MPS ha chiuso il primo semestre dell’anno con una perdita di 3,2 miliardi di euro, su cui pesano 4 miliardi di euro di rettifiche, su 27 miliardi di euro di crediti in sofferenza in corso di cessione al fondo Atlante 2. A giugno 2016, l’anno prima, la banca toscana aveva invece realizzato un utile di 302 milioni di euro.
Considerata la maxi perdita semestrale, l’esame del documento semestrale è stato reso possibile dal bonifico effettuato dal Tesoro, per 8,32 miliardi di euro (di cui 3,85 miliardi versati all’Erario e 4,47 miliardi di conversione di bond a maggior rischio), che ha consentito la contabilizzazione della perdita di periodo senza far perdere all’istituto di credito i livelli minimi regolamentari di capitale. Dopo il giro di fondi e la contabilizzazione di cui sopra, infatti, il patrimonio netto si aggira a 11,3 miliardi di euro, con un capitale di vigilanza Cet1 del 15,4%.
Per quanto attiene la compagine azionaria, dopo la ricapitalizzazione il Tesoro diventa azionista con il 52,18% delle quote, contro il 4,32% di Generali (tramite tre controllate). L’istituto di credito è titolare di azioni proprie prive del diritto di voto per il 3,181% del capitale, mentre le restanti azioni sono in capo ai vecchi soci (circa il 2% del capitale) e agli obbligazionisti (che potranno scambiare le azioni in titoli senior con il Tesoro, il quale potrebbe pertanto arrivare al 70% delle quote).
Tornando ai numeri semestrali, tra gennaio e giugno 2017 la banca ha visto i propri ricavi calare del 21% a 1.852 milioni di euro, con una flessione delle commissioni dell’8,8% a 903,3 milioni di euro e del margine di interesse del 12,7% a 857,5 milioni di euro. Anche peggio hanno fatto le attività di negoziazione, con un calo dell’86,5% a 42,9 milioni di euro. Nel corso del solo secondo trimestre del 2017 i ricavi hanno tenuto meglio, con margine di interesse contenuto in un -2,5% t/t, e commissioni nette aumentate dell’1,1% t/t grazie alla componente del risparmio gestito.
Sul fronte della liquidità , la banca ha fornito buone notizie, contestualizzate dalla prosecuzione della crescita dei depositi vincolati e dei conti correnti da clientela, con un aumento di 3,8 miliardi di euro nel secondo trimestre e di 9,4 miliardi di euro da inizio anno.