Prezzo petrolio crolla sui minimi dal 2016 dopo no Russia a nuovi tagli alla produzione

Si è appena conclusa un’altra settimana da incubo per il prezzo del petrolio, letteralmente crollato nel corso della seduta di Venerdì 6 Marzo. Il prezzo del barile nella variante WTI ha infatti terminato la sessione in calo del 9,35%, a 41,61 dollari, dopo il veto posto dalla Russia per un nuovo taglio alla produzione. Quotazioni del greggio che hanno toccato un minimo a 41,05 dollari, corrispondente al valore più basso da Agosto 2016.

Il vertice informale OPEC allargato agli alleati si è concluso con un nulla di fatto, con Mosca che ha voluto temporeggiare per vedere l’effettivo impatto dell’emergenza coronavirus sull’economia mondiale, che a sua volta può pesantemente minacciare la domanda della suddetta materia prima. Gli analisti, tuttavia, sono inclini a ritenere che la domanda di petrolio nel 2020 possa realmente diminuire, un evento accaduto soltanto tre volte negli ultimi 40 anni.

Delusione da parte dei Paesi facenti parte del cartello a traino dell’Arabia Saudita, che auspicava un rafforzamento dei tagli alla produzione per ulteriori 1,5 milioni di barili al giorno, in aggiunta ai 2,1 milioni di barili attualmente in vigore.

Il comunicato emesso alla fine del meeting non fa alcun accenno ai motivi del mancato accordo, ma tra le righe si legge che i Paesi produttori continueranno le consultazioni per provare a stabilizzare il mercato petrolifero.

Non è bastato l’aumento nettamente inferiore delle attese fatto registrare dalle scorte di petrolio USA ad arrestare l’emorragia del prezzo del WTI. L’Energy Information Administration (EIA) ha infatti rivelato che nella settimana terminata il 28 Febbraio gli stock sono aumentati di 0,8 milioni di unità, contro l’incremento di 2,9 milioni di barili pronosticato dagli analisti.

Le riserve di benzina, invece, sono scese di 4,3 milioni di unità, ma meno del calo di 2,1 milioni di unità atteso dal consensus, mentre le scorte di distillati sono diminuite di 4 milioni di unità, a dispetto di una contrazione di 1,9 milioni di unità indicata dagli analisti. Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste ferme a 635 MBG.

Le anticipazioni API (American Petroleum Institute), invece, davano scorte di petrolio in aumento di 1,7 milioni di barili, e stock di benzina e distillati, rispettivamente in flessione di 3,9 milioni e 1,7 milioni di unità.

Molti trader ne stanno approfittando utilizzando le piattaforme CFD certificate. Ad esempio con XTB (clicca qui per visitare il sito ufficiale) si hanno a disposizione strumenti molto utili per poter essere subito operativi sulle materie prime. Per saperne di più su XTB clicca qui per visitare il sito ufficiale.

Andamento prezzo Petrolio sul breve-medio periodo

Come già anticipato, il prezzo del petrolio versione WTI è crollato sui minimi pluriennali, facendo registrare un calo di 25 punti percentuali nel giro di tre settimane.

Le quotazioni, come evidenziato sul grafico giornaliero, in alto, si sono ulteriormente allontanate dagli ex supporti rappresentati dalle medie mobili di riferimento, a10-25 e 50 giorni.

In caso di mancato rimbalzo da questi livelli, i prezzi potrebbero dirigersi velocemente verso area 40-39,50 dollari e nel peggiore dei casi in are 38-37 dollari.

Prima resistenza di brevissimo che passa su EMA 10 (la prima linea dal basso verso l’alto sul grafico),in area 46,70 dollari, mentre il primo ostacolo daily passa in area 49,50 dollari, dove transita EMA 25 (la linea mediana sul grafico).

Per un’inversione rialzista di breve-medio periodo, invece, le quotazioni dovrebbero necessariamente risalire al di sopra di EMA 50 (la prima linea dall’alto verso il basso sul grafico), che al momento si colloca in area 52 dollari.

Modello di trading sul petrolio – WTI – valido da 1 a 5 giorni

Il modello di trading Long si attiva con chiusura oraria oltre quota 42,12$ e consiglia di prendere i primi profitti a quota 42,52 e 43,66 dollari; stop loss in caso di discesa sotto quota 40,99$.

Mantenere o sovrappesare le operazioni rialziste in caso di break-out orario di quota 43,66$, per cercare di approfittare di eventuali allunghi in prima battuta a quota 43,92$ e successivamente a quota 44,36$; stoppare le operazioni in caso di ritorno sotto 42,52$ in chiusura oraria.

Insistere con nuove posizioni Long in caso di estensioni al rialzo sopra quota 44,36$ in chiusura di candela oraria, per cercare di sfruttare ulteriori balzi in area 44,80 e 45,50 dollari, estesi in area 45,97 dollari; stop loss in caso di ritorno sotto 43,66$ in close orario.

Suggeriti acquisti sulla debolezza in caso di affondo in area 38,64$, per tentare di sfruttare eventuali rimbalzi in primo luogo quota 39,42$ e successivamente a 40,06$, estesi a 40,72$; stop loss in caso di possibili flessioni sotto quota 38$ in chiusura daily.

Il modello di trading Short, invece, prende forma con chiusura oraria minore di quota 40,99$ e fissa i primi due obiettivi in area 40,72 e 40,32 dollari; stop loss in caso di recupero sopra 42,12$ in chiusura oraria.

Mantenere o incrementare le posizioni corte in caso di discesa sotto quota 40,32$ in chiusura di candela oraria, per tentare di ricoprirsi in primo luogo a quota 40,06$ e successivamente a quota 39,67$; stoppare le operazioni in caso di ritorno sopra quota 41,21$ in close orario.

Si consiglia insistere con nuove posizioni Short in caso di flessione sotto quota 39,67$ in chiusura di candela oraria, per sfruttare eventuali cali in area 39,42 e 39,03 dollari, estesi in area 38,64$; stoppare le operazioni in caso di recupero oltre quota 40,32$ in close orario.

Short speculativi in caso di allungo in area 45,97$, per approfittare di eventuali correzioni in prima battuta a quota 44,80 e successivamente a 44,36, estese a quota 43,66$; stop loss con close daily sopra quota 46,67$.

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