snapchat, ovvero su chi sarà la prossima azienda che farà il salto in borsa smuovendo ancor più le acque e radicando la sua presenza sul mercato finanziario. Gli esperti hanno quindi stilato una lista delle società più appetibili, fra le quali spiccano sicuramente Uber e Airbnb. Si tratta di un inno alla sharing economy, perché dell’approdo di Uber a Wall Street se ne parlava ancor prima del lancio di Snapchat.

Uber vanta una valutazione definita ‘spaventosa’ con 68 miliardi di dollari di valore e continui round di finanziamento. La società è però al centro di controversie in molti paesi del mondo, perché il suo modello non ha solo rivoluzionato l’economia e lo stile di vita dei cittadini del mondo, ma ha minato professioni e mestieri che esistevano dalla notte dei tempi. Non stupisce quindi comprendere che i direttivi stiano prendendo tempo, con lo scopo di fissare un modello di business e di azione completo e strutturato.

Lo stesso discorso vale per Airbnb, che vanta una valutazione di 30 miliardi di dollari e che sta spingendo il modello di business verso nuovi lidi, dai voli alle guide turistiche. Ed ecco arrivare Viber, azienda di messaggistica veloce di proprietà della giapponese Rakuten, che ha recentemente lanciato un nuovo modello di business. Si tratta dell’e-commerce integrato alla messaggistica, frutto di un accordo con Macy, marchio di grandi magazzini. La società è molto vicina alla fornitura di un servizio di home banking, quindi la sua Ipo si sta delineando e sta diventando sempre più golosa per Wall Street. E infine c’è l’unica impresa europea, Spotify, con la sua musica in streaming, unica start up made in Europa diventata unicorno e azienda il cui valore continua a crescere. Questi i nomi che gli analisti hanno sulla punta della lingua e che, secondo gli esperti, si stanno preparando a sviluppare il loro ciclo vitale nel migliore dei modi, ovvero con la quotazione in borsa.

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