Oro e argento, come investire nei prossimi mesi sui metalli preziosi

Lo scenario intorno ai metalli preziosi non è ancora il migliore per gli investitori, ma forse sarebbe il caso di non approcciare nei confronti di oro, argento & co. con una visione eccessivamente negativa. Di fatti, nell’ultimo bimestre si è riusciti a consolidare la tendenza rialzista dell’oro, intralciata solo dalle attese per il meeting della Federal Reserve del prossimo 14 giugno. Il mancato apprezzamento del dollaro statunitense nel corso delle ultime settimana, ha poi consentito all’oro di consolidare nel suo attuale range.

Bisogna tuttavia comprendere quale potrà essere l’evoluzione di breve – medio termine: a nostro giudizio, almeno per il momento rimane invariato il sentiero di rialzo dei tassi fed funds, che genererà delle pressioni al ribasso sull’oro, considerata la correlazione negativa fra il metallo giallo e l’andamento del dollaro. A sua volta, il fatto che i rendimenti dei bond stiano salendo, correlati al surriscaldamento delle aspettative d’inflazione, sta inducendo gli investitori a orientarsi verso investimenti che li tutelino dalla perdita di valore e di potere d’acquisto, come appunto avvenuto nei confronti dei metalli preziosi.

Argento ancora su grazie alla debolezza del dollaro

Un discorso molto simile a quello già effettuato nei confronti dell’oro è possibile anche nei confronti dei prezzi dell’argento, che hanno beneficiato dello scarso apprezzamento del dollaro statunitense e, ulteriormente, delle parole del Presidente Trump, che si è più volte dichiarato contrario ad un eccessivo rialzo della valuta USA. Pertanto, almeno per il breve termine, le quotazioni dell’argento stanno riuscendo a consolidare.

Anche in questo caso, bisogna valutare cosa accadrà nel medio termine, valutato che il calo dei consumi mondiali (a sua volta influenzato dal calo della produzione di energia da impianti fotovoltaici) sta nuocendo al quadro dei fondamentali industriali, lasciando inalterato un quadro non positivo per l’argento.

Cautela per il platino e per il palladio

La cautela dovrebbe ispirare anche gli investitori in platino e in palladio, metalli maggiormente coinvolti nel ciclo industriale (soprattutto nel settore auto). Per il momento entrambi stanno riuscendo a consolidare la propria prestazione da inizio anno, sebbene il platino abbia poi rallentato drasticamente nel mese di aprile, contrariamente al palladio, che ha rafforzato la propria tendenza.

Entrambi si sono comunque avvantaggiati della debolezza del dollaro, attendendo la decisione del FOMC della prossima settimana, in cui è molto probabile un rialzo dei tassi fed funds. Sul fronte dei fondamentali, invece, il palladio si prepara a un altro anno di deficit, con una domanda che cresce e un’offerta in contrazione da parte dei maggiori Paesi produttori. I timori rimangono sul comparto auto, che è in grado di assorbire gran parte dei due metalli.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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