Oro e argento, come investire nel 2017?

Il 2017 sta per iniziare, e le prospettive sul settore dei metalli preziosi si fanno sempre più nebulose. Il contesto nel quale tali materie prime si troveranno ad operare sta infatti mutando (in buona parte, è cambiato nel corso dell’ultimo trimestre) e la view non è più così confortante come poteva esser d’auspicio qualche tempo fa.

Oro

Cominciamo dall’oro, il cui prezzo è sceso ai minimi da febbraio 2016 sotto 1.150 dollari l’oncia. A pesare sul metallo giallo è stata l’elezione del candidato repubblicano Trump alle ultime tornate presidenziali statunitensi che, pur creando un minimo d’iniziale volatilità sui mercati, non ha spinto gli operatori verso i beni rifugio per eccellenza. Il forte apprezzamento del dollaro USA, a seguito dell’aumento dei tassi dei Treasury e delle mosse restrittive prospettiche della Federal Reserve, ha penalizzato ulteriormente l’oro dal lato dei fondamentali, mentre il giro di vite sulla corruzione ed evasione fiscale in India ha ridotto la capacità di spesa in contanti su oro e preziosi.

Un discorso abbastanza simile è replicabile per quanto concerne il Medioriente, dove il calo della redditività del petrolio ha leggermente eroso il potere d’acquisto di beni preziosi, con risvolti anche sulle quotazioni dell’oro.

Argento

Così come quelli dell’oro, anche i prezzi dell’argento sono sprofondati dopo che la Federal Reserve ha annunciato un rialzo dei tassi dello 0,25% (il primo del 2016 e il secondo dal 2006) e a rivedere da due a tre i rialzi attesi nel 2017. A inizio 2016 il metallo bianco aveva toccato i minimi a 13,83 dollari ma, progressivamente, si è ripreso fino a superare i 20 dollari (luglio), complice il deficit fisico di offerta registrato per il quarto anno consecutivo. I prezzi dell’argento potrebbero consolidare in una fascia tra 16 e 21,50 dollari nel 2017: solo il sorgere di nuove incertezze o preoccupazioni geopolitiche potrà rafforzarne ulteriormente le quotazioni. Sul fronte dell’offerta, la disponibilità di argento diminuirà a causa del calo della produzione mineraria. Al contrario, la domanda degli investitori per lingotti e monete d’argento nel 2017 resterà sostenuta, così come la domanda in arrivo dal settore della gioielleria; resta invece un punto interrogativo sulla domanda proveniente dall’industria dei pannelli solari.

A pesare sull’argento potrebbe essere l’idea di una politica di Trump maggiormente sbilanciata verso le fonti energetiche tradizionali e non verso le fonti alternative, come l’energia solare.

Platino

Chiudiamo infine con un breve cenno sul platino, nei confronti del quale il 2017 dovrebbe contraddistinguersi ancora una volta per una carenza del metallo. Il mercato del platino non è certo all’insegna dell’espansione, valutato che la domanda mondiale di questo metallo (in larga parte nei convertitori catalitici, nelle attrezzature di laboratorio e per produrre gioielli) è prevista in diminuzione. Nell’ultimo trimestre 2016 le vendite di gioielli in Cina hanno registrato una brusca frenata. Domanda e offerta per il prossimo anno sono previste in calo del 2%. La crescita della domanda di gioielli non sarà sufficiente a bilanciare il calo provenitene dal settore automobilistico, industriale e degli investimenti: la domanda di convertitori catalitici scenderà infatti dell’1% nel 2017 a causa della riduzione delle vendite dei motori diesel (conseguenza anche dello scandalo Volkswagen), confermando un quadro non positivo sul platino. Per quanto riguarda invece il palladio, le quotazioni sono cresciute del 20% nel mese di novembre, portando il divario con il prezzo del platino al di sotto dei 200 dollari: un differenziale così ristretto non si registrava dal 2002. Il palladio rappresenta pertanto una buona idea di investimento per il 2017.

Ad ogni modo, il fatto che la view non sia totalmente positiva non deve distrarre i potenziali investitori dal porre in essere operazioni di impiego su questi metalli. Nel breve termine, certamente, la forza dei titoli di stato di aree ritenute a basso rischio potrebbe penalizzare i metalli preziosi, intercettando l’avversione al rischio degli investitori; tuttavia, nel medio lungo termine, invece, l’idea di un investimento che preservi il potere d’acquisto appare una scelta di allocazione oculata della liquidità.

Esperto di trading e finanza, mi dedico alla stesura di articoli accurati e informativi, con l'obiettivo di fornire approfondimenti e conoscenze utili per orientarsi nel complesso universo degli investimenti.

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