Meno credito alle imprese, attenzione al rischio usura

Lo stato di difficoltà nel quale versano molti istituti di credito italiani è cosa ben nota, sottolineato dalla diminuzione degli impieghi bancari alle imprese di 13.8 miliardi di euro nell’ultimo anno, analizzato dal mese di maggio 2015 al mese di maggio 2016. Si tratta di una cifra che lievita fino a 117 miliardi se si prende in considerazione il periodo che parte dall’anno 2011. A sostenere questi dati molto problematici è la CGIA di Mestre, la quale ha dichiarato che una tale condizione rischia di alimentare i fenomeni di usura nel nostro paese. L’usura sembra infatti non essere più appannaggio del sud del paese, ma espandersi a macchia d’olio anche fra le attività del centro del nord Italia.

Il Lazio è stata la regione che ha dimostrato una maggiore contrazione dei prestiti bancari, seguita direttamente dal Veneto, a seguito delle difficoltà che hanno interessato al Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, più altri istituti di credito che fanno parte del circuito cooperativo. Nell’ultimo anno la contrazione degli impieghi nella regione Veneto è infatti scesa a 3.4 miliardi di euro, registrando una percentuale negativa del -3.6%. Il Veneto ha quindi mostrato una condizione di problematicità, che sembra però non avere interessato le regioni vicine quali il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, dove il credito alle imprese sembra essere ripartito.

Secondo i portavoce della CGIA di Mestre, la riduzione degli impieghi è il frutto degli effetti della crisi economica e del calo generale della domanda di credito, ma alle ragioni devono essere aggiunti gli aumenti delle sofferenze bancarie che nel corso del 2015 hanno sfiorato i 198 miliardi di euro, cifre incredibili che possono spianare le strade all’avvento dell’usura.

L’usura è attualmente molto sviluppata nelle regioni del sud Italia quali la Campania, la Puglia, la Basilicata, la Sicilia e la Calabria e la situazione più critica si presenta in Campania dove l’indice di usura è pari al 157,3, quindi 57,3% in più della media Italia. A livello nazionale la realtà meno esposta è il Trentino Alto Adige con un indice di usura del 51.3, quindi 48.7 punti in meno rispetto alla media nazionale e anche la Valle d’Aosta è una regione virtuosa sotto questo punto di vista. Veneto e Friuli dimostrano per ora un indice relativamente basso, ma che chiede di essere tenuto sotto controllo secondo il CGIA di Mestre alla luce dei dati bancari rilevati in tempi recenti.

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