S&P 500 riuscirà a superare 2100?

È stato un mese abbastanza buono per l’azionario USA, che con il suo indice più importante, S&P500, che è passato in poco più di 30 giorni da 2060 a 2099.

Ma la difficoltà dell’indice più blasonato d’America di non essere abbastanza forte da superare la barriera psicologica di 2100, sta mettendo la pulce nell’orecchio a non pochi investitori.

Nonostante tutto, l’S&P500 è riuscito a superare la barriera dei 2100, guadagnando lo 0.3% e andando a 2105.95, perdendo però tutto quello che aveva guadagnato, nelle ore successive.

Il report sul lavoro, che è stato il peggiore dal 2010, ha sconsolato gli investitori, che hanno venduto repentinamente gran parte dell’azionario, e ovviamente anche il dollaro, che nei cambi forex ha perso anche il 2% (ad esempio, sulla coppia USDJPY).

Il Dipartimento del Lavoro, ha rivelato che quello appena passato, è stato il mese più lento degli ultimi 5 anni, portando dunque l’indice S&P500 a chiudere a 2099.13, una chiusura che è molto simile al livello dove l’indice aveva chiuso una settimana fa.

Gli investitori, hanno interpretato il report sul lavoro e un’altro paio di sondaggi economici come una conferma che l’economia USA è traballante e che sta quindi allontanando le possibilità per un innalzamento dei tassi già da Giugno.

Andamento dell’indice USA S&P 500


Il mercato obbligazionario, che come tutti sapranno, è molto più sensibile al cambiamento dei tassi d’interesse, è sceso molto velocemente, portando quindi i rendimenti dei bond decennali del tesoro giù di addirittura 10 punti base a 1.707%.

Secondo i più grandi analisti, la barriera di 2100 è adesso diventata “la Grande Muraglia”: un obiettivo a quanto pare insormontabile per adesso. Ben 30 volte il prezzo ha cercato di passare quel livello negli ultimi mesi, ma non ci è mai riuscito. È senza dubbio il territorio che delimita il bearish dal bullish, e se vorremmo vedere un’estensione dei guadagni, questa barriera dovrà essere certamente prima superata.

Il rimbalzo del mercato del petrolio ha aiutato il comparto energetico del S&P500 a salire più del 10% quest’anno. Che segna il terzo miglior guadagno annuale di S&P.

Se il settore energetico dovesse iniziare a partecipare con più vigore, ma anche se dovesse partecipare in maniera flebile, dovrebbe essere sufficiente per portare il mercato ad un nuovo massimo, superando quindi i livelli attuali, prezzi sui quali il mercato viaggia in laterale da ormai 2 anni.

Naturalmente, se più segni di debolezza economica dovessero pervenire attraverso i dati macro, ci potrebbe ancora un’ondata di sconforto tra gli investitori. Ma i tassi più bassi, che stimolano l’economia e la sua crescita, potrebbero fornire qualche rally verso l’alto, sopra il prezzo di 2100.

Mi occupo di finanza e mercati da 5 anni, scrivo di news riguardanti valute e borsa.

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