Metalli industriali, previsioni 2018 per rame, alluminio, zinco e nickel

Anche se sul nostro sito ci occupiamo con maggiore prevalenza di metalli preziosi come oro e argento, non dimentichiamo certamente che molte delle più ghiotte opportunità di profitto nel mondo degli investimenti finanziari deriva dai metalli industriali come rame, alluminio, zinco e nickel.

Vediamo dunque come posizionarci su questi asset nel corso del 2018, e quali siano le previsioni più attendibili per la loro evoluzione nei prossimi mesi.

Rame

Gli analisti sono moderatamente ottimisti sullo sviluppo delle quotazioni del rame per il 2018. In particolar modo, le quotazioni del metallo industriale hanno registrato una parziale battuta d’arresto, stornando dai massimi in area 7.300, a causa di dati macro economici che hanno mostrato un incremento dei livelli di produzione in Cina.

In quelle condizioni, gli operatori hanno evidentemente privilegiato puntare sulle prese di profitto, andando dunque ad arricchire le fila delle vendite. Un comportamento che ha riguardato soprattutto i trader cinesi, che si stanno preparando al Capodanno lunare (al via il 16 febbraio), in un periodo in cui l’attività economica sarà destinata a rallentare.

Tornando ai dati macro, il mese scorso la Cina ha prodotto 865.000 tonnellate di rame, portando così il totale della produzione del 2017 a una cifra record di 8,89 milioni di tonnellate. Ricordiamo come lo scorso anno i prezzi del rame fossero saliti di circa il 14% a/a, grazie anche al trend calante del dollaro statunitense, che è peraltro proseguito anche in questa prima parte del 2018, senza che sia sostenuto da effettivi fondamentali.

In questo contesto, molti enti stanno rivalutando le quotazioni del rame per il 2018. È il caso della Cochilco, la commissione cilena del rame di proprietà statale, secondo cui le quotazioni del rame potranno salire a causa del rischio di interruzione delle forniture e dell’impatto che avranno le nuove normative cinesi per combattere l’inquinamento.

Alluminio

Anche sull’alluminio gli analisti sembrano poter orientare una valutazione di tiepido ottimismo in relazione al 2018. E anche in questo caso a fungere da ago della bilancia sembra essere la Cina, con la stimata riduzione della capacità produttiva in Cina che dovrebbe poter fornire supporto alle quotazioni del metallo.

Il governo di Pechino sta infatti proseguendo nella sua politica di introduzione di una serie di norme per frenare l’inquinamento, costringendo così molte industrie di alluminio a rallentare o fermare la produzione. Il processo di riorganizzazione del mercato domestico sta favorendo il riassorbimento dell’eccesso di offerta interna cinese, con l’effetto di portare però il mercato mondiale dell’alluminio in deficit e, dunque, innalzare le quotazioni.

Per quanto concerne l’outlook, è probabile che nel breve periodo non possano emergere particolari novità determinanti, ma che nel medio-lungo, invece, l’atteso rafforzamento dei fondamentali possa fungere da ottimo sostegno per le quotazioni. Attualmente, la media delle previsioni internazionali punta a stimare una domanda di alluminio in aumento di almeno 3 punti percentuali all’anno per i prossimi 5 anni grazie al comparto dell’auto elettrica, che utilizza telai in alluminio più leggeri.

Dunque, per investire coerentemente sull’alluminio, meglio tenere sotto stretto controllo i due fattori che influenzeranno maggiormente il trend del metallo: da una parte la capacità produttiva in Cina, che è prevista in incremento produttivo da marzo; dall’altra parte, la possibile guerra commerciale fra USA e Cina.

Zinco

Passiamo dunque allo zinco, che sta veleggiando su ritmi probabilmente superiori alle reali potenzialità del momento. Il fatto che le sue quotazioni nel corso degli ultimi due anni abbiano subito delle forti impennate è probabilmente sufficiente per comprendere come lo zinco stia vivendo un periodo di particolare tensione dinamica. Ma per quale motivo?

A spingere verso l’alto i prezzi dello zinco, materiale impiegato soprattutto nella siderurgia, c’è sicuramente la brillante forza della domanda: nei magazzini di borsa le scorte di metallo continuano a calare, tanto che al LME da tre mesi a questa parte quasi non si registrano consegne, e di conseguenza le giacenze sono ormai ridotte al minimo livello.

Una maggiore offerta di zinco e una riduzione della domanda causata dai prezzi troppo alti potrebbero effettivamente avvenire nei prossimi mesi, ma i cambiamenti sono comunque piuttosto lenti, e potrebbero dunque volerci anni prima di “metabolizzarli”. Peraltro, anche quelle che dovrebbero essere le nuove forniture provenienti dalle piccole miniere in Canada e in Australia non saranno affatto sufficienti per colmare il divario tra domanda e offerta, lasciando pressoché inalterata la pressione sullo zinco.

Nickel

Così come altri metalli industriali, anche le quotazioni del nickel sembrano essere spinte dal fortissimo ottimismo che ruota intorno al comparto dell’auto elettrica. Tuttavia, sembra che almeno una parte della “spinta” sia di natura puramente speculativa, con molti investitori che intuibilmente stanno cercando di approfittare della buona spinta propulsiva che le quotazioni del nickel stanno avendo.

Le quotazioni al London Metal Exchange hanno garantito a chi ha avuto modo e opportunità di entrare nel settore di segnare un costante rialzo, arrivando a oltre 13.650 punti, e con un guadagno che da inizio anno ad oggi è pari a circa il 7,2%. Nonostante il buon momento (erano più di 4 anni che il nickel non si rendeva protagonista di un rally così rapido e ampio), è piuttosto evidente che rimangono dei timori legati a quanta domanda reale giungerà dal comparto delle auto elettriche, uno dei settori che sta assorbendo il maggior quantitativo di metallo industriale. Proprio tale incertezza è probabilmente la causa dalla base del rialzo delle quotazioni del nickel, che si basa su una componente speculativa non indifferente…

 

 

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here